Mayerau,
10 marzo 2014
Scrivo
spesso commenti sui miei skipper, gentili o meno. Ovviamente sono le mie
impressioni sui colleghi che si trovano a lavorare con me e come dico
sempre siamo umani, non siamo robot,
facciamo un lavoro che ci porta a stare insieme 24 ore per almeno una settimana
quindi per quanto siamo (o cerchiamo di essere) professionali, anche il lavoro
ovviamente risente dei nostri umori e del nostro feeling o mancanza di esso.
Puoi prendere il miglior skipper del mondo (che poi vorrei vedere chi è che
giudica) e la migliore hostess del mondo (idem con patate), ma magari quando li
metti insieme proprio non ingrana a livello di carattere e quindi a fine
missione lei ti dirà che lui è un idiota incompetente e lui ti dirà che lei è
una scema disorganizzata.
Premesso
tutto ciò al fine di non sentirmi dire che emetto sentenze su quei poveri
disgraziati che si trovano in binomio con me, vorrei distinguere un attimo tra
le varie tipologie di skipper ed ovviamente per par condicio anche di hostess.
Qualche
tempo fa parlando con un mio collega ci siamo ammazzati dalle risate proprio a
fare questa sorta di etichettatura equipaggi, con un po’ di autoironia che non
guasta mai:
Iniziamo
dagli skipper, e già mi prudono le manine sulla tastiera e ve la butto lì: la
sapete la differenza tra uno skipper e Dio? No? Facilissima: Dio non si crede
skipper.
Allora,
messi in salvo tutti gli skipper competenti, professionali e che fanno il loro
lavoro seriamente ed esattamente come va fatto, abbiamo ovviamente valutato
solo le categorie in qualche modo ridicole, e visto che in francese skipper si
pronuncia skippé con un gioco di parole li abbiamo battezzati skippà e skipeu.
Lo
skippà è quello che quando lo incontri in giro è una persona normale, ma come
sale sulla barca si trasforma nel Padreterno, fisicamente diventa anche più
alto, cammina sul ponte con petto gonfio e sguardo fiero e lo vedi arrivare
all’ancoraggio a 20 nodi, inorgoglito del fatto che tutti siano lì a guardare
il suo meraviglioso e perfetto ancoraggio, mentre invece non immagina nemmeno
che in realtà tutti lo stanno guardando pensando razza di un cretino
incosciente e deficiente ma ti rendi conto di quanto sei stronzo si o no? Lo
skippà non ha clienti a bordo, ha ammiratori. Lo skippà non ha una collega che
collabora con lui, lo skippà ha un sottoposto, e non perde occasione per
rimarcarlo. Lo skippà non si cura di vedere se l’ancora ha preso bene o no, lui
finito lo show di indicare alla hostess quanta catena mettere lascia il suo
posto al timone e la raggiunge solo per guardarla mettere il triangolo
indicandole esattamente in quale maglia della catena metterlo, e se capita che
la veda in difficoltà perchè il moschettone è inchiodato aspetta che sia lei
gli a chiedergli aiuto con occhi imploranti per poter così sfoggiare ancora una
volta la sua forza mostruosa e la sua superiorità. Ma-fammi-il-favore, fammi.
Poi
c’è lo skipeu che con un gioco di parole francese suona un po’ come ce qu’il
peut, traduzione: (fa) quel che può. E ho detto tutto. Però io quando non ci
sono in giro skipper normali preferisco uno skipeu ad uno skippà, lo skippà è
proprio odioso odioso odioso e io non lo reggo più, quando ne incontro uno
tengo botta tutto il charter ma poi nemmeno lo saluto il giorno dello sbarco.
E
ora è il nostro momento care colleghe… Ebbene sì, pare che dal punto di vista
comdandantesco anche noi abbiamo le nostre belle categorie, e pare che anche
noi (sempre eccezion fatta per quelle che passano l’esame) facciamo un po’
ridere ed incazzare i nostri colleghi.
Abbiamo
la Hostress e abbiamo la sua antagonista Nostress.
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Ho
provato a descrivere le due categorie ma ho cancellato, riscritto, cancellato
e… no, non mi viene proprio, forse perché sono abituata a descrivere e
raccontare le cose che vedo e che vivo; io le mie colleghe (e me stessa) non le
vedo proprio, riuscivo ad immaginarmi le scene mentre il mio amico mi raccontava
con tanto di mimica (e son morta dal ridere), ma non ce la faccio proprio a
rendere l’idea, mi spiace. Ma confido nella vostra immaginazione e fantasia per
capire come possano essere la Hostress e la Nostress.
Comunque,
giusto per amor di cronaca, questa settimana sono con uno skippeu semi-atteggiato
a skippà, con ciliegina sulla torta: un carattere di merda, perfino peggio del
mio. Siamo al terzo giorno e siamo al limite: ieri ce ne siamo dette un paio
gentilmente, oggi un altro paio con un crescendo di astio… e la cosa più
sconvolgente è che sono io quella che cerca di smorzare il fuoco ma lui invece (strunz)
ci butta la Diavolina, per questo dico che ha un carattere di merda peggio del
mio: perché in genere sono io quella che poco che ci sia un minimo disaccordo
cerca lo scontro diretto, con questo invece sta andando a rovescio e ho paura
che se poi un certo momento mi scappa la lingua fuori dal controllo del
cervello faccio danni e finisce a cazzotti veramente. Inshallah.
Tobago
Cays, 11 marzo 2014
Giusto
per dire che stamattina prima del risveglio dei clienti ci siamo chiariti, si è
strascusato dicendo che lo sa di avere un caratteraccio e chiedendomi di non
volergliene troppo se mi ha trattata (un po’) di merda; io pur accettando le
scuse me ne sono rimasta tutto il giorno un po’ sulle mie ma devo ammettere che
se prima era piacevole come un gatto attaccato ai maroni ora mi ricorda di più
un micione che si sliscia contro gli stinchi facendo le fusa.