Le Marin, 24 dicembre 2007“ciao mamma tutto bene, non ti preoccupare….si si ho risolto il problema di vitto e alloggio, sono in prigione….eh beh, cosa vuoi che ti dica, l’accusa è di vagabondaggio….comunque tutto bene dai, stai tranquilla! Anche la Vaifra sta bene, anche lei ha risolto, è in ospedale. Ma no, niente di grave, cosa vuoi mai, guarirà in fretta. Anzi a proposito, telefona a suo fratello e diglielo te perché lei non può telefonare….eh no, la vodafone le ha bloccato il telefono, comunque digli che va tutto bene e non si preoccupi….appena guarisce mi viene a prendere…. Si si, il lavoro c’è, siamo indaffarate da mattina a sera e spendiamo poco per lavorare, comunque tutto bene, stai tranquilla eh, ci sentiamo presto”. Questa è la telefonata-tipo che continuamente immaginiamo che la Milena faccia a casa….
Dove eravamo? Ah si, sembrano passati anni, anche secoli, invece è stato solo 15 giorni fa che siamo arrivate dalla traversata….ne sono successe talmente tante che è difficile raccapezzarsi….. in breve: dopo 3 giorni dall’arrivo a St.martin io e Simon siamo volati a Tortola x prendere possesso della barca destinata a noi per questa stagione, la Milena è venuta con noi. A Tortola l’accoglienza non è stata esattamente calorosa quindi siamo rimasti là solo 4 giorni, poi un po’ ci scadeva il permesso di soggiorno, un po’ non ci sentivamo ben accetti dalla popolazione indigena, un po’ anche altre cose…. abbiamo deciso di prendere un volo per la Martinica….casa….per ritrovare un po’ di atmosfera positiva con il calore familiare che contraddistingue il popolo di Marin… ma Marin non è più quello di una volta, dei vecchi abitanti non ce n’è quasi più e i nuovi sono un poco strani. Comunque x motivi logistici abbiamo dovuto separarci da Simon, lui ha trovato posto in un residence a St.Anne e noi 2 siamo state ospitate x 4 giorni da un catamarano abitato da un brasiliano subito battezzato Cucùgiangi oppure Toda gioia, che fa morir dal ridere appena apre bocca e ha una risata stile Eddie Murphy. Lui è stato gentilissimo ed è una brava persona, se solo non fosse un po’…..come dire…smarrito…. x non dire sbadato, anche lui è un po’ jujù, quindi abbiamo dedotto che è nostro destino incontrare sul nostro cammino in questa avventura dei personaggi di cui prenderci cura, da qui il motto “Arricchisci il tuo spirito, fai un gesto di grande umanità, adotta anche tu un piccolo jujù. Gli jujù ti riempiono la vita e rendono più vivo il tuo senso di responsabilità civile ed umana, stimolano il senso di protezione che è in te e sono un ottimo rimedio contro la noia quotidiana”….
Tra pochi giorni c’è la crociera di fine anno, per me un ritorno alle origini con le stesse persone delle mie prime esperienze, poi vedremo di riorganizzare le idee perché ora come ora ci sentiamo un po’ shackerate da come sono andati gli eventi…. L’altro giorno di ritorno da Fort de France ci siamo fermate al centro commerciale, un breve giro all’interno e poi merenda sedute nel parcheggio addentando una mozzarella…..sarà costata cara questa mozzarella ma finalmente l’abbiamo mangiata anche noi, eccheccavolo, qui tutti che ci mangiano mozzarella in faccia, noi ce la siamo comprata coi nostri soldi! Meno male che esistono ancora persone gentili come il brasiliano che ci ha ospitate, e vecchi amici come G, Stefano e Michela, è proprio vero che gli amici si vedono nel momento del bisogno, e non dimentico queste cose!
