tanto per


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Aeroporto di Istanbul (transito), 16 maggio 2013

Finita l’avventura Maldive puntata prima, ho chiuso in bellezza il soggiorno passando l’ultimo giorno con Cristina a fare i famosi tortellini. Ok, abbiamo dovuto sostituire il 50% degli ingredienti in quanto gli originali non reperibili in loco, ma con destrezza ed un pizzico di fantasia abbiamo ottenuto un sapore molto simile; ho passato una bella giornata e spero che i tortellini possano portarle bene.
Quindi sono partita da Malè… ma una parte di cuore è restata là, i ragazzi dell’equipaggio nei due giorni in cui sono mancata mi hanno tempestata di telefonate e messaggi, parlano tutti insieme che non capisco una mazza, distinguo solo qualche miss you e bye bye, sono troppo carini e hanno la capacità di emozionarmi. Comunque lascio le Maldive col maltempo, forse anche peggio di quello della settimana scorsa. Dalla mia ex barca mi giungono notizie di nuove notti insonni causa eccessivo vento, e di nuovo impossibilitati a scendere a terra, e non sono gli unici: ho sentito anche un altro ragazzo con cui ero entrata in contatto mail/telefono quando cercavo un imbarchino in loco…. e anche lui era bloccato in barca. Se ne deduce che se ti sta sulle balle qualcuno anziché mandarlo affanculo è sufficiente regalargli un viaggio alle Maldive in maggio.
Stamattina sono arrivata ad Istanbul concia come una pezza da piedi ma seppure in condizioni di stanchezza estrema rifiuto di passare le 10 ore di stop-over in aeroporto, e quindi sono uscita, ho ingaggiato un taxi parlante Inglese e ho fatto un giro turistico della città. Bellissima, esperienza insegna che è bene fidarsi dei tassisti quindi mi sono affidata a lui completamente e penso mi abbia fatto vedere anche di più di quel che avevamo concordato all’inizio per il prezzo che intendevo pagare.
Anche oggi è stata un’altra bella giornata!!!

stavolta mi invidio da sola


Himmafushi, 07 maggio 2013         

…Ogni tanto la ruota gira giusta, anzi quasi quasi ho paura di questo giro che sta facendo perché quando si fermerà dall’altra parte stavolta ho paura che l’atterraggio sarà duro…..

  
  


Stamattina sono arrivata sulla barca di Serena, non sapevo nemmeno che tipo di barca fosse, per me non aveva importanza: andava bene anche una zattera ma speravo con tutto il cuore che fosse una delle tipiche barche maldiviane. Botta di culo: lo è!!!!! 24 metri di Maldive galleggianti sotto il mio culo. E c’è pure un dhoni, la barca-appoggio, e poi c’è il dinghy, insomma non manca niente. Equipaggio tra barca e dohni sono 8, forse 9 (credo, se non me ne è sfuggito qualcuno); mi hanno accolta con entusiasmo e dopo la prima giornata con loro posso già dire che sono tutti gentilissimi e molto premurosi con me, poi figurati io che di solito sono quella che si occupa degli altri non sono proprio abituata a tutte queste carinerie, che ogni 5 minuti mi chiedono se ho fame e se faccio tanto di dire “un leggero languorino” come per magia mi compaiono davanti piatto, posate, tovagliolo, bicchiere, tutto! Insomma le mie mansioni a bordo non le ho ancora capite bene ma non mi sto ammazzando di fatica, questo no sicuro. I loro nomi sono complicati, no davvero non ce la posso fare a riportarli.

E poi il pezzo forte. Qui mi rivolgo a tutte le lettrici del blog di sesso femminile. Invidiatemi, ne avete tutto il diritto e quasi quasi mi invidio da sola pure io. Clienti del charter 7 persone, e fin qui ok, niente di speciale, ma attenzione attenzione, sedetevi, prendete respiro e beccatevi la notizia: sono 7 aitanti, giovani, fisicati, fighissimi e tutti maschi surfisti australiani. Eh già. Botta di culo, rispetto ai miei standard di coppie pensionate diciamo che sto giro ho di che farmi gli occhi, sono uno più bello dell’altro e alla prima impressione sono pure simpatici. Ho già un paio di amiche informate su whatsapp che mi chiedono foto foto foto, magari in posa plastica da calendario. Aspetto che si abbronzino un po’ poi provvederò.

