21 febbraio, Union

Gli ospiti dell’ultima crociera sono sbarcati già da qualche giorno, ma a causa di una totale e completa mancanza di energie non avevo ancora aggiornato il blog…anche solo pensare di scrivere mi metteva ansia….mettermi lì e dover muovere le dita su e giù per la tastiera era un compito troppo gravoso in quel momento per me. Diciamo pure che a sto giro ho esaurito totalmente le batterie. E comunque non è che sia successo nulla di così esaltante e clamoroso degno di esser raccontato: io sono diventata bravissima nella navigazione e quindi il diario di una sfigata in barca non va più avanti (…e se credete a questa, vi racconto anche che ho imparato a cantare…). Beh, va bene dai, una cosa da raccontare in fondo in fondo però c’è, un momento avventuroso l’abbiamo avuto, solo che è capitato tutto talmente in fretta che non so proprio come raccontarlo…ci provo. Allora, c’era una volta un catamarano che navigava tranquillo e beato. Il capitano timonava bel bello, mentre tutto il resto dell’equipaggio se ne stava lì spaparanzato a dormicchiare in pozzetto.
Il tempo era buono, il sole brillava ed il cielo era azzurro.
Insomma, tutto procedeva per il meglio.
Ad un certo punto il comandante avvisò tranquillamente il mozzo e uno degli ospiti di prepararsi a chiudere il gennaker, ma con tutta calma.
Giusto il tempo che i due si appropinquassero alla manovra e succede che, nel giro di 30 secondi (macchè, forse sono stati solo 20):
-è arrivata una botta di vento degna delle migliori soffiate di Eolo, il chè causa notevole difficoltà e sforzo fisico nella chiusura della suddetta vela, impegnando 2 persone ma, ce ne fossero 3 sarebbe decisamente meglio
-ha iniziato a piovere. Macchè piovere, diluviare. Più o meno un acquazzone tropicale oserei dire.
-si sono attorcigliate le 2 scotte del gennaker a prua. Attorcigliate è una parola leggera, si erano aggrovigliate peggio di un piatto di spaghetti
-si è staccata una tasca laterale, lanciando shampoo, bagnoschiuma e ciappetti vari ovunque
-sono partiti in acqua un costume e 3 strofinacci della cucina
-mai e poi mai avevamo pescato qualcosa in questi giorni, beh, in quel preciso istante ha abboccato niente popò di meno che……….un tonno!!!!
…e meno male che eravamo rilassati e tranquilli!!!! Ma sono convinta che potremmo anche fare di meglio….

Per tornare alla cronaca di questa crociera, sabato abbiamo sbarcato a Canuan parte dell’equipaggio, tenendo in ostaggio una coppia che inizialmente doveva tornare in Martinica con noi ma, dal momento che avevano cambiato programma, si sono ritrovati a stare a bordo un po’ di più causa mancanza di aerei. Domenica abbiamo raggiunto Davide a Tobago e poi siamo venuti a Union a cercare un volo x i 2 ostaggi e fare qualche lavoretto sulla barca, cosucce banali tipo pulizia, lavanderia e ordinaria manutenzione. Dovevamo reinbarcare tra venerdi e sabato, quindi avevamo deciso di prenderci qualche giorno di meritato riposo. Il nostro riposo non so perché, ma si è trasformato in cacca, e non esagero: stamattina siamo stati un paio d’ore buone a smontare un’elica che proprio ieri improvvisamente ci ha abbandonati, così, senza nemmeno un po’ di preavviso…Giudicatala irreparabile da esperti tecnici e dovendone aspettare una nuova dall’Italia, quale modo migliore di rilassarsi se non…smontare il cesso che faceva uno strano rumore? Così, dopo aver passato la mattinata immersi nell’acqua putrida del porto, abbiamo chiuso in bellezza la giornata!! Però lasciatemi fare una considerazione: ho notato che, dopo aver smontato il cesso, se l’acqua qui intorno al mattino mi faceva tanto schifo dopo, non so perché, ma appariva limpida…questa è la dimostrazione che tutto è relativo, perfino l’acqua del porto, e per ogni cosa tutto dipende dal punto di vista… e comunque da ogni esperienza si trae insegnamento: spiegare subito ai prossimi che le salviette non si gettano nel water!!! E poi comunque, pensandoci a posteriori, è stato anche divertente, eravamo immerdati fino al collo e nel momento in cui portavamo fuori il water con tutto il suo pavimento intorno, ci era preso un attacco di risarola al pensiero solito dei commenti di chi è a casa “ah, beati voi che siete ai caraibi, tutto il giorno a far niente, sole e mare…” ma venite qui voi a sturare i cessi, va là!!!!

