“Sono
in vacanza faccio quel che ho voglia”
St.
Anna, 10 maggio 2014
Io
l’ho sempre sostenuto e stavolta lo confermo sottoscrivendo in triplice copia
su carta bollata, e vado pure a pagarci sopra l’imposta di registro: più sono
incoscienti e sbruffoni, più non sanno niente ma si rifiutano di informarsi, ma
soprattutto più si sentono superiori agli altri andando a scegliere ormeggi
dove non c’è nessuno (la qual cosa può esser interpretata come “siamo i più
sboroni, superiori agli altri” oppure “deficienti, se non ci va mai nessuno un
motivo forse c’è” a seconda dei punti di vista) e più se ne strafregano delle
più elementari norme di sicurezza…. ecco, più si mettono in pericolo e più dal
Cielo gli mandano giù degli Angeli protettori a sorvegliarli. Perché se no non
mi spiego come abbiamo potuto tornare tutti sani e salvi in Martinica con la
barca ancora integra. Le cazzate….. le hanno fatte tutte, anche robe che mai
avrei potuto immaginare! E non per dimenticanze o sottovalutazioni dei
pericoli, ma proprio con altezzosità e sbruffonaggine; per il resto hanno
confuso le unità di misura: 41 piedi non sono 41 metri. La mancanza di rispetto
per gli abitanti locali e l’ambiente (e anche per me) la si può riassumere con
la frase-tormentone della crociera “sono in vacanza faccio quel che mi pare”.
Ma come mi dicono dai piani superiori questa è la frase preferita del Sig. Sfigato
Qualunque, che pagando per andare in vacanza in paesi poveri e sottosviluppati
si sente autorizzato a pescare in riserva marina (per esempio) e non si sente
in dovere di dire nemmeno buongiorno ai “selvaggi” che si avvicinano alla barca
proponendo i lori piccoli business facendo finta di non vederli né sentirli, e
anzi cerca di tirare due euro sul prezzo del bbq in spiaggia, probabilmente ciò
al fine di gonfiare la propria autostima riuscendo a strappare due spiccioli a
chi con quei due spiccioli ci sfama la famiglia una settimana. Sono disgustata.
E ancora peggio il travestimento da persone gentili. Una di loro non mi ha
guardata in faccia una sola volta nei 10 giorni, un altro deve averlo fatto un
paio di volte; gli altri si, qualche volta hanno parlato con me, ma molto di
rado. Mai mi ero sentita così umiliata, nemmeno sui mega yacht dove gli ospiti
manco sanno il nome degli equipaggi. Meno male questi snob sono rari, quelli
che considerano i locali persone inferiori e la hostess un servizio pagato sono
pochi, ma poi quando succede che sono di questa specie ma si credono (e sono
sinceramente convinti) di essere rispettosi e gentili (noi siamo cool, siamo
semplici, siamo brave persone)…. beh, ci rimani parecchio male, e ti dici beh
allora a questo punto vado a lavorare sui grandi yacht, dove so da principio
che l’atteggiamento è questo.
Ma
questa non è una lamentela e non è un’accusa contro nessuno, anzi questi gruppi
mi fanno bene perché mi fanno apprezzare ancora di più i BEI gruppi, quelli che
salgono a bordo sereni e magari ti mettono in chiaro subito cosa si aspettano
da te ma poi sono VERAMENTE amichevoli, rispettosi e cool, senza bisogno di
dirselo da soli (quasi a convincersene). Ed in genere è questo genere di gente
che ho in questi charterini, e facendo una carrellata all’indietro dei gruppi
avuti quest’anno mi bacio veramente i gomiti, sono stata da bene a benissimo
con tutti; peccato gli ultimi due, ma questo non rovina la passione e
l’entusiasmo che ho per il mio mestiere.
Ma,
giuro, mai e poi mai e mai mai mai mai più senza skipper. Per quanto a volte ci
siano skipper tecnicamente mediocri o caratterialmente stronzi…. almeno sanno che
è il Mare il Padrone e hanno una minima cognizione di causa per quanto riguarda
la sicurezza, sia in navigazione che all’ormeggio. Che non è poco.
Perché
io ho solo 43 anni, e nemmeno ancora compiuti.
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