Serena, io ti faccio un monumento, davvero!!!!


08 maggio 2013
Dopo 24 ore a bordo un paio di considerazioni le devo fare: sarà dura riprendere a lavorare!! Qui nonostante cerchi di far capire che non voglio, sono continuamente servita e riverita, i ragazzi dell’equipaggio sono veramente molto premurosi sia nei miei confronti che con i clienti. Da un lato non è così brutto dover sgobbare tutto il giorno ma trovare le cose pronte, tipo che se mi distraggo un attimo in chiacchiere la tavola viene sparecchiata da sola, se qualcuno chiede una forchetta non sono io quella che deve alzarsi, i piatti sono sempre puliti, ci sono sempre bibite in frigo e non devo andare a tirare su la catena o mettere i parabordi. Inizio a capire cosa ci faccio io a bordo ma è difficile da un altro punto di vista: dovrei sorvegliare e supervisionare affinchè tutto fili liscio, ma trovo qualche difficoltà nel rispondere alle domande che mi vengono poste in quanto non conosco la barca, né l’itinerario né l’organizzazione interna quindi praticamente sto facendo la parte della scema che casca dalle nuvole….. ma va benissimo così! I clienti sono simpatici e molto esay, basta che possano fare scorpacciate di surf e ci sia cibo buono sono contenti, ed entrambe le cose stanno andando come da loro aspettative. Anche la meteo è dalla nostra, non c’è un sole che spacca le pietre ma non piove nemmeno più tutta quell’acqua dei giorni scorsi, il monsone ci sta dando tregua e ogni tanto un timido raggio di sole passa attraverso le nuvole e arriva fin giù. Ancora una volta queste non sono le Maldive entusiasmanti da catalogo ma sinceramente non mi importa molto, sono contentissima così!!!!!!!


Thulusdu (o Kudavilinghili non ho capito bene quale sia l’isola qui di fianco, loro la chiamano cucurudu che significa pollo – sempre se non mi hanno presa per i fondelli, cosa molto facile), .09 maggio 2013
Tutto bene, inizio a capire il mio ruolo a bordo e…. non è facile! Non è faticoso ma non è facile, ora capisco gli isterismi del Patacca quando mi dice che avendo a che fare con i suoi corrispondenti locali le conversazioni sono qualcosa di surreale…
Ogni giorno la famiglia aumenta: 2 giorni fa è arrivato a bordo il meccanico perché il generatore non va. Oggi è arrivata la guida-surf per accompagnare i ragazzi negli spot migliori per la loro attività. Tra due giorni arriverà un altro loro amico. Ho perso il conto di quanti siamo a bordo, davvero non lo so. Ma devo fare un complimento anzi un elogio ai due ragazzi che stanno in cucina: per i clienti ad ogni pasto preparano cibi buonissimi mixando cucina locale soft e cucina occidentale, perfino la pasta e la pizza (eccellenti entrambe), e ad ogni ora l’equipaggio può trovare in cucina cibo strettamente locale. Io che sono in mezzo ai due gruppi posso assaggiare l’uno e l’altro, ma con il cibo locale ci sto un po’ dando su perché anche quando mi dicono no spicy in realtà rischio di rimanerci secca dal piccante! Sono molto in carenza di verdure, questo sì, ma qui sembra non facciano parte della cultura alimentare in quanto ne fanno veramente poche e solo per i clienti; io, servendomi per ultima, non ne trovo mai nemmeno una briciola. Ho bisogno di fibre!!! Comunque un inchino con cappello ai due cuochi per quantità e qualità dei pasti, se poi consideriamo il piccolissimo spazio e le attrezzature ridicole che hanno a disposizione mi stupisco ancora di più!
I clienti sono assolutamente simpaticissimi e continuano a chiedermi di andare a surfare con loro, sono disposti ad insegnarmi ma io rifiuto continuamente perchè non voglio fargli perder tempo dietro a me, preferisco che sfruttino al 100% tutto il tempo a loro disposizione per surfare finchè la meteo tiene botta e glielo permette. Ma addirittura oggi se ne sono usciti con la proposta di fare come fanno con i bambini per insegnargli: posso andare in coppia con uno di loro, e quando lui si alza per prendere l’onda io non devo far altro che restare attaccata alla tavola e lasciarmi trasportare da lui. Sì si, mi immagino la scena là sdraitata sul surf a bere litri e litri d’acqua con un giandone di 3 metri che mi porta a spasso sull’onda… e burloni come sono potrebbero anche essere capaci di mettermi sul surf con la telecamera!!!! Mah, vediamo domani, io per non saper né leggere né scrivere mi prendo maschera e boccaglio, poi ne discutiamo….