Simon è partito, è tornato a casa dalla mamma x mangiare la zuppa di bue il giorno di Natale e già ci manca tantissimo. Noi siamo qui con Mario, l’Elisa, Zambo e pochi altri. Una breve panoramica dei personaggi di Marin anno 2007-2008: abbiamo Marco di Bologna, un personaggio uscito da un fumetto; c’è Luca er romanaccio de Roma; c’è Jania, una slovena apparentemente normale ma con una forza fisica incredibile….l’abbiamo vista umiliare tutti quanti a braccio di ferro…..si vede che questa zuppa di bue slovena con cui svezzano i bambini fa lo stesso effetto degli spinaci di braccio di ferro! C’è perfino Naiade, la barca messicana che abbiamo conosciuto in atlantico col bumsci bumsci bumbubbù, la barca è bellissimissima e il comandante è davvero un bel tipo simpatico, e quando ci siamo presentate è stato subito gentile e amichevole, ci ha perfino invitate a cena;…e poi ci siamo noi…..due barbone vagabonde…. ci chiediamo come mai il mondo sta andando totalmente a rovescio: una volta erano le donne il sesso debole da guidare e proteggere in questo mondo cattivo ed infame, stavolta invece noi due “femminuccie sprovvedute” abbiamo dovuto tirar fuori le contropalle ed arrangiarci totalmente da sole, e per giunta sono gli uomini (non tutti per fortuna) a chiederci di risolvergli questo e quel problema, come se non ne avessimo già abbastanza dei nostri!
Si avvicina il Natale, oggi è vigilia ma non sembra per niente. Innanzitutto nessuno dice nulla riguardo la tradizionale festa sul pontile, e poi comunque i nostri animi non sono così sereni e gioiosi come invece questa festa richiederebbe…..io perlomeno ho preso talmente tante bastonate morali in questi giorni che fosse per me passerei direttamente alla befana, basta, finito tutto, e che l’inizio del nuovo anno sia migliore della fine del vecchio (e per come stanno andando le cose….non è per niente difficile!!!)
Comunque tutto bene, passati i primi giorni di sbalordimento per la brutta avventura alle bvi, superato l’impatto con la nuova realtà martinichese (una doccia fredda inaspettata), senza dimenticare di aver rasentato più di una volta crisi di nervi misto isterismo, siamo riuscite comunque a mantenere la calma e ragionando insieme su ogni singolo passo ci stiamo finalmente calmando e rilassando, abbiamo ritrovato il sorriso e l’ottimismo, e tutto va bene…. l’umorismo per fortuna non ci ha mai abbandonate, e ridiamo al pensiero che tra qualche tempo pensando alla situazione attuale rideremo molto….un discorso un po’ contorto ma visto il tilt dei nostri cervelli non è un ragionamento così scontato…
Ora, per chi legge queste righe, non vorrei che mi fosse uscito un tono troppo serio, perché sarebbe sbagliato: sto bene eh, davvero, mi sto divertendo, non mi manca l’allegria (anche se a dire il vero non c’è proprio un c*** da ridere!), le persone con cui passo il mio tempo sono poche ma ben selezionate, sto lavorando tanto e fisicamente mi sto sfiancando (ma non mi fa male, almeno perdo quei 2 quintali presi in traversata); …la famosa ruota che gira sembra che stia finalmente prendendo la ruzzola dalla parte giusta… quindi a tutti quelli che mi hanno inviato mail di auguri dico grazie di cuore, e insieme a tutti gli altri “Buon Natale!”
Fabio so che leggi sempre il mio blog.....Hai già letto della traversata? Sono stata abbastanza dipolomatica vero? Bhe, allora leggi questo post dedicato esclusivamente a te: VERGOGNATI, pezzente d'un bugiardo che non sei altro!!! Sono passata sopra a mille cose ma sapere che in traversata hai cancellato le mail indirizzate a me... è troppo! E' difficile farmi arrabbiare davvero ma te ci sei riuscito in pieno, e ora se hai il coraggio affrontami di persona, sai dove trovarmi. E ridammi le mie scarpe.
TRAVERSATA ATLANTICA 2007

Giovedì 22 novembre 2007
Barca pronta, rinforzino di cambusa imbarcato, gasolio c’è, l’acqua non manca….ultima clarita al Sailor bar, saluto a José che gentilissimo ci ha trovato il posto barca, tutti a bordo e come da programma siamo partiti puntualissimi ieri pomeriggio alle 17 (un altro orario proprio no eh….).
