gli extraterrestri puntata seconda

Marigot Bay, St. Lucia, 24 febbraio 2012



L’anno scorso ho fatto un charter su un piccolo Lagoon con una famiglia che abbiamo definito “Gli Extraterrestri” gentilissimi, carini e tutto quel che vuoi ma avevano dei modi di fare come se fossero osservatori esterni anziché protagonisti della vacanza: osservavano noi, la barca, il mare e tutto ciò che li circondava, ripetevano mille volte la stessa domanda e non capivano mai nulla di quel che gli si diceva, erano un po’ strani su certe cose e spesso sembrava davvero che venissero da un altro pianeta, da qui il soprannome E.T.; e ricordo bene le risate che mi son fatta con lo skipper quando uno dei due aveva un momento di “snervatura” e l’altro lo calmava dicendogli di non arrabbiarsi, che non lo facevano apposta ma era solo che certe cose non le sapevano e facevano fatica a capirle proprio perché venivano da un altro pianeta e non erano abituati alle nostre usanze, e ci siamo fatti il viaggio (da morir dal ridere) che erano stati spediti sulla terra sotto sembianze umane per “spiarci” da vicino e dovevano raccogliere più informazioni possibili da trasmettere alla loro base per organizzare un futuro attacco alieno per conquistare la Terra.

Fatta questa premessa, oggi posso confermare che tutto ciò è assolutamente vero. Ho a bordo il secondo gruppo di extraterrestri, mandati qui anche loro per confermare quanto comunicato dai loro predecessori. Sono gli stessi dell’anno scorso sotto spoglie leggermente diverse, ma hanno troppi punti in comune: guarda caso lo stesso tipo e modello di barca. Guarda caso sempre il mese di febbraio. Guarda caso sempre due bambini con i nonni. Sempre gentilissimi e carini, ma altrettanto alienati da certe cose terricole. Sono sospetti. Ho forti dubbi che in qualche galassia a noi ancora sconosciuta si stia pianificando qualcosa di grosso. Bisogna avvertire la Nasa, questi vogliono conquistarci il pianeta iniziando dalle Grenadine. Almeno hanno buon gusto.


in più mi lasciano in giro per la barca proprio queste riviste qui....
HO RAGIONE IO !!!!!!!!!!!!!!!!


A parte le stronzate galattiche, in questa settimana ho sviluppato un’altra tesi: ho elaborato un po’ il cervello umano comparandolo ad un motore; premesso che io di meccanica non capisco un accidenti, so comunque che esiste tutto un circuito di trasmissione che collega il motore al cambio e la frizione eccetera eccetera. Il risultato è che come in meccanica esistono varie cilindrate (che non so cosa significa ma so che in base alla cilindrata e alla potenza cambia la prestazione del motore stesso) anche le persone alla nascita vengono dotate di un cervello di potenza variabile in funzione di vari fattori ma soprattutto dell’eredità genetica dell’individuo stesso. E’ chiaro pertanto che un cervello 800 kw non partorirà mai un 2.500…. mentre invece può accadere il contrario. Inoltre ci sono cervelli adatti ad essere usati solo in situazioni standard e ben pianificate, che se li fai uscire dalla loro traiettoria abituale vanno in tilt e grippano, come invece ci sono cervelli “fuoristrada” molto più versatili e che all’occorrenza mettono anche le marcie ridotte e quasi si arrampicano sulle pareti dell’Himalaya. Nascere con un cervello piuttosto che un altro non è un merito né una colpa, ed il proprio “motore” lo si può allenare o lasciar arrugginire in garage a propria scelta. Quello che mi fa incazzare sono le persone che hanno un cervello buono ma non lo vogliono usare, e se gli chiedi una prestazione in più senti che danno tutto gas ma non si accorgono di essere in folle, quindi tu da fuori senti il motore a 6.000 giri che ormai decolla ma il mezzo non si muove di una virgola. Tanto vale lasciare la Ferrari in garage e usare lo scooterino 50.
Cosa c’entra questo con i charter? Niente, ma stavo rivedendo nella mia memoria alcuni incontri fatti in passato e mi è uscita questa cosa, dovevo scriverla.