Cos’altro potrei raccontare? Ah, si, Dalo, mio marito. Purino, è così carino, solo che ieri l’ho fatto arrabbiare: già l’altro giorno a Tobago ha detto di avere un regalo per me e mi voleva portare a Petit Tabac, ma io non ci sono andata. Ieri siamo stati a pranzo insieme in un posticino qui a Union e mi ha presentata ad una signora che parlava parlava parlava…io ho capito forse la metà di quel che mi diceva, faceva una gran pubblicità per lui, che è un bravo ragazzo, serio, ben intenzionato, e poi cmq è il primogenito di Lambi, il boss locale, un omone grande e grosso, (avete presente Mr.T.?), che è padrone di mezza isola e ha quei 22 figli, tutte le volte che mi vede mi saluta dicendomi “hi sweety” e se fa tanto di abbracciarmi dopo devo fare l’inventario delle ossa perché ho sempre paura che me ne spezzi qualcuna. Dicevo: a pranzo in questo posto, facendomi largo tra le mosche, ho comunque mangiato un pollo eccezionale, veramente buonissimo, solo che non riuscivo a finire tutto il resto e la tipa se l’è un po’ presa perché credeva non apprezzassi la sua cucina… dopo pranzo però ho dovuto parlare seriamente con mio marito, roba di famiglia: gli ho detto senza mezzi termini che lo ringrazio per la sua offerta di matrimonio e per la sua generosità nell’offrirmi mezza isola, ma purtroppo per quanto sia simpatico e una brava persona non intendo sposarlo. Oh, se l’è presa eh!? Fatto tipo, io pensavo scherzasse….
In ogni caso oggi abbiamo fatto la pace, siamo di nuovo amici e domattina vado con lui a fare il giro del pane: Mayreau, Tobago, psv e poi facciamo un salto a Petit Martinique a comprare la birra perché là costa meno. Va mo là, mi metto in affari col pane io! Se imparo a fare la piadina sono a posto!

Adesso abbandono tutto, sono le 9 di sera, sono stanchissima e sento Morfeo che chiama…..
08 febbraio 2006, Le Marin

Eccoci di nuovo qui. Siamo arrivati domenica sera in porto dopo aver sbarcato a Canuan (bleach, non ci ero ancora stata in quell’isola e a sto giro ho proprio capito perché la saltiamo sempre….), stavolta il rientro è stato meno traumatico della volta scorsa, da un lato mi vien da dire “meno male…”, dall’altro invece ci starebbe un bel “peccato!”…..eh già, perché io la volta scorsa con il mare a forza mille mi ero divertita, tutte quelle onde, e sù e giù, su e giù…cazza di quà, lasca di là! Invece con la navigazione tranquilla mi viene troppo da dormire, non succede niente, tutto calmo e non mi diverto un gran che.
Per questa crociera avevamo 3 ospiti, una coppia e una ragazza single, e anche stavolta ci siamo divertiti, 3 persone divertenti e simpatiche; mi è piaciuta soprattutto Lara, la ragazza single, una bella tipa, tranquilla e sempre a posto con tutti, una compagnia piacevole.
