Union Island, 20 gennaio 2006

Seconda crociera su flying cloud, esattamente l’opposto della precedente: un solo ospite, e quindi tutto molto relax, e relax e poi…bè…direi ancora relax!!!
Vi racconto solo l’accoglienza che abbiamo riservato all’ ignaro sventurato perché se ci penso mi viene ancora da ridere…allora, piccola premessa: il giorno dell’imbarco ordini superiori mi hanno caldamente consigliato di prendere un paio di bermuda bianche, che con la polo saranno la mia divisa ufficiale da indossare ad ogni nuovo imbarco. Il tutto mi è stato spiegato con una tiritera infinita che faceva più o meno così: “il momento dell’accoglienza al cliente è fondamentale, l’immagine è tutto, bisogna subito dimostrare serietà e professionalità, dobbiamo essere curati nell’aspetto,…bla …bla…bla”…. e fin qui va anche bene, direi che il discorso non fa una piega. Poi, dal momento che l’arrivo del cliente era previsto verso le 21.30, durante la cena su Grande Cormorano, tra una cazzata e una stronzata, ci è balzata in testa l’idea di dargli il nostro benvenuto a bordo in maniera alquanto informale. Morale della favola, l’accoglienza molto professionale tanto decantata in precedenza, si è svolta più o meno così: all’arrivo del taxi gli è andato incontro solo Christian, ovviamente impeccabile, in divisa e serissimo, mentre noialtri correvamo in fretta e furia ognuno al posto di battaglia che gli era stato precedentemente assegnato. Christian ha professionalmente spiegato a Mario che purtroppo la hostess era scappata il giorno prima con un big bambù e che quindi, per rimediare, non gli era rimasto nient’altro da proporgli in alternativa che fargli scegliere tra alcune “amiche” (leggi: prostitute) quale fosse quella che più gli garbava da imbarcare per sostituire l’infedele hostess. Quindi col tender l’ha portato prima da me che ero su Scherzamica (Franco e Silvana questa settimana sono fuori per un charter), poi sono andati da Roberta che era sul Ferraù con Mario ed infine, ancora un po’ stordito dal viaggio e dal fuso senza neppure capire bene cosa stava succedendo tutt’intorno, l’ha portato da Grande Cormorano dicendo “questo prima era Donatella, ora è Davide, se hai gusti particolari può venire lui”….ebbene si, questa è la serietà del mio comandante!!!
A parte questo momento di scherzo, la crociera è stata serena e rilassata, anche io finalmente sono riuscita a visitare le varie isole senza avere sempre il patema di colazione-pranzo-cena-aperitivi e mi sono goduta un po’ di meritati caraibi. Ieri siamo anche riusciti a pescare un barracuda, che poi abbiamo prontamente divorato, il cielo sopra le nostre teste è azzurro, il mare è limpido e ideale per la navigazione, si dorme, si mangia e…che dire…mi son proprio scelta un lavoraccio eh?? Per quanto riguarda i miei progressi marinareschi….boh…non lo so mica se vado bene o male, ci sono cose che a volte mi vengono facili facili e che altre volte invece non mi riescono proprio, e non arrivo a capire dove e cosa sbaglio, e soprattutto cosa devo fare x correggermi…e intanto magari dall’altra parte c’è Christian che urla come un forsennato e io mi incasino e non capisco veramente più niente. Ecco, ad esempio, vorrei spendere 2 parole sulla gassa, questo misterioso quanto incomprensibile aggrovigliamento di cima che teoricamente dovrebbe portare all’esecuzione di un saldo e fermo nodo tipicamente marinaresco: dunque, giunti a questo punto io vorrei proprio che qualcuno mi riuscisse a spiegare il motivo per il quale capita che se mi metto lì tutta buona buonina in un angolino a fare le prove mi viene alla perfezione, quando invece è ora di legare qualcosa sul serio….zero, il vuoto, il nulla, lo spazio cosmico nella mia testa, non so da che parte iniziare e mi sento un’idiota. Why? Comunque tutto sommato Christian dice che è disposto a tenermi come hostess…almeno finchè non ingrasso troppo!!! Il giorno in cui rimarrò incastrata in un oblò verrò degradata a parabordo e lui sarà costretto a cercarne una nuova…sì perchè qui, a forza di mangiare, tra me e lui facciamo a gara a chi raggiunge prima la perfezione… e se per perfezione si intende la forma perfettamente sferica della pancia bè, io ci sono seriamente molto vicina, ormai sono veramente più larga che alta!! Oserei dire che, quando navighiamo dalla martinica verso le grenadine, la mia canzone potrebbe tranquillamente essere “rotolando verso sud”, mai titolo fu più azzeccato nella storia della musica….