L’equipaggio è composto da Fabio il comandante, Celia la sua hostess, Simon che è il mio skipper, Milena, Marco un istruttore di vela che sta coronando il suo sogno di attraversare l’oceano, e me. In più c’è Vito, il mio cagnolino di peluche che l’anno scorso ho lasciato in Martinica a Marcolino che me l’ha riconsegnato a Lipari e che avevo lasciato qui sul Legend a mò di scaramanzia per tornare (un po’ come l’accappatoio che lasciavo a Mario), e infine c’è anche Grande Puffo: un mega tanicone da 500 lt di gasolio di scorta, tutto blu, che non sapevamo dove mettere x il viaggio e che abbiamo sistemato in pozzetto, di fianco al tavolo. Vorremmo apparecchiare anche per lui, ma per il momento non mangia perché è pieno, vedremo se con l’andar del viaggio si svuota…

E’ stato bello il momento della partenza, come da vecchia tradizione marinara l’ultima cima che ci teneva al pontile è stata tagliata dal membro più giovane dell’equipaggio (Milena) per lasciarne una parte lì legata per auspicio di ritorno, e l’altra parte verrà conservata da lei (bella questa cosa spiegata da Simon, peccato non averlo saputo l’anno scorso…. Stanotte sono iniziati i turni, credo che saranno da rivedere un attimino perchè eravamo abbastanza sfasati, ma come rodaggio è andata bene proprio perché in questo modo abbiamo capito tutto quello che è sbagliato e da non fare quando si decidono i turni stessi… Mi ha fatto morir dal ridere la Milena quando è arrivata sul flight bardata come un cosacco, con una faccia da paura in quanto non si sentiva neppure tanto bene e in più si è sbagliata l’orario: doveva iniziare a mezzanotte, con Simon, invece mancava ancora un’ora. Comunque è arrivata su, in quel momento io ero da sola in quanto il mio socio Marco era andato un attimo al bagno, lei guarda il windex e tutta decisa fa ”beh ma qui non va mica bene, mi ha detto Fabio che devo sempre stare attenta che il vento venga da 150, qui siamo a 30, spetta va là che ci do qualche -10 al pilota”, roba che se non la stoppo subito spiegandole che abbiamo anche cambiato rotta perché nel frattempo è finita l’isola torniamo indietro e c’è da ridere quando si svegliano gli altri e si trovano di nuovo a Las Palmas!
Comunque la prima notte è andata, tutta con vento in faccia e salti e botte da paura, ma migliorerà. Stamattina risveglio con dorado gigante pescato da Marco, già messo in pentola da Celia che è ancora là che spadella, sta facendo una zuppa delle sue, non si capisce se x la cucina abbia preso dal suo 50% francese o dal 50% tedesco. Ora sono le 12.30, l’equipaggio è assente o comunque si è molto calmato rispetto a come stavamo prendendo la piega a Las Palmas: Marco e Milena cambiano colore continuamente passando dal verde al giallo che è una meraviglia, Simon sta dormendo, io scrivo, Celia cucina seppur non stia tanto bene, e Fabio prende il sole, la temperatura è ottima, stiamo facendo circa 7 nodi a vela con vento al traverso, l’Europa alle nostre spalle e un oceano davanti a noi pronto x essere attraversato
Venerdi 23 novembre 2007
Si procede, il 50% dell’equipaggio che ieri era ko oggi sta meglio quindi ci siamo tutti, iniziamo a vedere le onde oceaniche e le nuvole come dico io, il ritmo di bordo è sereno e rilassato, addirittura anche se non siamo ancora molto a sud si può già stare in costume, e questo per me è ottimale: non avendo voglia né di mettermi a dieta né di fare ginnastica l’unica soluzione è abbronzarmi….il nero snellisce…. conto su questa traversata per perdere un po’ di ciccia apparente… Le ore passano lente, io ho problemi di insonnia (stranissimo, di solito ho il problema opposto!) e non riesco proprio a star ferma un attimo, sono irrequieta e se non ho qualcosa da fare rischio l’isteria, lo sapevo che le giornate passano lente e noiose, e non capisco perché non riesco a fermarmi un attimo, che l’oceano stia iniziando a fare il suo gioco?