Il 4°giorno a Mayerau ci ha raggiunti anche Davide e dopo siamo stati insieme praticamente tutto il tempo: Union, Morpion, PSV, Tobago. A Tobago abbiamo incrociato anche Carlo e per quella sera siamo riusciti ad organizzare una bella grigliata in spiaggia tutti insieme: una cosa molto spartana, dal momento che Jean Claude (lo scuur a cui ci siamo rivolti) ci ha un po’ “ladrato” e non ci ha dato nemmeno le posate, ma è stato divertente mangiare l’aragosta al buio solo con le mani, un’esperienza “alternativa”, anche se c’era qualcuno che aveva qualcosa in contrario. Ma d’altra parte un barbecue su una spiaggia caraibica è anche questo, signori e signore per l’argenteria prego rivolgersi ai ristoranti 4 stelle…o no? Altre cose eclatanti degne di essere raccontate non ce ne sono, qui ho notato che ogni crociera ha il suo carattere, dopo quella superdivertente e distruttiva di capodanno c’è stata la super-rilassante ed ora questa che è stata una via di mezzo, risate ce ne sono state parecchie, ma anche tanti momenti di chiacchiere tranquille, giornate rilassanti in spiaggia, navigazioni interessanti. Forse l’unica cosa che posso raccontarvi è che ho raccolto il mio primo cocco da una palma. In piedi sulle spalle di Davide e con un equilibrio molto precario ho svitato svitato svitato…(lui imprecava perché A: avevo i piedi pieni di sabbia e lo graffiavo; B: alla fine mangia e rimangia il mio bel mezzo quintalozzo l’ho superato abbondantemente…meno male che Davide ha spalle forti, ma imprecava lo stesso…)…e alla fine il cocco è sceso, evviva!!!!!...guardo…marcio. Bè, ovviamente!!! E cosa potevo aspettarmi io, di trovarlo pure buono???? Una cosa alla volta, eh… Ah, ecco, altra cosa da raccontare è l’ultima sera a Canuan: 2 clienti li abbiamo sbarcati venerdì e siamo rimasti solo noi 2 e Lara che scendeva sabato, così abbiamo deciso di fare un giro “in centro” perché sentivamo musica. Chiedi chiedi dov’è il centro, tutti dicevano di andare avanti, finchè abbiamo trovato la fonte della musica: alla fine di una stradina buia, passato un capannone, dietro i trattori e oltre la pozzangherona (ci sarebbe voluto il tender x attraversarla….) c’era una festa in spiaggia: forse una cosa privata, fatto sta che c’eravamo solo noi 3 in mezzo a tutte donne, tutte scure scure, tutte molto paciarotte (e dico paciarotte per non sbilanciarmi, in realtà la più esile sarà stata…bè, diciamo più o meno circa una tonnellatina…); siamo rimasti quei 20 minuti, nessuno ci ha cagati se non l’unico uomo che si è avvicinato nientepopòdimeno che a Christian (ih ih ih) e poi senza di nuovo essere cagati pari ce ne siamo ritornati via così come eravamo arrivati….
Per il resto le serate si svolgevano tranquille, mangiando e bevendo (strano! Da noi queste cose non capitano mai….), facendo giochini da oratorio e soprattutto cantando a squarciagola, per la gioia dei vicini di barca. E’ inutile, io a cantare mi impegno tanto e mi piace anche, non capisco cosa siano tutte quelle smorfie sui volti dei miei compagni…e il bello è che ridono e poi mi chiedono pure il bis! A proposito di cantare, abbiamo constatato che Flying Cloud gradisce Cocciante. All’arrivo a Bequia mentre eravamo impegnati ad urlare come pazzi i vari Montagne Verdi e Maledetta Primavera, già dalle prime note di Margherita abbiamo iniziato ad aumentare sempre più la velocità fino ad arrivare a 15 nodi… eh si, è proprio vero…Margherita ama e lo fa una notte intera…
Per quanto riguarda invece la mia conoscenza di barche e mica barche, mi sta sorgendo spontaneo un dubbio: io di tutte queste cose qua non sapevo proprio niente, sto iniziando adesso a vedere e capire qualcosa (ma secondo me sono ancora molto indietro), comunque sto iniziando su questo catamarano e mi sembra tutto normale,a volte mi sembra anche di andare piano, tipo quando timono io e si va a max 10 nodi, invece mi par di capire che questo outremer vada davvero forte…va a finire che in questa mia avventura sto partendo dall’alto e quando mi ritroverò su una barca che troppa grazia se fa i 7 mi farà schifo… poi notizia notiziona superimportante: lo dico sottovoce per scaramanzia, anzi lo scrivo piccolo, ma secondo me …ho imparato a fare la gassa… ebbene si, mi incasino ancora un po’ ma molto meno, ci sono anche volte in cui l’azzecco al primo colpo, non so se è culo o cosa, comunque sono molto orgogliosa di me stessa!
