salto di qualità

ANTIGUA, 28 febbraio 2007

Che ci faccio qui? Mah, me lo chiedo anch’io! Comunque mi piace: 1 settimana fa mi sono imbarcata su un 90 piedi spagnolo, bellissimo (Windpat), andiamo a fare una crocierina alle isole vergini americane e scendo a st.thomas, poi vado a casa, stavolta quella vera però, non più marin….

Il Flying Cloud è partito qualche giorno prima di me, ero sulla banchina quando mollava gli ormeggi, e devo dire che vederlo da lontano, in mezzo all’acqua, mentre si muoveva per la prima volta senza di me mi ha fatto veramente effetto…fine del II paragrafo capitolo 1,ora c’è il cinghiale ad occuparsi di lui, l’ultima volta è stato visto grugnire dalle parti del carenage...

Sulla barca nuova tutto bene, come prima cosa mi hanno chiesto se mi andava di lavare il ponte quel giorno stesso, e io, ignara, ho risposto entusiasticamente che è il lavoro che mi piace di più: acqua, secchio, spazzolone….un gioco!! Stica**i invece!!! In 3 ci siamo fatti in tutto 16 ore di lavoro suddivise su 2 giorni sgobbando duramente in ginocchio a spazzolare ogni centimetro quadrato di quel teak del piffero, prima il prodotto n.1, e gratta, poi sciacqua, e gratta, poi il prodotto n.2, e gratta, poi risciacqua, e ovviamente gratta, poi vedi dove ci sono punti venuti male, e ricomincia….c’ut vegna un azident, avevo male anche a dei muscoli che non sapevo neanche di avere… L’atmosfera a bordo è positiva, in tutto siamo in 5: comandante e moglie, Mirko il marinaio e Sandra la cuoca, già eletta mio “guru” in coperta, in cucina ed in ogni dove nel mondo nautico.

Qui ad Antigua x quel pochino che ho visto è tutt’un altro mondo rispetto alla Martinica, se in meglio o in peggio non so, ma sicuramente DIVERSO. Già ho incontrato diverse persone, il mare è veramente sempre più piccolo: Timo e Miriam sono venuti a salutarmi circa un’ora dopo che abbiamo attraccato, Carlo e Silvia subito dopo, e c’è pure Omero ma non l’ho visto, poi la prima sera entrati in un bar il barista mi ha detto “ma tu non sei quella che l’anno scorso lavorava con il pazzo ricciolino?” Tombola. Per non stare ad elencare tutti gli altri conosciuti di sfuggita a Marin e ritrovati qui… per esempio: la barca su cui dovrò imbarcarmi di qui ad un mese…..la conoscono tutti!!! Fatte storie….

Ho quindi salutato “definitivamente” Marin, sono passati pochi giorni ma mi sembra che ormai faccia già parte di una vita passata, qui succede tutto talmente in fretta e la vita è talmente intensa che 2 giorni equivalgono a 2 anni di vita terrena, comunque marin (che ci torni o no) rimarrà sempre nel mio cuore e sarà sempre casa…mi dispiace un mucchio essermene andata anche se so che già sono stata dimenticata da tutti, questo mondo è fatto così, anche se devo dire che quest’anno c’era un gruppo fantastico, gente simpaticissima che magari prima o poi rivedrò, mi mancheranno terribilmente tutti, mi sono davvero divertita e soprattutto sono stata benissimo. A conferma del benessere, come l’anno scorso sono ingrassata, qui pare che la felicità vada a chili, e non avendo bilancia lo vedo dalle sbarre del pontile: a dicembre passavo bene, ora ci passo ancora ma devo tirare bene dentro la pancia, ancora un etto e rimango incastrata! Ma qui mangia mangia non si cala un etto, tutte le sere sono abbuffate su abbuffate, ultima cena dalla paciarotta: come solito, avevo prenotato per 12-15 persone, e ci siamo presentati in 26, meno male che stavolta avevo detto il secondo turno e quindi siamo riusciti lo stesso a mangiare le nostre ribs!