Sabato 24 novembre 2007 h 18.30, in questa barca abbiamo ancora l’orario italiano….son 3 giorni che andiamo avanti a dire che dovremmo spostare l’orologio ma non lo facciamo mai; il bello di arrivare di là in barca piuttosto che in aereo è proprio che non si sente il fuso, noi invece ci troveremo là che per noi sarà mezzogiorno mentre in realtà è l’alba, ma va bene, così, fa parte del gioco!

Ieri ho avuto news di Davide via mail, è partito il nostro stesso giorno più o meno alla stessa ora da Tenerife, e ieri alle 15 UTC eravamo distanti “solo” 60 miglia, lui è più indietro ma più a sud rispetto a noi, e visto che non abbiamo l’SSB abbiamo provato a chiamarlo alla vecchia maniera, ma i nostri urli corali “Davide Davide” sono stati persi per l’oceano e non ci ha risposto nessuno, peccato!
Io mi sono calmata, anzi ieri notte ho avuto proprio un tracollo fisico e il mio turno di guardia l’ho passato a dormire sul divano, qualcuno ad un certo punto ha avuto anche la gentilezza di coprirmi, poi mi sono svegliata quando la Milena mi ha mandata a letto… io ci ho anche provato, ma dal divano al letto la strada è lunga e tutta in una volta non ce la potevo fare, mi sono drizzata seduta…e mi sono addormentata secca così, pure un po’ pendente da un lato… mi dicono che sarò rimasta così almeno una mezzora buona, finchè Simon mi ha risvegliata x mandarmi a letto, raccomandandosi di non addormentarmi sugli scalini…
Oggi siamo state attivissime, abbiamo fatto un mucchio di cose: pane, biscotti e crostata di ciliegie, ginnastica, lezione di vele con Marco, e ci siamo permesse perfino il lusso di una doccia… eravamo giunte alla conclusione che io stanotte più che stanca fossi probabilmente narcotizzata da me stessa, ok non sprecare l’acqua ma quanno ce vò ce vò…
Ho iniziato a fare tutti i rilevamenti ogni 6 ore, come mi ha insegnato Simon: posizione, rotta, vento, velocità, trip, meteo, barometro, andatura, temperatura e note, così ci rimarrà un ricordo scritto di questo viaggio, bello!

Giorno 5, domenica
È mattino, stanotte abbiamo cambiato mura perché il vento non ci permetteva di tenere la rotta giusta e ci stavamo dirigendo troppo a nord, ma abbiamo un problema con una stecca della randa, dice Fabio che la prossima volta che prendiamo forza 7 non potremo usarla…..ma quand’è stato che abbiamo preso forza 7? Io c’ero? Finora tutto è stato tranquillo, a parte il primo giorno che avevamo vento in faccia e sbatacchiavamo un po’, per il resto è stato tutto sereno: certo, onde alte e lunghe, ma ancora niente tempeste, niente panico, niente di niente, anzi motore spesso acceso….boh, io continuo a non capirci niente di queste barche: perché con 20 nodi di vento prendiamo una mano di terzaroli e accendiamo il motore? Ma nonostante questi dubbi taccio, io son quella che fa il pane, non quella che mette becco nelle vele… Marco è un istruttore di vela bravissimo, mi piace come risponde alle mie domande tecniche (faccio finta di capire); ieri è stato tutto il pomeriggio al timone con vento forte e onde di 6-7 metri e si è divertito un mucchio, son contenta per lui, che almeno questa traversata gli dia quel che si aspettava da questa esperienza! Anche Simon è molto bravo, ma sono diversi: Marco si muove con padronanza e sicurezza dando fiducia a chi come me non sa fare, sa spiegarci bene tutte le cose e risponde alle domande in maniera esauriente; Simon è bravo e sa fare perché ha imparato con la pratica e l’esperienza, si muove sicuro e veloce, tipo ieri sera che dopo cena eravamo seduti a tavola a chiacchierare e ad un certo punto ha cambiato faccia ed è schizzato via sul flight veloce come un fulmine: stava arrivando un rafficone, tutti noi altri ce ne siamo accorti che lui era già su, anzi c’è anche chi non se ne è neanche reso conto, ma meno male che stavolta non ero io!! Anche lui mi sta insegnando un mucchio di cose nuove ma i metodi di insegnamento dei 2 sono diversi, chissà che con 2 prof in una volta sola non sia la volta buona! Fabio lo incrocio meno, lui ha un gran daffare tutto il giorno a lavare la barca e tenerci d’occhio che non lasciamo casino in giro, abbiamo pessimi vizi da togliere, tipo aprire il rubinetto o accendere il gas, quindi ha meno tempo libero da dedicare a noi inesperte di barca.