Un’altra cosa da dire su questa mia nuova vita è che devo assolutamente imparare a gestire meglio i rapporti interpersonali e soprattutto a digerire i saluti; alla partenza di questa crociera ho salutato Vincenzo, stavolta non so se ci vediamo ancora o no, lui ha altre destinazioni…confesso che 2 lacrime di nascosto sotto gli occhiali le ho fatte. Ma d’altra parte, come mi dicono tutti, questo è un mondo in cui i rapporti sono sì più semplici, ma anche più veloci e, forse proprio per questo, per la maggior parte più superficiali.Ma da parte mia devo imparare a mantenere più distacco con le persone, il chè non mi sarà facile perché caratterialmente tendo ad affezionarmi subito sempre a tutti, non capisco perché ci si debba salutare, è una cosa triste, non si potrebbe evitare??

Per oggi è tutto, è quasi ora di cena, stasera usciamo e ho deciso di giocare a vestirmi bene, saluti baci & abbracci.
11.01.06
Le Marin, 4 giorni di quasi relax prima del prossimo imbarco.

Claudio e Lorena sono ancora qui, ci sono anche tutti gli altri escluso Vincenzo che abbiamo incrociato ieri a Hanse Noir e torna qui oggi, così finalmente conosco di persona la sua Julia di cui ha fatto tanto un parlare… C’è Carlo che continua a farmi morir dal ridere col suo modo di fare sempre scazzato, mi piace troppo quel tipo lì! C’è Davide che sta ospitando Roberta, una hostess in cerca di imbarco, una ragazza davvero molto carina e simpatica, insomma ci siamo tutti, come prima della crociera di capodanno. Si continua sempre a ridere e le prese in giro sono all’ordine del giorno: con Claudio mi faccio un sacco di risate a prendere x i fondelli Christian ed i suoi schizzi di iperattività, ormai abbiamo capito che è una questione di orari: ogni 4 ore circa gli parte l’embolo e ha quei 5 minuti che ti fa girar la testa tanto va veloce, non ascolta, non caga, zampetta su e giù con i suoi ordini “tira fuori quello, sistema l’altro, alza qui, spingi là, lava sotto e svita sopra”, dopodichè gli dai una birra e lo metti ko per 2 ore almeno, e se ti va bene c’è anche caso che dorma fino al mattino dopo…. Io invece vengo presa in giro come al solito per l’altezza, poi mi fanno ridere quando iniziano a sfottermi sulle mie incapacità marinaresche, ogni tanto mi viene in mente la scena di prima di partire quando in banchina, di fianco a Carlo, Christian mi ha lanciato una cima dicendomi di fare una gassa e io, tra i mille punti interrogativi che avevo in testa, il sorriso ironico e al tempo stesso comprensivo di Carlo e gli urli disperati e ridacchiosi di Christian che non era possibile fare una figura di merda del genere di fronte a Carlo Venco, mi sono impappinata di brutto e alla fine per punizione mi sono beccata una serie infinita di gasse da fare, tipo i bambini delle elementari che devono scrivere 100 volte una frase…(per la croncaca: col piffero che le ho fatte, però mi sono allenata e adesso quando c’è bisogno riesco a fare dei nodi che anche se non sono gasse comunque assomigliano molto, o almeno fanno la loro porca funzione).