Domani sbarchiamo questi e riparto in serata stessa un’altra volta. E otto. In due mesi e poco più. Poi però stacco dalle Grenadine per due settimane, una delle quali vado in trasferta, eh sì, me lo merito! Miami mi aspetta e io non dico certo no!!!!

informaticamente rincoglionita

Martinica, Le Marin, 17 febbraio 2012

Un post senza foto, ed il motivo é la mia rincoglionaggine acuta: era la mia settimana di riposo, ed involontariamente ho messo a riposo il cervello, si si, l'ho proprio disconnesso e messo in tasca, ed é stato cosi che il primo mattino che avevo deciso di dedicare alla mille cose che avevo da fare su internet (prenotazioni vari voli aerei, visa per gli Stati Uniti, organizzazione futura vacanza, menu, pagamenti vari eccetera) in un solo gesto, veloce e fulmineo, ho CANCELLATO tutto. Finito, non c'era più niente, tutto vuoto. Panico, disperazione, segnali di soccorso al tipo del cyber café che indeciso se ridere o compatirmi mi ha detto che secondo lui non si poteva fare più niente; e cosi sono corsa quasi in lacrime col mio pc tra le braccia dal dottore dei computer, che dopo una prima visita del paziente ha ritenuto opportuno un ricovero, oltretutto con prognosi riservata. Oggi é il giorno delle dimissioni, speriamo sia andato tutto bene, avevo cose importantissime e non eseguivo il backup da troppo tempo... disgraziata che non sono altro....

E quinidi ho passato 3 giorni al cyber café spedendo mail a destra e sinistra per chiedere di reinviarmi il tal documento o il tal altro...altro che riposo, uno stress senza uguali!!!!

Inoltre é la settimana di arrivo della Transquadra, una regata oceanica in solitario o in coppia di piccole barche, ed ad ogni arrivo il comitato di accoglienza si reca sul pontile 4 - appositamente allestito - con tutta la banda di percussionisti ed i corpo di ballo multicolor che con musica e danze danno il benvenuto all'equipaggio in arrivo; non importa l'orario: le 3 di notte o mezzogiorno ogni barca viene accolta con lo stesso folclore ed entusiasmo. Bellissimo e molto locale, ma per chi abita al pontile 4 dopo un po' la cosa si fa pesante... e guarda caso é proprio li che io sto abitando.... A proposito non ho nemmeno mai parlato di Michel: un signore fantastico che ho conosciuto l'anno scorso, persona sempre allegra e di buon umore, di una gentilezza rara, che vive sulla sua barca al pontile 4 e che da dicembre fino ad ora mi ha sempre permesso di utilizzare una cabina della sua barca come deposito bagagli (arrivo, lascio una borsa e ne prendo un'altra e riparto, poi torno ne lascio 2 e ne prendo 3, sempre cosi a seconda di cosa ho bisogno in ogni singolo charter che faccio), un personaggio vivo e dall'abbigliamento sempre colorato ed allegro che rispecchia la sua personalità; anche per questo mi piace questa vita da vagabonda, perché mi permette di conoscere gente cosi, che ad Imola sicuramente non avrei mai potuto incontrare.

Per concludere, mi sono riposata davvero poco, ma ho comunque visto amici, passato serate divertenti e anche una bellissima giornata shopping & cazzeggio con G. come ai vecchi tempi, mancava solo José che non é voluto venire con noi, dice che gli facciamo venire mal di testa....

Sono molto rilassata e pronta a ripartire, stasera altro gruppo e via che si va per altre due crociere incatenate; passo a vedere come sta il mio pc ed inizio la mia giornata lavorativa, dalla preference list mi par di capire che questi vogliono una cosa di classe, e allora vado a prendere i fiori per decorare la barca, ciaoooo

la stanchezza innervosisce

Martinca, Le Marin, 12 febbraio 2012
Oggi è il 12 febbraio 2012. Da quel 17 dicembre 2011 in cui ho iniziato la stagione sono passati nemmeno 2 mesi e – calendario più calcolatrice alla mano - ho fatto 5 notti a terra e 43 in mare, di cui 8 navigazioni notturne… a conti fatti ho cucinato 102 pasti per 93 persone, che danno un totale di 1262 coperti, colazioni escluse. Mi gira la testa… Ma ora mi fermo. Chiedetemi cosa faccio oggi pomeriggio: niente. E domani? Niente. Dopodomani? Niente. Dopodomani l’altro? Ancora niente; proprio niente e così per 5 giorni consecutivi, niente di niente… niente… senti che bella questa parola…. niente… enne-i-e-enne-ti-e… come suona bene… è meravigliosa… come dice G. mi metto in modalità eremita e non ce n’è più per nessuno.

L’ultimo charter è andato bene, uno Switch combinato: significa che in 6 giorni cambi 3 gruppi di passeggeri in quanto li depositi a destra e sinistra nei vari hotel e carichi altra gente. Nemmeno il tempo di imparare i nomi o distinguere le facce, solo spadellamento a catena. La fabbrica del charter, e noi siamo gli operai. Non mi piace però è facile, facilissimo. Du n’importe quoi e son tutti contenti. Capt Fiatella bravo ma severo, non un mostro di simpatia ma siamo andati d’accordo.