Giorno 6, posizione 23°31’N 27°50’W
La navigazione procede, tutti abbiamo ormai preso il ritmo della vita di bordo, ognuno ha i suoi tempi e si va d’accordo, si ride veramente tanto quest’anno, a volte addirittura mi chiedo se x caso non sto diventando una di quelle ochette stupide che ridono per un nonnulla, poi mi dico che invece non sono la sola a ridere così tanto, ed è meglio così, si vede che sono allegra e sto passando un momento felice nella mia vita. Una sera a Las Palmas addirittura è stata elaborata una teoria su questo mio dubbio tra l’esser semplicemente contenta o esser diventata una povera scema cogliona: se una persona è cogliona da sola, è cogliona e basta, e si sente ancora più coglione perché sa che la gente lo guarda e pensa che sia un coglione. Ma se te metti insieme 2 cervelli (scarsi), il fatto di esser coglione si raddoppia perché la gente vede che un coglione ha trovato un altro coglione da far comunella, e i 2 coglioni si divertono un mucchio, ma il fattore coglione viene elevato alla seconda, se poi trovi anche il terzo coglione diventa alla terza… per non parlare poi se si trova insieme un gruppo di coglioni, che allora ci metti il periodico… ma è un casino! (by Milena)

Dopo 6 giorni di navigazione, è tempo delle prime considerazioni: questa traversata è diversissima dall’anno scorso: va beh, già il fatto che siamo in 6 anziché in 3 fa la sua differenza, non ho molti momenti di solitudine, e anche quando mi piazzo a poppa a guardare le onde ho sempre la mia compagna di viaggio a fianco, chiacchieriamo, a volte parliamo di cose serie ed importanti, spesso diciamo baggianate per ridere, ci godiamo un mucchio i bei momenti e anche in gruppo tutti insieme stiamo bene, quando ci prende il matto attacchiamo la musica a palla e urliamo a squarciagola le canzoni più popolari che conosciamo, son bei momenti davvero! La nostra preferita è “gente di mare”, che cantata tutti insieme mentre le onde alte ci spingono avanti in questa navigazione rende il testo ancor più suggestivo per noi che siamo qui in mezzo; Celia, che abbiamo ribattezzato Jujù, ha la fisarmonica e sta studiando gli accordi per seguirci, per il momento di canzoni italiane sa fare solo bella ciao….carina eh, ma qui non c’entra niente, quindi è stata incaricata di studiarsi gente di mare, all’arrivo dovremo essere in grado di fare un bel coretto tutti insieme con il suo accompagnamento musicale!