Himmafushi (semper què, le Maldive sono 1.900 isole e io vedo sempre la stessa, ma almeno l’avrò vista bene no?), 11 maggio 2013
Tutto bene, tutto ok. Il mio soggiorno a bordo procede sereno e serafico senza intoppi, anzi mi capitano alcune scene a dir poco esilaranti quando cerco di avere una qualche comunicazione con uno dell’equipaggio, è una persona estremamente gentile e disponibile ma le conversazioni con Lui (lo chiamerò così) sono qualcosa di surreale. Avete presente Zelig, i dialoghi di Ale & Franz? Ecco, uguale. E non solo le conversazioni, è anche capace di gesti che ti lasciano senza parole; un esempio per tutti, e non è nemmeno il suo best of: un giorno l’ho chiamato al telefono per oltre un’ora per farmi venire a recuperare, non rispondeva; arrivata a bordo con mezzi miei propri (una fortuna sfacciata a trovare un passaggio proprio in quel posto ed in quel momento) abbiamo guardato insieme il suo telefono: 22 missed calls. L’ho buttata sul ridere, ma dopo 10 minuti Lui….ha richiamato indietro!!!! E una scena del genere non è nemmeno unica: è riuscito ben due volte a perdere le mie chiamate e poi ritelefonarmi quando ormai ero a pochi metri da lui, anzi da Lui!

Sono veramente felice di questa esperienza soprattutto perché non me l’aspettavo minimamente: ero pronta sia a fare una vacanza da cliente pagante sia a trovare da lavorare, la via di mezzo era un’opzione non contemplata ma ne sono contentissima: non sono né carne né pesce ma la mia posizione a bordo mi permette di vedere sia dietro le quinte dell’organizzazione locale (diversissima da come sono abituata a lavorare io, veramente un altro mondo!!!) sia il risultato finale come lo vedono i clienti. In più i surfisti mi stanno iniziando almeno alla teoria di qualcosa che mi era totalmente sconosciuto: un po’ ascoltando le loro chiacchiere, un po’ guardando insieme a loro i video che fanno, un po’ tempestandoli di domande (son sempre curiosa di tutto) mi si sta aprendo un mondo ben più interessante di quanto pensassi.