Tutto sommato confermo di essere convinta di aver preso la decisione giusta, credo proprio di aver trovato il mio mondo. Sicuramente sono stata anche fortunata ad aver incontrato persone a posto e con cui sto bene, ma a parte questo parlo proprio delle sensazioni che provo quando navighiamo: ci sono momenti in cui mi perdo con me stessa e i miei pensieri, mi incanto a fissare il mare mentre le onde mi cullano e giuro mi perdo, sono momenti intensi ed indescrivibili… rinuncio a cercare di spiegare cosa provo perché comunque non riuscirei mai a farlo appieno. E poi i tramonti, ho fisso il flash del tramonto spettacolare dell’altra sera a Tobago Cays: ero a poppa con Elisa, stavamo facendo discorsi seri ed incazzerecci, ci siamo zittite di fronte a questo spettacolo della natura e alla fine ci siamo dette che finchè è possibile vivere dei momenti così…ma fanculo tutto il resto no? Un altro flash è sempre di Tobago Cays, ho nuotato una buona mezzora con una tartaruga gigantesca, c’ero solo io e lei era serena e tranquilla, andava lenta, davvero meraviglioso. Poi ho avuto la pessima idea di chiamare altra gente, sono arrivati caoticamente, lei si è spaventata ed è partita come un razzo, ha fatto bene no? E poi sono tante le cose che adoro di questa vita, anche le sciocchezze, è una vita molto semplice, non ci sono fronzoli né formalità, ieri sera x esempio sono uscita in pigiama (il pigiama poi sarebbe la t-shirt di Spirit of Hope, la barca di Vincenzo, taglia XXL, mi arriva sotto le ginocchia quindi è diventata il mio pigiama), ok, sono andata solo su Grande Cormorano a vedere un film, ma a Imola quando mai posso andare anche solo a casa di un amico in pigiama? E al mattino quando mi sveglio con calma e mi metto a prua a mangiarmi uno yogurt guardando tutte queste barche? Ma chi me le ripaga queste cose, a Imola non ci sono, a Imola il mattino era un corri-corri per andare in ufficio, accendere il pc e iniziare con telefoni e mails e…mavaffanc…..!!! Qui il mio telefono spesso lo perdo in giro x la barca, non lo uso più neppure x guardare l’ora tanto non me ne frega niente dell’orario, l’unico legame col mondo civile è internet, che cmq mi serve per tenermi in contatto con chi è a casa. Sento la nostalgia di tanta gente ma non la sento per niente della mia vita precedente, diciamo che dentro di me c’è stata una selezione naturale, non ho voglia di tornare a casa (e infatti adesso è ancora presto per pensarci) e anche se avrei voglia di vedere certe persone vorrei che fossero loro a venire qui perché possano vedere che sto davvero bene, e sono certa starebbero bene anche loro. Chissà, magari vengono a trovarmi! Penso a Toto, lo so è assurdo ma ci penso tanto perché lui non lo sa che io sono qui, lui mi ha solo vista sparire e chissà se si chiede dove sono finita , povera stella…. (nb: Toto è il mio cagnone, un cucciolone meticcio con cui vivevo praticamente in simbiosi fino alla mia partenza, mi manca davvero tantissimo e a differenza delle persone non ho neppure modo di parlargli, magari Carla o Gledis potrebbero farmelo vedere con la web su messenger???!!!)
Vabbè, a parte Toto e l’attimo di nostalgia che mi è preso mentre scrivevo, qui è tutto ok, adesso devo scappare, saluti baci e abbracci
01 gennaio 2006, Mayerau, salt whistle bay.

Finalmente un minutino per aggiornarmi e descrivere un po’ come va, com’è l’equipaggio, che facciamo, eccetera….