Poi, ormai non ci facciamo neanche più caso, ma se mi fermo a pensare un attimo al fatto di essere qui in mezzo, su questa barca che imperterrita va avanti, sempre, giorno e notte, indipendentemente da chi c’è di guardia lei va…. è bello, è strano, è curioso! Mi piace tantissimo sdraiarmi sul flight a guardare le vele dal basso, l’albero che dondola e balla con le nuvole, la barca che va avanti, noi che a bordo svolgiamo la nostra vita, ormai racchiusa in questi 15 metri x 8, e la barca incessantemente va, e va, e va…. ci porta tutti e 6, indipendentemente se noi a bordo si sta cucinando, dormendo, cantando, o facendo gli scemi. Ormai sta diventando un appuntamento quotidiano la favoletta serale di Milena sul flight, Simon dopo cena inizia a fare i capricci come i bambini, guai se salta la favola! Qui i problemi che a casa erano seri e fonte di pensieri sono così lontani e remoti che quasi mi chiedo se esistono veramente o se non fossero piuttosto frutto di scherzi della mente…qui tutto acquista dimensioni diverse: il mutuo, le gomme della macchina da cambiare, le spese condominiali da pagare….boh, che mi frega, ora come ora i problemi impellenti sono cosa cucinare, se mettere la maglietta o una felpina, e il non aver ancora incontrato pesci volanti….certo, tutto il resto so bene che esiste, mi aspetta, e una volta a terra dovrò riaffrontarlo, ma adesso come adesso tutto ciò che non è qui presente è assolutamente irrilevante, tanto comunque non posso farci nulla, quindi non ha senso struggermi o pensarci. Il tempo acquisisce una dimensione tutta sua, la traversata la vedo come una specie di parentesi, al di fuori di questa parentesi c’è la vita reale con tutte le sue sfumature di problemi (e ovviamente anche di gioie), qui è come se ci si prendesse una pausa da tutto e tutti, stiamo vivendo questo breve periodo della nostra vita tutti insieme, stiamo dividendo ogni cosa, dal pane ai problemi di digestione, il mondo fuori è lontano, è là che ci aspetta ma abbiamo tempo per riprenderlo, e soprattutto nessuna fretta, a star qui sembra quasi che la vita debba andare avanti così per sempre, con questi ritmi scanditi dai momenti dei pasti e dai turni di guardia, buio, luce, alba, tramonto. Naturalmente questo non significa che non pensi a niente e nessuno, ci penso eccome, ho una grandissima nostalgia di tante persone, penso sempre più spesso che mi piacerebbe davvero tanto far fare un’esperienza del genere a Damiano, mi piacerebbe che fosse qui con me, e anche il babbo lo vorrei qui ma so benissimo che non ce lo riuscirei a portare nemmeno sotto minaccia armata… poi penso chissà come sta il mio migliore amico degli ultimi 13 anni: il mio cagnone, Toto, in certi momenti mi manca da morire e penso che quando ero a casa, sebbene lo tenessi sempre con me, forse avrei dovuto passare più tempo con lui, che ormai è un vecchietto acciaccato e x quanta gioia mi ha dato nella vita ora ha sempre più bisogno di essere accudito, comunque l’ho lasciato in ottime mani e sono tranquilla, anche se avrei davvero tantissima voglia di abbracciarmelo forte forte… Invece tra tutti gli amici quella a cui penso più di tutti è Ira, e questo è “colpa” di Jujù: da dietro potrebbe tranquillamente essere scambiata per lei: più o meno stesso fisico, stessi capelli, stesse “pettinature”, stesso modo di vestirsi e stesso modo anche di portare gli indumenti stessi, stesse posture e stessa gestualità, mi fa pensare a Ira continuamente, poi invece quando si gira non si assomigliano per niente, ogni volta ci resto quasi male! Anche come carattere sono agli antipodi, Celia è tutta carina e pacata e dolce, Ira è un vulcano prorompente di energia e grinta, no no niente a che vedere….meno male, meglio così, qui su questa barca ci siamo già abbastanza io e Milena come terremoti, almeno lei dona un attimo di femminilità e tranquillità all’ambiente…
Milena mi fa sbudellare dal ridere, sapevo che era scema ma non immaginavo a questi livelli, andiamo d’accordissimo sia sul piano caratteriale ma anche su quello organizzativo: abbiamo lo stesso sistema di lavoro e andiamo benissimo. Si è creata un’ottima complicità con Simon e Marco, e ci divertiamo di brutto. Ieri finalmente tutto il resto dell’equipaggio ha capito perché io non volevo mai andare a svegliare Simon, ci ho già lavorato l’estate scorsa e lo conosco, so bene che è la persona più buona del mondo…a 2 condizioni: che abbia lo stomaco pieno e che non venga svegliato inutilmente, perché in questo caso non ha l’aria molto amichevole… tipo ieri che è sbucato su “leggermente” disturbato dal nostro vociferare di delfini delfini, Milena era di spalle e quando le ho detto di girarsi moooolto lentamente, lei nel vederlo se l’è decisamente fatta sotto, Marco e Fabio sono stati muti, e io che mi sdraiavo sotto al tavolo dal ridere vedendo la faccia di Milena, che sottovoce mi chiedeva “ma che è, Lerch?” E lui “ecco, vedi, dico sempre io che delfini rompe palle, tutta gente urla come matti e non si può dormire”. E’ stato un brutto momento, lo dicevo io che non bisogna svegliarlo quando non necessario!!