12 maggio 2013
Che giornata ragaz! Allora, succede che uno dei surfisti qualche giorno fa ha avuto un problema ad un orecchio e siamo scesi a terra in un resort per fare la visita con un medico, è stato anche divertente far finta di niente e gironzolare dentro mettendo il naso in territorio privato, e ci siamo pure serviti di tè caldo bevuto in terrazza fighissima vista mare/onde con i nostri amici che surfavano poco lontano, che due screanzati/scrocconi che siamo stati! Comunque, ieri la storia dell’orecchio sembrava aggravarsi quindi stamattina prendiamo il dhoni e andiamo a Malè. Nb, piccola parentesi: tra un giro che volevano fare i ragazzi il secondo giorno, due sere fa all’aeroporto a recuperare il loro amico e stamattina, praticamente sto facendo la trattra Malè-Immafushi regolare come un traghetto. Vabbè, quindi stamattina andiamo all’ospedale, nota di merito perché mi aspettavo di entrare in un postaccio vecchio e chissà cosa poteva succedere, invece c’è da sottolineare che la struttura ospedaliera in sé è molto all’avanguardia, e tutto è funzionale, ben organizzato, veloce e pulito, personale competente e disponibile: in meno di un’ora e mezza entrati, visitato da medico generico, inviato a specialista, rivisitato, recuperati medicinali, pagato e usciti. Una volta tirato un sospiro di sollievo che non è niente di grave ci siamo dati allo shopping, avevamo una lista di cose da comprare quindi via, corri a destra e sinistra combattendo col tempo per la chiusura dei negozi, al punto che dentro al supermercato ho incontrato il mio ex Capt e chiacchierando come due vecchie comari alla fine il mascarpone che avevo comprato è finito dentro la sua borsa (‘nnaggia!!!), poi via al mercato della frutta e dobbiamo ritrovare il dhoni che però nel frattempo è stato spostato e non capisco dove sia quindi ci dicono aspettate lì dal mercato che arriviamo a recuperarvi. E’ così che dopo mezzora ho ricevuto un sms da un tipo che avevo conosciuto la sera che sono andata all’aeroporto: “ma…. ho visto passare una tipa che ti assomigliava molto, era passeggera su uno scooter con un casco di banane in groppa…. sai niente?” (sì ero io, e non hai visto l’australiano che mi seguiva, a sua volta con scooter e banane in capo ‘o collo). Una delle cose che mi piacciono del viaggiare fuori dai pacchetti turistici dei tour operator è che ti trovi in queste situazioni alternative allo stare spaparanzato in spiaggia sotto la palma sorseggiando il tuo cocktail con ombrellino come da catalogo… e vuoi mettere come vivi di più i posti? E qui a Malè ho già diversi amici e mi fa sorridere anche il fatto di essere alle Maldive e fare gli incontri casuali coi conoscenti come se fossi a Imola, troppo forte!
Poi ripartiamo finalmente per raggiungere la barca che nel frattempo si è spostata da Immafushi e sta navigando verso sud quindi la intercettiamo fuori da Hulumalè ma c’è troppo vento e il mare è troppo grosso per fare il trasbordo quindi dobbiamo entrare un attimo nella laguna e mi piacerebbe approfittare anche per recuperare il mio mascarpone ma è una richiesta troppo complicata da spiegare a Lui, facciamo che va bene così, mangeremo un dolce alle banane.


Guhli (Atollo di Malè Sud)
Devo ancora una volta sottolineare la bravura dei due ragazzi che stanno in cucina, che mi ricordano molto Nonna Papera ed il suo assistente Ciccio in quanto uno è un mago della cucina ed è la serenità fatta persona, l’altro sempre silenzioso, lavora a testa bassa, non parla mai ed è anche un po’ rotondetto proprio come Ciccio. Soprattutto lo chef è qualcuno di eccezionale: giovane ma molto in gamba, e poi sempre sorridente. L’altro giorno tra il tempo non bellissimo, le onde non perfette e di conseguenza i ragazzi un po’ annoiati e noiosi è stato cambiato il programma almeno 10 volte nel giro di mezzora: mangiamo, no non mangiamo andiamo a fare surf, io voglio uno snack, no io voglio pranzare, no io solo frutta e poi pranzo dopo, io giusto un uovo, io niente, io un caffè…. Insomma mi ricordavano i 18 cagacazzi di due capodanni fa… io avrei dato in escandescenze e lui invece ad ogni cambiamento rispondeva serafico no problem it’s ok. E poi è un gran bel figliolo, che non guasta. No, non sto diventando pedofila ed il commento è solo perché obiettivamente è davvero uno spettacolo per gli occhi, e quindi non aggiungerò il solito banale “se avessi 20 anni di meno” che ho tanto sentito nella mia vita, ma di fatto se fossi nata nel 1991 anziché nel 1971 un pensierino ce lo farei. In generale scherzo molto con l’equipaggio e sto bene con loro, sono tutti simpatici e chi più chi meno sono giocosi, in ogni caso sempre allegri e sorridenti e mi trattano come una regina. Il barman/cameriere è un ragazzetto sveglio ed in gamba che c’ha proprio la faccia da schiaffi ma mi fa troppo ridere, è fortissimo! Fixman l’aggiustatutto mi prende continuamente in giro e ogni volta che ci incrociamo gli ricordo che I’m not joking e lui fa l’atto di buttarmi in acqua. Hopeless vuole imparare a giocare a sudoku ma già il suo soprannome la dice lunga. La guida, Nahu, è un tipo veramente in gamba, questo è tosto, mi piace il ragazzo. Poi ce ne sono altri con cui non ho molta interazione ma anche loro sono molto disponibili con me, sempre sorridenti e carinissimi. Ah già, poi c’è Lui, conversation impossible. Io penso che se dovesse andargli male la sua attuale carriera potrei improvvisarmi agente e fargli avere dei provini, mi rivolgo ai vari Aldo Giovanni e Giacomo o Pieraccioni, questo va scritturato, un successo garantito!
Non sarà una cima ma è tanto carino e gentile che alla fine sarà quello che mi dispiacerà più di tutti salutare, va a finire che lo sfotto lo sfotto e mi ci affeziono!!!
 