Poi che dire? Ah, adesso visto che ho un po’ di tempo x scrivere vi racconto di alcuni di questi personaggi che ho conosciuto e di cui non ho mai accennato: per esempio Marco, il cameriere del Mango Bay a Le Marin. E’ un napoletano e vi ho già detto tutto, mi fa morire dal ridere: a parte le sue scene disperate quando dice che sente nostalgia della fidanzata (perché magari non la vede dal giorno prima, è troppo carino, mi fa tenerezza!), mi fanno morire le sue espressioni quando ordini qualcosa. Per esempio: “mi porti la tal cosa?” e lui “no” “scusa???” “fa schifo, prendi qualcos’altro”. In effetti al mango non è che si mangi bene, anzi… e quando c’è marco è una sicurezza, per esempio se sei indeciso se prendere o meno le patatine fritte chiedi a lui, lui in base al colore dell’olio ti dice si o no (lo cambiano come nelle automobili, ogni 20.000 km). Insomma, al mango bay ci si va solo per la connessione wi-fi e per farsi 2 risate, di più non si può!
Poi c’è Dalo, uno di quei ragazzi che quando sei giù alle grenadine passa con la barchetta x venderti pane fresco aragosta pesci e quant’altro tu necessiti. Vi ricordate quel telefilm, Arnold? Ecco, è lui, cresciuto ma è lui (…a proposito:qualcuno di voi sa che fine ha fatto il vero arnold???magari è lui davvero!!), ha una ghigna che è un programma, sempre a ridere! Per la cronaca Dalo è mio marito. Babbo sei svenuto? A dire il vero le nozze si devono ancora svolgere, per il momento è stato deciso che si terranno a Morpion in data da stabilirsi (prima deve convincermi ad accettare e vediamo che argomenti avrà x convincermi), e il pranzo sarà nel ristorante di suo padre, Lambi’s a Union. A parte gli scherzi, non c’è nessun fidanzamento, è solo un modo di definire Dalo in quanto sembra proprio che si sia fissato, ogni volta che ci vede sale a bordo e se ne strafrega del lavoro, manda in giro i suoi ragazzi e lui sta lì con noi, poi insiste e insiste, dice che è tutto pronto: ha una bella casa, un’attività ben avviata (e ci tiene a sottolineare che ha 4 barche, mica una sola….), un negozio e insomma è pronto per sposarsi, gli manca solo la donna e dice che vede in me quella adatta, solo che è triste perché lui è tanto innamorato ma vede che io non ricambio (ma va? perspicace il tipo!), Lara gli ha detto di dare tempo al tempo e di insistere che prima o poi cederò (con Lara farò i conti Intanto ogni volta che arriva se io sono dentro lo capisco dal grido di battaglia “Hey, Christian, where’s my wife?” e poi comunque è carino e gentile, ce la sta mettendo tutta per corteggiarmi e Christian se la ride, dice che perlomeno dovrei premiare la costanza ed è capitato anche che contrattasse dei baratti con lui mettendo me come pagamento, il mio parere ovviamente non conta…. Penso che il mio capitano si diverta a sfottermi, ecco si, sono giunta a questa conclusione… penso che mi autosbarcherò, è l’unica difesa….…).
Non ho mica nient’altro da raccontare, per questo giro passo e chiudo che abbiamo da lavorare, non posso mica starmene qui a scrivere in eterno…..o no?