Marigot
Bay, 29 ottobre 2015
Il
primo charter sta volgendo al termine, tutto è andato molto bene nonostante le
orecchie sfondate dalle mille domande dei bambini: io penso che nemmeno Bonolis
nel gioco finale di “Avanti un altro” possa riuscire a formulare un così alto
numero di domande al minuto. A volte avevo voglia di legarli tutti e tre
insieme e usarli come boe…
A
parte ciò, è stato bello tornare alle Grenadine e come ogni prima crociera
della stagione noto alcuni piccoli cambiamenti che da un lato mi fanno pensare
che tutto progredisce e si sta al passo coi tempi, ma dall’altro lato questi
posti non hanno quasi più nulla a che vedere con le isole dei miei primi tempi:
si vede che i locals si sono infurbiti ed il turismo che arriva qui sempre più
massiccio sta prendendo possesso nelle abitudini degli abitanti, e ne vedo
sempre più tra di loro aver quasi come “dimenticato” la purezza che li
contraddistingueva per lasciarsi possedere – come noi del cosiddetto mondo
civilizzato - dal Dio Denaro, e gli stessi che qualche anno fa ti donavano il
cuore in cambio di un sorriso ora sono avidi e sono felici di vederti tornare
non tanto perché tu sei tu ma per il business che gli porti, e questo mi rende
un po’ triste. Non voglio generalizzare, anzi amo ed apprezzo ancora di più
quei pochissimi che negli anni mi si sono confermati amici e mi salutano
festosi pur sapendo che il business è già stato affidato a qualcun altro e
quindi dalla sottoscritta non avranno nulla di più che una birra fresca ed un
abbraccio amichevole.
Ma
è giusto così, è bene per loro che stia arrivando il turismo di massa anche
qui, sicuramente le loro condizioni migliorano senza intaccare l’altissima
qualità di vita che conducono. Unica cosa: mi piacerebbe davvero davvero tanto
riuscire a far venire qui almeno per una vacanza le persone a cui tengo tanto:
la famiglia e il gruppo delle amiche storiche. Chissà.
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