INVIDIATEMI
Malè, 14 maggio 2013
Avrei dovuto sbarcare domani ma temevo troppo che il traghetto da Ghuli non partisse per il troppo maltempo per cui ho preferito anticipare ad oggi. Lui mi ha sbalordita organizzandomi in maniera impeccabile un transfer di prima classe col resort vicino (una sfilza di stelle che non sono riuscita nemmeno a contarle): e dopo aver lasciato il clima informale, amichevole, giocoso, allegro e casinista di quella barca, dopo i mille baci ed abbracci, ciao, arrivederci, grazie per tutto sia con crew che surfisti, dopo aver anche nascosto sotto gli occhiali due lacrime dispettose, ed il casino del motore del dhoni, e tutti in coperta a dirmi ciao italiana ci mancherai, ecco dopo tutto questo mi sono trovata catapultata in una speed boat impeccabile, un silenzio di tomba, 3 membri dell’equipaggio in divisa ed eleganti come maggiordomi che mi caricano le valigie, mi porgono salvietta rinfrescante e bottiglietta d’acqua e mi chiedono se voglio un cuscino in più e via si parte per Malè. 25 minuti di lusso, ed eccomi in questo hotel a cercare di far ordine nelle valigie (un’impresa, son partita con 3 stracci e torno con 2 valigie che nemmeno si chiudono più), stasera ho un appuntamento per cena e domani vado da Cristina a fare i famosi tortellini poi passo a salutare gli altri amici e poi in aeroporto. Domani sarà un’altra giornata fantastica, questo viaggio è stato qualcosa di unico: un mese alle Maldive e ho fatto il bagno solo 3 volte ma oltre alle due valigione porto a casa un bagaglio ben più importante che non mi abbandonerà più: i ricordi di tanti momenti speciali, quest’ultima settimana soprattutto!

Ragazzi, mi mancherete tantissimo, tutti!!!! Serena…. Un grazie è troppo poco, chissà se prima o poi troverò modo di sdebitarmi!

Presentazione del mio meraviglioso equipaggio, mi sono fatta anche scrivere i nomi giusti!!
Nazrul - aiuto cuoco

Houssen - meccanico e Mukles - dhoni crew

Bashir - il mago della cucina

Atheek - meccanico del generatore

Alam - barman e cameriere

Siraj - capitano

Adam - dhoni crew e cabin boy

Mohamed - capitano del dhoni

Nahu - guida surf


una botta di culo..... una volta tanto....