Dio c’è! E mi ha ascoltata: equipaggio…fantastico! Meglio di così non poteva andare, tutti simpaticissimi, bravissimi e ci divertiamo un mucchio. L’atmosfera è allegra, giocosa e festaiola, si ride tantissimo, si mangia come dei vitelli all’ingrasso, sembra una gara di resistenza a tavola, e in generale si sta bene. Ieri sera per l’ultimo dell’anno abbiamo fatto un casino che la metà bastava: il primo brindisi è stato intorno alle 4 del pomeriggio a terra (eravamo a Bequia) con Pina Colada, poi alle 5 tutti sulla rete, insieme anche a tutto l’equipaggio di Claudio, per l’aperitivo iniziato con gavettoni a suon di secchiate d’acqua e conclusosi con “spontanei” tuffi in acqua, poi altro aperitivo a bordo da Claudio, poi cena qui con un menu leggero come solito…Brindisi di mezzanotte sulla rete, piuttosto agitato nonché concitato nei minuti immediatamente precedenti lo scoccare dell’ora X, poi a terra a fare un giretto, c’era un bordello di gente ma non siamo rimasti molto, eravamo parecchio cotti, più che altro di vino e spumanti vari… Senz’altro il momento clou della serata forse è stato quando insieme a Valentina ho costretto Francesco e Roberto ad inginocchiarsi davanti a noi sui ceci a chiedere perdono x averci definite galline… il tutto solo perché (vi spiego) mi chiedono sempre di mangiare leggero poi saccheggiano il frigo e io mi arrabbio perché mi fanno fuori tutte le cose destinate ad altro, allora dal secondo giorno in poi ho iniziato a rinforzare brutalmente i pasti principali, solo che sembra l’equipaggio dei pirana senza fondo e per quanto ne faccio loro ne mangiano, e soprattutto loro 2 vanno avanti ad oltranza (non che gli altri siano da meno comunque, a parte Novella che con una tazza di latte al Nesquick sta a posto 3 giorni…), poi si lamentano che sono gonfi… quindi il momento dei pasti è un momento di scherzi e prese in giro, Francesco poi quando vede che inizio a preparare diventa peggio di un bambino e ho dato ordine a sua figlia di tenermelo lontano dalla cucina, oppure a volte sono stata costretta anche a legarlo al winch in pozzetto ed imbavagliarlo pur di non sentire il suo grido di battagli “HO FAAAMEEE” che x me ormai è diventato un incubo! Dicevo: ieri sera per l’ennesima volta mi hanno detto “Vaifra per favore domani solo insalata, non si può continuare così”, io volevo farglielo mettere per iscritto, loro non volevano, io insistevo coadiuvata da Valentina, loro hanno scritto tutt’altro, noi urlavamo, tutti ridevano…è finita con 1 rinomato chirurgo ed 1 stimato manager in ginocchio in mezzo a tutta quella gente x chiedere scusa a 2 ragazze… giuro che gli appiccico una gigantografia nei rispettivi uffici!!