Basta, non scrivo più, sono troppo triste: ma come, l’anno scorso sono stata l’ultima ad andare via, imperterrita fino all’ultimo a salutare tutti quelli che partivano, e stavolta invece sono stata la prima??? E poi mi scoccia che Davide fosse via e non sono riuscita a salutarlo, non sapeva neanche che alla fine ho deciso di imbarcarmi su WindPad, vabbè glielo diranno gli altri. Mario invece l’ho dovuto salutare per telefono, anche lui era in giro, comunque gli ho lasciato l’accappatoio a mo’ di scaramanzia, l’anno scorso ha funzionato, speriamo in bene anche stavolta…

Ma qualcosa mi dice…..che l’anno prossimo arriverà qualcosa di straordinario, non so perché ma sento che partirò per un viaggio lungo lungo, in posti lontani lontani….. più lontani dei caraibi…. Chissà…..
Popolo di navigatori….del web!!! Qui al mango tutti connessi su internet, altro che navigare in barca………

Dopo aver aggiornato il blog l’ultima volta, sono partita come hostess last-minute con Giovanni, ennesima crociera alle grenadine, ed ultima per quest’anno. Infatti nel frattempo mi sono accordata x altri imbarchi e a metà marzo sarò brevemente e velocemente in Italia, inverno caraibico molto breve stavolta, ma pazienza, le grenadine non scappano.

La crociera è andata bene, per quel che mi riguarda è stata di tutto riposo e relax, i ragazzi erano piuttosto inappetenti quindi il mio tempo anziché passarlo tra i fornelli come solito lo passavo a fare interminabili partite a backgammon con Giovanni, e tornei di scala 40, e dormire dormire dormire. Ogni tanto non fa male! Vorrei spendere due parole sul Mecatti, che era in vacanza con noi, un personaggio unico ed inimitabile: vi dico solo che a 64 anni si è iscritto ad un corso per prendere il brevetto da sub, e se non è vitalità questa…. Il nostro uomo è un ex docente di filosofia, e le discussioni con lui erano qualcosa di incredibile, ha un umorismo innato che ci ha conquistati tutti, oltre a farci preoccupare nel cuore della notte con richieste di aiuuuuuuuto, evidentemente in preda agli incubi, ma dopo un po’ ci abbiamo fatto l’abitudine, era sufficiente svegliarlo! Ci siamo anche incrociati con Azul e abbiamo fatto l’aperitivo a Morpion tutti insieme, però a differenza dell’anno scorso non è stato possibile farlo in acqua e a causa della nuova conformazione dell’atollo senza piscinette naturali abbiamo dovuto accontentarci di farlo sulla sabbia…. Morpion dopo esser stata per breve tempo oblunga ora ha ripreso la sua forma rotonda, ma si è ridotta notevolmente: la circonferenza è di soli 130 passi contro i 195 di un anno fa…. di questo passo tra qualche anno non ci sarà più, colpa dell’ultimo uragano che gli ha distrutto il reef davanti (così mi dicono, ma quand’è stato sto uragano poi? Io non l’ho visto!)….comunque bisogna SBRIGARSI a venire qui, se no sparisce e addio aperitivi mattutini! E poi, cosa gravissima, qualche burlone ha trasformato l’ormai storico ombrellone in capanna, è bello lo stesso ma ha perso gran parte del suo fascino….

Quando eravamo a Union sono andata a bere una birra col vecchio Dalo e gli ho detto che era l’ultima volta alle grenadinei e chissà, forse l’anno prossimo torno, forse no, boh….. ho causato una tragedia: ha iniziato a picchiare i pugni sul tavolo e ad inveire che non è possibile, e allora devo decidermi a sposarlo, lui non mi lascia partire se non gli prometto che tornerò e lo sposerò, e vuole venire in Italia a conoscere il resto della famiglia, è sicuro che piacerà e allora non avrò più motivi per continuare a rifiutare, porta in dono alla famiglia mezza isola ed è da pazzi rifiutare un’offerta di matrimonio del genere! e poi l’ha invitato anche il mio big brother e quindi lui viene a chiedere ufficialmente la mia mano a mio babbo. Allora, Damiano, ma te ce lo vedi Dalo in Italia? Mi viene in mente Mr.Crocodile Dundee, ecco cosa mi viene in mente…. Già all’aeroporto la vedo dura farlo passare sotto al metal detector, ce lo vedo proprio a giustificarsi del macete dicendo che gli serve per le aragoste….e vogliamo discutere sul lavoro di convincimento da fargli per mettere un paio di scarpe? Ammesso e non concesso che ne conosca la funzione…. Comunque, dopo la birra mi ha riportata in barca e visto che il resto del mio equipaggio era già su happy island per l’aperitivo mi ha dovuta portare fin là: impresa riuscita per metà, Giovanni è dovuto venirci incontro col suo tender perché la barca di Dalo picchiava col fuoribordo sul fondo…..ultimamente secondo me sono io che porto sfiga: 3 volte a scogli in una settimana non è normale….