Hulumale, 06 maggio 2013

Niente succede mai per caso….. MAI !!!!!
Ricordate il penultimo post, o forse il terzultimo, insomma dove ho raccontato di quel tassista che anziché portarmi da A a B mi ha fatto una capa tanta col suo terzo grado. Beh, non è stato per caso che sono salita su quel taxi e non sul precedente o sul successivo in quanto grazie a lui ho incontrato Serena, una sorridentissima toscana doc che deve avermi presa in simpatia così su due piedi in quanto dopo esserci viste 5 minuti il classico “beh dai ci sentiamo” si è trasformato in vera gentilezza e disponibilità da parte sua quando l’ho chiamata al ritorno dal suo charter per incontrarci a bere qualcosa e fare due chiacchiere. Il drink non c’è mai stato in quanto il tempo da lupi che ha fatto durante la settimana rendeva praticamente impossibile anche solo pensare di farmi portare a terra, però quando le ho chiesto se c’era posto per me sul safari che stava per partire con la sua barca si è fatta in quattro, anzi in otto braccia come la Dea Kalì e nel giro di pochi minuti mi ha detto “sì tutto ok l’armatore è d’accordo”. Rewind (riuàind come dice Vasco): io qui su questa barca ho finito, la nave tarda a dismisura e quindi la mia presenza a bordo diventa inutile, perciò di comune accordo con Capt mi sono informata in giro per poter fare un safari (safari=charter), io pensavo anche da vacanziera pagante, lo so che fa ridere ma avevo voglia – per una volta – di vedere la cosa dall’altro lato. Maggio alle Maldive significa monsone che cambia, forte vento, pioggia, quindi praticamente di una quindicina di barche contattate solo una partiva in questo periodo, le altre tutte ferme. Mmmmmhhhhhh un motivo ci sarà, ma che mi frega, io le Maldive le voglio vedere, se non c’è il sole pazienza, e quindi insisto. Un ringraziamento particolare anche al Patacca dei Patacca, che si è veramente sbattuto per farmi imbarcare sul maxi catamarano di una nota compagnia mondiale per la quale lavoro spesso e volentieri ai Caraibi. Praticamente ci hanno preso per il culo a tutti e due per una settimana, e quindi quando Serena mi ha detto “domani la barca ha un safari” ho vinto la mia timidezza, ho messo su la maschera della sfrontata e ho chiesto. Incredibile, come dicevo in pochi minuti la risposta è stata positiva. Ovviamente non è che sono in vacanza, un aiuto a bordo lo devo dare, ma tanto mi conosco ferma non ci so stare e quindi ben volentieri farò quel che mi diranno di fare.
Sono gasata come un’adolescente alla vigilia della gita scolastica ma ora buonanotte, domattina ho appuntamento abbastanza presto e prima di lasciare qui devo finire le ultimissime…

maldive e maltempo


Hulumale, 05 maggio 2013
 
benvenuta alle Maldive!!!
Ufficialmente iniziata la stagione delle piogge. Il ciclo monsonico non si smentisce nella sua regolarità e qui vien giù un’acqua che ci vuole in 5 a dirlo, più vento fino a 30 nodi…. Insomma queste Maldive non sono così rilassanti! Lato positivo: non fa più quel caldo allucinante ed insopportabile che mi stava rendendo isterica.
Siamo in barca io, Capt, Moglie e Pargolino, un batuffolo di gioia che già a 6 mesi sprizza simpatia da tutti i pori, e alla faccia di tutti quelli che dicono che i bambini è meglio non portarli in barca perché potrebbe essere pericoloso, questo sfida a muso duro viaggi sul tender che sono odissee anche per gli adulti…. lui non si squassa: lo sballotti a dx e sx cercando di difenderlo dalle onde ma non è cosa facile e ogni tanto una lavata se la prende…. Strilli? Urla? Pianti? Macchè, lui –l’impavido - se ne sta lì in braccio a te con una manina che ti aggroviglia la maglietta stile molletta da bucato, ma non fa una piega. Quando è ora della pappa mangia, quando è ora della nanna dorme, e quando è sveglio è curioso e sempre sorridente, un vero spettacolo!!!! E poi è bello, proprio tanto bello!

Il resto tutto ok…. E poi… non può piovere per sempre…..