Poi che altro dire? Mi sto divertendo un sacco, soprattutto c’è Roberto che mi fa morire dal ridere perché mi becca sempre mentre faccio i miei numeri da rincoglionita, tipo il primo giorno che dovevo cazzare non so che, ho messo la cima in un winch poi con molta serenità giravo l’altro mentre lui se la sghignazzava dicendo che tanto questa barca è talmente ben dotata che i winch si parlano tra di loro… e cmq secondo me fa apposta a spiarmi tutte le volte che Christian mi dà qualche ordine, non è possibile che ogni volta che ne combino una lui sia sempre lì a vedere, sarebbe troppo una coincidenza!! Poi tanto ormai i miei show facciano parte dell’animazione barcarola e almeno si divertono, per esempio l’altro giorno dovevo fare 2 giri col tender x portarli a terra, in tutto circa 20 metri ogni tratta, se li avesse portati Christian sarebbe stato un giro veloce ma normalissimo, con me invece c’è stato tutto il folklore del motore che si è spento, la sfida della riaccensione, il rischio di andare alla deriva, l’avventura dello zig-zag cercando di evitare le boe, e per finire il gioco del “ciapa il molo” al volo tra un rimbalzo e l’altro, mica micio micio bau bau… Poi mi prendono parecchio in giro, dicono che sicuramente Vaifra è un acronimo, e chissà da dove vengo, e addirittura sono arrivati alla conclusione che Vaifra sia una specie animale, iniziano col dire “le vere Vaifra non superano il metro e mezzo di altezza, se incontrate una stangona di nome Vaifra diffidate perché non è originale, è una volgare imitazione” e ogni occasione è buona x rimarcare che tanto le Vaifre sono fatte così, e a volte escono battute che mi fanno davvero morir dal ridere, tipo che Christian mi ha scelta in base alla statura, così quando c’è bisogno mi toglie dalla tasca, mi carica la molla e io vado avanti finchè non ho finito, poi quando invece rompo le scatole (tipo mettermi di guardia al frigo e menare chi cerca di aprirlo) mi toglie le pile, mi ripiega e mi chiude in un gavone…. Mi sto facendo davvero un mucchio di risate e x fortuna di tutta questa gente non c’è nessun permaloso se no saremmo finiti, qui ognuno è preso in giro all’inverosimile per ogni minima cosa, non si perdona nulla a nessuno!!! E comunque devo dire che sicuramente l’impostazione che dà Christian a tutta la crociera è forse la base per poi tirar fuori il meglio da ogni persona, amalgamando caratteri e abitudini di tutti alla fine ne esce un mix vincente!

Per il resto il tempo oggi è bruttissimo, piove in continuazione, le previsioni del tempo sono una sfida x i meteorologi, al mattino arriva il bollettino con scritto “oggi….boh! cazzi vostri” stamattina in navigazione abbiamo preso mare grosso e una bella trafficona di vento a 51 nodi, io non avevo mai visto una cosa così e devo dire che mi è piaciuto un casino, peccato che non fossi adeguatamente attrezzata quindi causa freddo cane me ne stavo sulla porta della dinette a guardare il mare a poppa….bellissimo!!! Però mi sarebbe piaciuto di più stare fuori sotto la pioggia ma visto che sono influenzata da ormai 4 giorni non era il caso di peggiorare la situazione. Ma era bellissimo, eravamo un quadretto meraviglioso: Giò in terra in pozzetto con un’unghia rotta (ha litigato con la porta scorrevole e ha vinto lei), Patrizia e Novella con le facce terrorizzate, Giorgia paonazza che diceva di vomitare, Francesco in dinette che affettava salame e Christian gasato a manetta che timonava urlando come un matto 17 NODI, EVVAI, 17 E MEZZO, GRANDE, 18, FORZA, YU-HUUU SI VOLAAAA poi la velocità,l’acqua, il vento, le onde altissime che ogni volta sembrava ci cascassero in pozzetto, i salti, i ciocchi, un casino bestia….veramente stupendo, molto ma molto meglio che Gardaland!!!