I 3 gruppi di persone mi sono scivolati via a catena, praticamente non li ho cagati pari e ho giocato la parte della signorina Rottermeier… per le solite cose abituali (acqua, disordine e sabbia) gli davo certi cazziatoni che filavano dritti come soldatini dicendo scusa scusa scusa (e poi dico che lo skipper era severo….io no vero????). Sento di esser stanca, necessito uno stop se no sclero, sono facilmente irritabile e faccio fatica a non mandare a cagare la gente che mi rivolge un gentile “buongiorno”, devo controllare i nervi tutto il tempo; un giorno però ho osato dove non avrei mai pensato, non è tutta farina del mio sacco perché ho ripreso quanto sentito raccontare da un collega e che sul momento mi era parso esageratamente audace, ma qui ci stava; la conversazione si è svolta più o meno così: succede che c’è questo rompiscatole olimpionico che da quando è salito a bordo mi chiama in media ogni 5 minuti e non lo sopporto più, e al terzo giorno, alle ore 6.35 del mattino nonostante sia tutto pronto dalla sera precedente mi dà il buongiorno tempestandomi di “posso avere il caffè? Dov’è il burro? Ci sono i biscotti?” allora io calma e serena, direi quasi flemmatica (il che non è da me) mi siedo di fianco a lui e gli dico: “vedi, tu quando ti alzi al mattino cosa fai? Vai in bagno, fai una doccia, poi fai colazione, magari ascolti le news e pure l’oroscopo, ti lavi i denti, esci di casa, ti rechi al lavoro, e lì, dopo le 8, iniziano a romperti le palle. Io stamattina mi sono alzata, ho fatto pipì, mi son lavata e vestita, ho già iniziato a lavorare ma devo ancora fare colazione, non sono ancora le 7 e già mi si rompe il cazzo…. ora vedi tu… ” “Capito, scusa”. Nel questionario di soddisfazione mi ha messo tutte le crocette su eccellente: accoglienza eccellente, cucina eccellente, efficienza eccellente, disponibilità eccellente… solo alla voce amabilità ci sono due crocette: eccellente e scarso, ma di fianco c’è un asterisco; vado a fondo pagina e leggo “dipende dall’orario”. Ih ih ih, almeno il ciccione ha senso dell’umorismo…

questo è Romeo
Altra cosa da raccontare: qualche settimana fa, programmato il barbecue serale in spiaggia alle Tobago Cays, ho chiesto a Romeo (il mio pusher di aragoste di fiducia) se potevo stare a terra e cucinare insieme a lui il Lambi perché è vero che io lo cucino sempre come mi è stato spiegato da loro e piace sempre a tutti, ma devo riconoscere che il suo è decisamente superiore, e volevo vedere come lo fa. Ho passato un pomeriggio divertentissimo, e ho promesso ai beach boys che poi avrei cucinato io qualcosa per loro. Sto giro avevo il necessario per preparargli qualcosa di Italiano e ho fatto qualche teglia di lasagne per loro, però non so ancora i commenti perché per motivi logistici-temporali gliele ho smollate lì e siamo partiti subito… Va a finire che faccio il business: mi metto in società con Romeo, mettiamo l’insegna: “aragoste & lasagne” e consegnamo in tutte le Grenadine.



Detta anche l’ultima cazzata chiudo qui il post. Ho bisogno di ricaricare le batterie, e infatti il mio programma dei prossimi 5 giorni si riassume in 3 parole: pappa, cacca, nanna. E devo riprendere contatti col mondo, a parte qualche (troppo breve) telefonata con casa non so più niente di nessuno né in Italia né in Martinica, ho visto solo passeggeri, skipper e pentolame. Vita sociale zero, tanto che scendere a terra a fare l’aperitivo a PSV (una volta) mi è parsa una gita fuori porta… Moralmente sono a posto, direi che mi sono ripresa abbastanza bene dalla bastonata di capodanno, anche se a dire il vero quando ci penso mi viene ancora il magone, merda i commenti di quel gruppo mi hanno fatto troppo male con la loro crudeltà gratuita ed inutile. Ma tutto passa, perfino le shampiste petenfie che si credono femme fatale passano nel dimenticatoio degli equipaggi con una facilità inimmaginabile per le stesse ma che fa morir dal ridere le hostess, che come loro ne hanno viste passare altre mille prima e altre mille ne seguiranno dopo (messaggio subliminale).
E quindi anche se ‘sta storia mi ha segnata io continuo questo lavoro con entusiasmo e determinazione, ho voglia di cambiare qualcosa nella mia vita ma non sono ancora pronta a fermarmi… non ora per lo meno; forse nuove mete e nuove destinazioni ma sicuro ancora vagabondando a destra e sinistra.