Durante la mia assenza ci sono state novità: il Flying Cloud è praticamente venduto, quindi al mio arrivo era già abitato da Matt, il nuovo skipper. Il giorno in cui sono tornata ero piuttosto trafelata, ho avuto quelle centomila offerte di lavoro (prima niente e poi tutto insieme) e dovevo prendere decisioni molto veloci, quindi sono passata a bordo giusto 30 secondi x salutare Matt e dirgli che per cena si andava tutti dalla paciarotta a mangiare le ribs de porc, se voleva unirsi a noi era il benvenuto. Beh, alla fine questo Matt dev’esser peggio di me in quanto a “mi casa es tu casa” perché dalla paciarotta abbiamo fatto casino e anziché gli 8 prenotati ci siamo presentati in 16, quindi il 50% era tagliato fuori…. soluzione prontissima proposta da lui: carbonara a bordo, oltretutto preparata da Guido e decisamente ottima. E anche nei giorni seguenti il Flying Cloud non ha perso le vecchie abitudini di riunire il popolo di Marin per i pasti. Poi sono stata arruolata per stare a bordo ancora un po’ di tempo x fare tutti i lavori x rimettere a nuovo la barca, visto che la conosco bene posso essere un valido aiuto. Quando ho visto la lista dei lavori mi è venuta una fortissima emicrania, ci devo pensare un attimo se accettare o meno…. Matt me lo sto portando in giro, qui non conosce nessuno e l’ho un po’ introdotto nell’ambiente. Gran bravo ragazzo, lavoratore, serio, simpatico, sempre gentile, ma un po’….. come dire….. boh, non esiste neanche una definizione, dico solo che è un ex giocatore di football americano, pesa oltre il quintale, mangia quattro etti di pasta per pasto, ha una forza bestiale che difficilmente riesce a misurare e si muove con la leggerezza di un bisonte nella prateria, i suoi soprannomi sono “l’uomo di Neanderthal”, “Attila”, “Hulk”, “l’animale” e via dicendo…. Non so se mi va di trovarmi sola con lui, giusto ieri mi ha presa in braccio tirandomi in aria facendomi dare una capocciata al soffitto, e questo voleva essere un gesto affettuoso….. e metti che litighiamo????? Bah, adesso ci penso un attimino sul da farsi, le alternative fortunatamente non mi mancano….

Però un po’ mi intristisce sapere che stavolta dovrò salutare per sempre Flying Cloud, il nostro pied-a-terre del popolo di Marin… ma tutto passa, andiamo avanti.
QUANTO TEMPO SENZA AGGIORNAMENTI!!!

Ma purtroppo non ne ho avuto il tempo materiale, tutto un susseguirsi di cose che non mi lasciavano spazio per scrivere….. oltretutto mi si era anche guastato il pc e sono stata 2 settimane in lutto, senza avere neppure il tempo di andare a cercare un posto per farlo riparare, poi invece il marchingegno è risorto da solo e ora la vita sorride di nuovo, misteri della tecnologia, io non ci ho neanche provato a capire perché si è rimesso a funzionare…..

….da dove cominciare???? Eh, sembra facile…. Allora, andiamo per puntate:

Subito dopo la crociera di capodanno Le Marin è tornato a riempirsi di gente, di italiani eravamo veramente tantissimi e tra vecchi abitanti e nuovi arrivi c’era un traffico in cui raccapezzarsi era piuttosto difficile. Il Flying Cloud è stato riempito delle cambuse avanzate, in questo modo ogni giorno a colazione/pranzo/cena era peggio di un ristorante, e infatti è stato anche battezzato il “ristorante da Vaifra”, il Mango Bay poco ci mancava che mi facesse causa per concorrenza sleale, però era divertente e contro la noia non c’è nulla di meglio che non sapere per quanta gente cucinare, si facevano i conti a spanne. La nostra “famigliola” però era anche costretta ad un “regime alimentare controllato” imposto da Davide quindi i menu erano molto semplici e leggeri, anche se poi venivano regolarmente rovinati da aggiunte di quintalate di cose ingrassanti con la scusa “ma se no scade!!” E’ stato un periodo veramente divertente, animato anche dalle solite folli corse in tender, deliranti domeniche piovose canore e serate ridanciane in allegra compagnia.
Poi…..L’ARRIVO QUASI A SORPRESA DI DAMIANO + CROCIERA
Mi ha avvisato il mercoledì per il suo arrivo della domenica, wow, non potevo ricevere sorpresa migliore, non ci credevo che arrivava finchè non l’ho visto sbucare dall’uscita passeggeri all’aeroporto! Appena arrivato, ancora stordito dal viaggio, è stato catapultato in questo giro pazzo e il mattino seguente è stato caricato sulla barca di Davide e ce ne siamo partiti per una crocierina alle grenadine in compagnia anche delle due sardine, Barbara e Annalisa (vedere loro blog http://www.walkaboutx2.splinder.com/). Crociera tra amici meravigliosamente riuscita, non ci è mancato proprio niente, giù abbiamo incontrato anche Giovanni e Barbara e a Union ci siamo fatti una serata di quelle indimenticabili, penso ci siamo giocati gli ultimi due neuroni visto che trovavamo estremamente divertente fare il trenino dentro e fuori la barca al ritmo di Pupo, Raffaella Carrà e simili….
E’ stata notevole anche l’accoglienza che Dalo ha riservato al mio big brother: arrivati a Tobago ho subito beccato Sidney che mi ha informata che Dalo era sull’altra spiaggia a preparare un barbecue: io e Damiano siamo saliti sulla barchetta con Sidney, ci ha portati là e l’arrivo è stato il mio momento di grande gloria: una trentina di francesi in spiaggia, Sidney che urla “Dalo, there is Vaifra!”, Dalo che arriva e si butta in acqua e mi prende in spalla tutto festoso dicendomi che c’è anche suo cugino Gary, che a sua volta urla dalla spiaggia il mio nome, io che presento Damiano a Dalo e baci e abbracci, tutti questi francesi che mi guardano chiedendosi probabilmente chi è questa grande star appena giunta (poi mi guardano meglio, capiscono che sono esattamente la sig.na Nessuno e tornano al loro barbecue)…. Dalo ci riporta in barca e probabilmente decide di giocare la carta di far colpo sul fratello perché ci regala seduta stante un tonno, poi il giorno seguente a pranzo ci porta ben 8 mezze aragoste cucinate al barbecue, sempre offerte al big brother. La sera in cui eravamo a Union e c’era la festa in discoteca si sente in dovere di farci da protettore nei confronti degli scuur che ballano un po’ troppo appiccicati alle ragazze, e oltre a stordirci con continue ordinazioni di birre fresche sfoggia tutto il repertorio come un pavone esibisce la propria coda in fase di corteggiamento: si fa vedere davanti alla “discoteca” con l’automobile, elenca che il tal negozio è il suo, che il ristorante è il suo, quella casa e quell’altra sono le sue e tutto può diventare mio se lo voglio, sottolinea che gli anelli che ha alle dita sono di oro vero e diamanti e si è perfino dato lo smalto alle unghie…. Intanto ciacola con Damiano (che non spiccica una parola di Inglese) riguardo la difficoltà di corteggiare le ragazze italiane e gli propone di comprare una barca per far lavorare me, lui mette la metà dei soldi. I due sembrano intendersi alla perfezione e poco ci manca che organizzino il famoso matrimonio che Dalo intanto continua a propormi…vengo così definita la principessa di Union, ambitissimo titolo nobiliare delle grenadine…

Al ritorno dalla crociera resta qualche giorno da passare finalmente in relax con mio fratello a chiacchierare e aggiornarci, ma l’impresa è impossibile, ci sono tante cose da fare (barche da preparare, cene, aperitivi, compleanni….) e poi grazie a quel tesoro di ragazzo che risponde al nome di G devo volare a St.Martin, lasciando Damiano sul Flying Cloud tutto solo, ma è in buona compagnia.