Per oggi è tutto, passo e chiudo


07.01.06 St Vincent, sbarcati tutti. la barca è vuota, silenziosa, e io mi sento uguale. Non so se sarà sempre così ogni crociera o questa è stata speciale ma mi ero affezionata alle mie fognette, come ormai li definivo… Giorgia stamattina piangeva come una fontana e mi ha fatto una tenerezza infinita, la piccola del gruppo, così tenera e dolce che mi dava sempre una mano a preparare gli aperitivi… Poi suo padre, un personaggio incredibilmente fuori di testa, di una simpatia unica e rara, a proposito di lui vi racconto questa, e non è stata l’unica che ha combinato: ci siamo fermati x colazione a Palm Island, dalla spiaggia è entrato nel resort, si è fatto un bagno in piscina, ha fatto una doccia consumando 300 litri di acqua, con molta nonchalance ha ordinato al bar addebitando la camera 38, poi si è fatto portare ed aprire un cocco fresco, dopodichè è fuggito ed è tornato a bordo a nuoto con questo cocco che poi ci siamo bevuti tutti insieme sulla rete… non è un mito quest’uomo? E la moglie invece, altro personaggio non comune che ha soprannominato la figlia e Giò (ebbene si, si è formata una coppia a bordo, qui siamo meglio che love boat) “il francobollo” in quanto sempre appiccicati stretti stretti. Ogni sera prima di andare a dormire la sua frase era “il francobollo….me li mandate a letto voi eh….OGNUNO NELLA SUA CABINA”
Di questi 12 giorni mi rimarranno sicuramente dei bei ricordi, alcuni quadretti divertenti come quando (succedeva spesso) la preparazione della cena era un momento di delirio in cui tutti ballavano (me compresa, a volte anche con una cipolla in mano, beccavo qualche uomo e facevo due passi di salsa) ed altri emozionanti come quando i delfini navigavano con noi tra i 2 scafi, erano davvero tanti e ci hanno accompagnati per un pezzo piuttosto lungo, è stato un bel momento da ricordare con piacere….
Poi c’è da dire che eravamo sicuramente l’equipaggio migliore, e dava una certa soddisfazione ad ogni fermata vedere gli altri che venivano da noi x passare un po’ di tempo, da noi si stava bene, si rideva, si scherzava e la noia era un vocabolo assolutamente sconosciuto. Mangiare abbiamo mangiato davvero tanto, una cosa da far veramente schifo, l’ultima sera poi abbiamo dato veramente il meglio: dalle 5 del pomeriggio in ordine cronologico abbiamo fatto fuori: 3 salami, 2 formaggi, 1 vasetto di patè, 2 scatolette di tonno, 2 vasetti di olive, tutte le patatine rimaste. Questo era l’aperitivo. A cena: accras de morue, penne all’amatriciana, cotechino con lenticchie, panettone (grazie di cuore a Giovanni ed il suo equipaggio x avercene fatto dono, sapevano che avremmo gradito senz’altro) e a seguire la solita dose di rhum e uvetta e biscottini… ma cmq era così praticamente ogni giorno, tutto ciò che portavo in tavola veniva spazzolato via con grande rapidità, io andavo avanti ad oltranza a portare cibo ma non c’erano mai avanzi, MAI!! Avevamo le formiche che poverette morivano di fame, poi oltre che degli squali eravamo anche un equipaggio piuttosto alcolista: l’acqua era un genere non richiesto, quella comprata è rimasta praticamente tutta, i succhi abbiamo iniziato a berli solo quando Christian si è lamentato che non li consumavamo, allora abbiamo pensato bene di allungarli col rhum e dopo ci piacevano di più, le serate si susseguivano con gare di chi trovava l’abbinamento più schifosamente ludico tra dolci e alcolici… per fortuna che come Davide consigliò durante la stesura della lista della spesa l’acquisto della carta igienica era stato fatto in misura direttamente proporzionale alla cambusa, se no eravamo rovinati….

E comunque la gita è finita, sono partiti tutti tranne Claudio e Lorena che restano per qualche giorno in più, spero di rincontrare gli altri in Italia, alla fine l’acronimo me l’hanno scritto, sono uscite di quelle definizioni molto lusinghiere per me, altre invece delle prese in giro bestiali che mi hanno fatto proprio ridere, penso che incornicerò questo pezzetto di carta!
Ora torniamo su in Martinica e sono curiosa di sapere come sono andati gli altri, anche se molti li abbiamo incontrati in giro x le grenadine; anche questo aspetto mi ha divertito parecchio, il fatto che oltre a noi che eravamo in flottiglia abbiamo incrociato tanti dei nostri nuovi amici, e cmq x radio ci si sentiva più o meno tutti, non so, questa cosa mi piaceva! Il 12 si riparte, lassù qualcuno mi ha ascoltato per quanto riguarda il primo equipaggio, speriamo che anche col secondo sia altrettanto generoso!