....un altro charter....

Union Island, 01 febbraio 2012



Questo skipper è tanto caro e bravo ma ha un difetto: non ha voce. Parlare parla anche, ma con un volume di 0,005 decibel. Non sento. Inoltre ha un forte accento antillese, che non si sforza di smorzare quando mi parla. Un incubo. Gliel’ho già detto mille volte, sia di alzare il volume sia di scandire meglio le parole (non so se si è accorto che non sono Francese), soprattutto in manovra sarebbe importante che io capissi cosa mi dice, invece no, mi pare di giocare all’indovinello, anzi no meglio ancora mi sembra di essere in un quiz televisivo: su una frase capisco 6 sillabe e tiro ad indovinare la frase stessa, un po’ come la ruota della fortuna con lo svantaggio di non poter nemmeno comprare una vocale. Non sono l’unica ad avere questo problema, vedo anche i clienti che quando lui parla sono tutti lì concentratissimi a cercar di sentire e si sgomitano l’un l’altro dicendosi ssssttttt per capire. A volte col gioco di squadra si vince e si indovina, altre volte no. Ora, visto che lui stesso afferma che tutti gli chiedono sempre di ripetere, e sa di aver questo difetto della mancanza di volume, io mi chiedo: ma non dev’essere esasperante tutta una vita passata a ripetere almeno 2 volte (quando va bene) la stessa frase perché l’interlocutore non ha sentito? E allora fatti curare no? O almeno fai uno sforzo, tira fuori quella voce per la miseria!!! Insomma, il nostro “Ugola d’oro” sarà anche un ottimo skipper (vero) ma per tante cose è strano eh, porca miseria se è strano… strano strano strano, proprio strano. Mistico. Strano. Mille volte strano. Velista integralista fino al midollo, amante del rischio calcolato, fa delle manovre (eccellenti ma a mio avviso estreme ed inutili) che non sono da tutti, forse è un po’ esagerato nella sua esasperazione della vela-vela-vela a tutti i costi e con qualunque condizione di mare e di vento, perfino un po’ incurante dei passeggeri sofferenti; però molto bravo.

Il resto tutto ok: il gruppo dei vacanzieri di stavolta è molto positivo, al momento detiene il primo posto in classifica stagione 2011-2012: sono 4 coppie francesi, età media 45, simpatici, giocherelloni, goliardici, entusiasti, a bordo sempre e solo buonumore e musica a palla, probabilmente a livello inconscio è una mossa che serve a compensare i decibel mancanti del comandante che poveretto almeno ha la scusa per non parlare… (o forse parla ma nessuno lo sente!?!)



Martinica, St. Anne, 04 febbraio 2012

Ne ho combinata una delle mie: l’altro giorno in navigazione ero annoiata e ho iniziato a cipollare il telefono, quello ipersofisticato che a distanza di 6 mesi mi fa ancora incazzare, mannaggia a me quella volta che non ho ascoltato la vocina dentro di me che mi diceva “prendi il telefono da 25 euro che per te è più che sufficiente” e invece no, mi sono comprata l’ultimo nato di casa Samsung, smart, androide e penso che sappia anche andare sulla luna. Insomma, gira gira dentro al telefono trovo una cosa che mi incuriosisce, si chiama calibrazione orizzontale. Bah, io ci entro, c’è una pallina verde che gira, è divertente, e vedo un tasto “calibra”, io l’ho usato. Pessima idea farlo in navigazione. Ora ho lo schermo sballato.

Dall’Italia mi giungono notizie e foto di neve, ghiaccio e freddo siderale. Anche qui non fa così caldo, quest’anno sto patendo il freddo, secondo me siamo sotto i 26 gradi e mi tocca spesso di mettermi la t-shirt al posto dell’abituale canottierina (ed è qui che sento un boato provenire dall’Italia, se ascolto bene sento un suono che mi invita ad andare a far qualcosa che a sua volta fa rima con mulo…. – ed è qui che si vede che mi sto esercitando con la ruota della fortuna).

Domattina finisce questo charter e riparto subito a catena per altra switchata. Mi chiedo: ma chi cacchio me l’ha fatto fare di accettare? Sono stanca, stanca, stanca. Ma andiamo avanti, sempre.


per avere l'illuminazione nelle isole disabitate ci si ingegna come si può....