ARRIVANO I VICHINGHI
Breve charter tra St.Martin, St.Barth e Anguilla, 6 giorni con Moorings. Vacanza premio ai migliori venditori di una grossissima azienda norvegese, 3 barche per un totale di 21 persone: un equipaggio è misto di donne/uomini, l’altro è di “calmi” cinquantenni, poi c’è il mio: 6 energumeni con nomi impronunciabili, tutti maschi tra i 32 e i 37 anni, una catastrofe. Bevono vino già a colazione, e si sono ubriacati circa 2 ore dopo l’imbarco, mantenendo sempre la stessa sbronza fino a fine crociera…. Per me è stato distruttivo, passavo la giornata a buttare bottiglie vuote e cercar di parare i danni che loro combinavano, dato che erano sempre talmente ubriachi che gli cascava ogni cosa dalle mani, così avevamo regolarmente formaggio spalmato ovunque, sabbia in ogni dove, cicche di sigarette a non finire, e vani erano i miei tentativi di tenere in ordine, era una missione impossibile, considerando che lo skipper era un po’ “distratto” e non mi dava una mano per niente, così al secondo giorno ho alzato bandiera bianca e per 4 giorni abbiamo letteralmente vissuto in un porcilaio, ma loro sembravano non farci caso più di tanto, quando avevano una bottiglia di vino in mano erano come poppanti col biberon, andava bene tutto! Comunque simpatici, si rendevano conto (per quanto possibile) di essere clienti difficili e cercavano di ruffianarmi, quando sentivo urlare “Vaifra, my love, where are you?” sapevo che avevano combinato qualcosa, io di solito ridevo e dicevo no problem, anche se una volta ho avuto una sclerata fuori misura, tutta in italiano, non hanno capito un tubo di ciò che ho detto ma il messaggio è stato ricevuto bene perché per circa mezzora sono stati buoni e tranquilli e mi guardavano con timore, e io me la ridevo tra me e me al pensiero di questi 6 vichinghi sottomessi ad una nanerottola italiana. Mi hanno anche insegnato qualche frase in norvegese, anche se sono sicura che non mi abbiano detto la verità riguardo il significato: per esempio, quando il mangiare era pronto dovevo dire “iaiarecot” (non ho idea di come si scrive) e ridevano come pazzi, chissà cosa dicevo, comunque li assecondavo e continuavo a dirlo, faceva parte del gioco. Non vedo l’ora che mi mandino le foto, ne pubblicherò qualcuna perché erano proprio belle.

Sbarcati loro, avevo ancora un giorno da passare a St.Martin, così sono andata a cercare la Gabriella che ora lavora su un megayacht momentaneamente fermo a Simpson Bay, ho passato il pomeriggio con lei (che bello rivedersi dopo tanto tempo, un’emozione forte!!) e poi sono andata a Marigot a cercare gli americani, se per caso erano là. Non c’erano, e così mi sono trovata a girare come una vagabonda per l’isola, in autostop, e non sapendo dove andare a dormire sono andata a cercare un tipo che avevo conosciuto quando ero stata là in dicembre, solo che non lavorava più nello stesso bar e non avevo il numero di telefono. Poi una ragazza ha capito di chi parlavo e l’abbiamo chiamato, si ricordava di me e altro giro di autostop per andare a casa sua, stava ospitando amici ma con grande spirito di adattamento ci siamo stati tutti a dormire, io ero talmente stanca che un cuscino in terra mi è sembrato il letto più confortevole del mondo! La mattina dopo in aeroporto di nuovo in autostop, stavolta sono stata caricata addirittura dallo scuolabus!

E ora eccomi di nuovo qui a Marin, da due giorni. Il mio programma era di dormire minmo 60 ore filate per recuperare un po’ di energie, ma ancora una volta è stato impossibile in quanto la sera stessa sono arrivati gli ospiti di un tipo che è qui di cui non posso fare nome perché vuole tenere un profilo basso, abbiamo passato la serata insieme e alla fine l’ultima volta che ho guardato l’orologio erano le 2.30….io che volevo andare a letto con le galline!!!! Oltretutto, sempre per la serie il mondo è piccolo, uno di loro lo conoscevo anni fa!!! Stamattina loro sono partiti, Mario e Giovanni sono arrivati ieri, Davide dovrebbe arrivare tra qualche ora, ed ecco che la famigliola sarà di nuovo unita.