28 novembre 2007, giorno 8
Questa perturbazione che dura ormai da 3 giorni ha proprio rotto le scatole, non sapendo esattamente com’è posizionata sull’atlantico non sappiamo da che parte farci e continuiamo a farci i bordi sotto, senza uscirne. Stanotte Simon mi ha tenuto una mini lezione di meteorologia e ho capito perché devo continuare a guardare il barometro: non avendo le previsioni meteo, forse facendo un bordo bello lungo, nel vedere il cambiamento del barometro potremmo capire qualcosa, se siamo in coda o in testa a questo mega nuvolone che ci portiamo sulla capoccia quasi dalla partenza, invece niente, ma pazienza. Intanto ieri per non saper né leggere né scrivere è stata lavata tutta la barca, con acqua e sapone, perché era tutta sporca di pesci volanti che si schiantano sul ponte di notte, e in ogni caso l’acqua dolce fa bene alla barca. Oggi ho un po’ paura che ci tocchino gli acciai, ma per fortuna invece no, piuttosto bisognerebbe sostituire le drizze perché come dice Fabio vanno girate ogni 80 miglia per evitare l’usura nei punti di maggior sforzo. A me sembra esagerato ma le mie impressioni giustamente contano poco. Noi di nostro, visto che è vietato fare il pane ogni giorno perché consuma gas, e poi non si può stare sempre a cucinare, cos’è sta storia di tagliatelle e saccottini (anche se poi sembra vengano graditi dall’equipaggio) dovremo inventarci altro per passare la giornata; io penso che approfitterò della giornata di fancazzismo culinario per cercare di sistemare il tientiben che porta alla nostra cabina, che è un po’ ballerino, e se ce la faccio devo ringraziare Damiano, a forza di andare a lavorare con lui ho imparato a cavarmela con viti e attrezzi vari x aggiustare i mobili…La Milena invece ha deciso di mettere in ordine la nostra cabina: innanzitutto via quei 5 kg di mele che avevo nascosto sotto il suo cuscino per scherzo il primo giorno e che hanno dormito con noi fino a stanotte, poi basta anche con tutto sto casino di vestiti ovunque, un po’ d’ordine per la miseria! Per esempio i vestiti da sera (maglioni, pantaloni e giubbotti) possono stare benissimo dentro l’armadio, appallottolati con cura, così intanto proteggono dalla luce anche il lievito di birra artigianale che ci siamo inventate, il resto può continuare a stare ai lati del letto; le creme solari stanno benissimo insieme ai computer, le mutande nel cassettone con i cd e la ceretta, mentre invece i giubbotti di salvataggio sono utilissimi per coprire le valigie che a loro volta proteggono dall’aria l’impasto del pane che ogni giorno conserviamo per aggiungerlo a quello del giorno dopo… ops, era meglio se quest’ultimo predicato verbale lo coniugavo al passato…
Ieri sera abbiamo avvistato una barca vicina a noi, Ashmara, sarà stata qualche miglio, e abbiamo avuto anche un contatto radio col VHF, è stato bello anche se breve, ci hanno tagliato corto con le comunicazioni, forse perché da parte nostra con tutte le lingue ufficiali di bordo l’inglese è quella meno ferrata, di 6 ne facciamo uno solo… Visto che era proprio alla nostra prua dovevamo tenere gli occhi ben aperti x non andare a sbatterci contro, in effetti qui in mezzo all’oceano il modulo per la constatazione amichevole potrebbe non aver grande valore….
