08 giugno 2006, da p.s.v., h 6.30 del mattino, tutti dormono, io sono sveglia già da un pezzo (sarà l’arterio).
Prima mi sono seduta sulla rete a guardarmi intorno, che differenza rispetto a pochi mesi fa… per tutto l’inverno qui la notte era pieno di barche ancorate, stavolta ci siamo solo noi e un catamarano di sfigati laggiù in fondo. Dico che sono sfigati perché li abbiamo già incontrati l’altro giorno, li abbiamo osservati a lungo….e quando uno è sfigato è sfigato, c’è poco da inventarsi. Comunque dicevo: esserci solo noi mi fa una strana sensazione, certo le barche sono calate notevolmente ovunque, su a Le Marin non c’è più nessuno e questo, oltre al calendario, già ti dice che la stagione volge al termine, però un conto è poche barche, un altro conto è zero barche come adesso, che aggiunto al conto a rovescio per il mio ritorno a casa mi dà la sensazione come di essere alle ultime pagine di un libro, e questo mi rende triste in una maniera infinita. Poco importa che dopo 15 gg sarò di nuovo qui, oggi ho la sensazione che sia tutto finito, prima ormai mi venivano le lacrime agli occhi a pensare di salutare il “mio” flying cloud: quante cose sono successe, quante persone si sono avvicendate a bordo, e noi sempre qui, negli stessi posti a fare le stesse cose ma sempre con la gioia e il divertimento come la prima volta. Mi capita spesso di associare i posti alle persone, ricordare i momenti più belli vissuti, rivedere le scene più divertenti…tipo quando arriviamo in un posto mi viene in mente “nella tal crociera abbiamo ancorato là, nella tal altra invece c’è stata la scena di tizio che ha detto, l’atra volta invece pioveva….” e comunque in un certo senso è sempre come se fosse la prima volta perché è vero che i posti sono sempre gli stessi ma portarci persone nuove mi carica di entusiasmo, sarà il vedere loro….
Dall’altro lato invece ho tutta l’emozione per il ritorno a casa dopo 7 mesi di assenza. A parte le prese in giro di Christian che dice che dal gran che sono inciccionita devo mettermi un cartello al collo x farmi riconoscere, e se mio babbo gli chiede i danni un tot al chilo è rovinato, dicevo: l’emozione è tanta, sono anche un po’ agitata e continuo ad immaginarmi le scene, soprattutto quando mi vede Toto. Gli altri sanno dove sono e sanno che sto per tornare, lui invece no, mi ha solo vista sparire ad un certo punto, e mò mi vede risbucare, mi sa che stavolta gli viene un coccolone, non vedo l’ora di rivederlo, chissà se gli viene lo scodinzolo da euforia o se si piscia addosso dall’emozione….boh, vi farò sapere! Poi ho iniziato a fare la lista delle cose che voglio mangiare: qui ai caraibi si mangia bene, su in martinica poi si trova quasi tutto, compresa una buona pizza da Ti-Tok con tanto di mozzarella VERA, però ci sono certe cose che mancano proprio, e sia io che Christian con l’immaginazione a volte ci facciamo delle cenette da urlo a base di tortellini e tigelle per me, invece lui che è mezzo montanaro preferisce pizzoccheri e polenta, il tutto comunque accompagnato da bufale fresche, porcini e speck, non senza qualche cotechino qua e là. Capita a volte di trovare cosuccie buone come il mascarpone o la mozzarella di bufala e cerchiamo di farne man bassa, ma sono eventi talmente rari che non bastano a toglierci le voglie. Ed è capitato anche di entrare al supermercato x caso, trovare le bufale fresche e accorgersi di avere in tasca solo pochi spiccioli e quindi ingegnarsi nascondendo le mozzarelle dietro un improvvisato muro di camembert ed emmenthal, che però non è servito all’uopo in quanto forse non siamo gli unici a fare la caccia alla mozzarella…. Si mormora anche di un certo Antonio che tiene d’occhio gli scarichi dei camion, una volta sola siamo riusciti a giocare d’anticipo e ce le siamo comprate tutte noi prima del suo arrivo, tiè!
Quindi anche dal lato enogastronomico sono veramente molto felice di fare un salto a casa, l’unica cosa che mi preoccupa è il dormire: qui mi faccio delle mega ronfate perché mi piace da morire il dondolio continuo della barca, infatti in navigazione non faccio molta compagnia: o cucino o se non ho nulla da fare mi addormento, è più forte di me! E anche da fermi ho i miei posti preferiti, dove si balla di più, tipo Tobago Cays, che figata: tu sei fermo e c’è talmente tanta corrente che sembra di navigare….mi faccio certe dormite!!!! A casa come farò? Mi sa che l’unica è mettere un’amaca in giardino da Damiano e sperare che tiri abbastanza vento da scossarmi tutta notte….

Mustique, 09 giugno

Ieri ho dovuto abbandonare causa risveglio dell’equipaggio, stavo scrivendo qualcosa a proposito del mio ritorno a casa, la mia vacanza, anzi “vacanza”, visto che ho talmente tante di quelle cose da fare che sarò iperstressata e non vedrò l’ora di tornare qui a lavorare!!! Ho una lista infinita, mi sembra la lista dei lavori da fare in barca appena arrivati a novembre, cancellavi una riga e ne dovevi aggiungere 3….vabbè alla fine con pazienza e dedizione si farà tutto.
Invece per quanto riguarda il mio apprendistato marinaro sono ad un buon livello, diciamo che di tutto l’alfabeto siamo alla lettera C. Non ho ancora fatto pace col tender, che continua ad odiarmi e anche l’altra mattina a Bequia che sono scesa da sola non ne ha voluto sapere di ripartire dal pontile, per fortuna un gentile signore tedesco mi ha riportata in barca (che era lontanissima, di fronte alla spiaggia!) e poi ha riaccompagnato giù Christian: ci avrei scommesso, e infatti quel bastardo con lui è andato in moto al primo colpo, però non si fa così eh…. Le altre cose invece dai, vado abbastanza benino: i nodi non c’è male, la gassa ormai è mia amica, la so fare anche con la sicura (evvai, qui si lavora di finezze!!!) il parlato invece mi frega: lo so fare solo in orizzontale, già se mi trovo a doverlo fare in verticale mi si scombina il meccanismo e l’omino del cervello si pianta. Ho iniziato anche a tirare su e giù la randa, ovviamente non da sola, mi porto dietro qualche cliente ben piazzato, non sono ancora tanto sicura e prima di ogni mossa chiedo conferma a Christian, però almeno ho capito cosa sono tutte quelle manovre che prima gli vedevo solo fare senza capire nulla. E poi la cosa più bella è che adesso non ho più paura, all’inzio ogni volta che ci avvicinavamo ad una banchina o dovevamo prendere una boa io ero un pochino nervosa (a dirla tutta mi cagavo letteralmente sotto) anche se c’erano altre persone ad aiutarci e anche se non c’era vento, ora invece siamo sempre da soli e anche se c’è vento non mi agito più; ogni tanto mi prendo ancora i miei cazziatoni con tanto di urli nelle orecchie ma almeno il nervosismo è solo un ricordo.
Credo di aver detto tutto, ormai partiamo anche da qui diretti a St Vincent, domani sbarchiamo gli sposini in luna di miele poi partiamo alla volta di Marin, il tempo di fare la valigia, pubblicare questo nuovo articolo sul blog….e sono a casa!