Ecco, manco ho finito di scriverlo che è uscito il discorso del nostro tientiben, ho esposto al comandante il mio programma della giornata e me l’ha bocciato pienamente, non si può fare in navigazione un lavoro del genere, sono ben 2 pannelli da rimuovere x riprendere dall’interno le viti, e sicuramente dietro ci sarà del silicone, io non sono in grado di eseguire un lavoro di bricolage a questi livelli….Damiano, glielo spieghi tu che so fare con avvitatori e brugole varie o aspetto che si appisoli e procedo di mia iniziativa? No dai, gli ordini del comandante non si contraddicono mai, già sto rischiando ogni giorno lo sbarco immediato perché continuo a stare appresso ai fornelli, tanto da essermi meritata l’appellativo di nonna papera, (anche se a dire il vero tutto ciò che ho preparato finora è sempre stato fatto a 4 mani e 2 cervelli), e come dice Milena mi piace sfidare la sorte ma quando mi ritroverò gettata in mezzo all’oceano col mio bel foglio di via… allora forse mi pentirò per aver disobbedito gli ordini del comandante! Allora per non fare sempre la parte della ribelle insubordinata mi rassegno a fare quel che lui mi propone: per esempio ci sono da lucidare le falchette in legno perché stanno iniziando a diventare nere: sono inorridita al ricordo del teakwonder ma per fortuna a bordo non c’è, comunque dice che col sapone di Marsiglia vengono che è una meraviglia, e in più fa anche rima!

Giorno 9
Oggi non è iniziato bene, proprio per niente. Erano mesi e mesi che non discutevo con qualcuno, ma stamattina appena sveglia ho avuto uno scambio di opinioni piuttosto colorito con il capitano per definizioni diverse sui termini armonia, gentilezza, gruppo, tolleranza e buonumore. Gli ho detto in modo inequivocabile biiiiiiiiiip e poi biiiiiiiiiiip e poi ancora biiiiiiiiiiiiip. Ovviamente lui ha il suo punto di vista, che rispetto anche se non condivido. Ma la cosa deve essere reciproca se vogliamo andare d’accordo! E dire che oggi doveva essere il giorno speciale, siamo a metà strada e da giorni ormai abbiamo predisposto il programma: cena con menu superspeciale e lancio in mare della classica bottiglia con dentro i 6 desideri…. Comunque sono anche dell’idea che spesso una bella discussione spiani tutto, quante volte nella vita mi è capitato di arrivare ai ferri corti, ben peggio di oggi, e poi una volta chiarito tutto nasce una buona intesa? Quindi sono contenta, i sassolini vanno tolti dalla scarpa in fretta, prima che creino tumefazioni inguaribili nel piede…il mio piede dimentica in fretta i sassolini a patto che non ne vengano messi altri, vediamo la ghiaia che fa. Ora ho preso 2 pillole, una verde e una rosa, dovrebbero funzionare…..Le pillole, altro motivo di risate: nel fare spesa abbiamo comprato un tubetto maxi di smartie’s e li stiamo usando come pillole, ogni momento che uno ha qualcosa gli diamo una pillola, in base al colore si cura un malessere diverso: c’è la calmante, l’antidepressiva, l’antisonno, l’antifame, l’antirabbia, e quelle che non esistono noi le abbiamo lo stesso, meglio che una farmacia!
Ieri sera abbiamo raccolto un naufrago: Milena ha trovato in dinette un uccellino piccino piccino, infreddolito e affamato, ovviamente l’abbiamo subito adottato e gli abbiamo dato come cuccia la cesta delle scarpe svuotata, in attesa di vedere oggi come stava e decidere se era in grado di riprendere il suo cammino da solo. Al risveglio dell’equipaggio nottambulo non c’era più, Celia e Fabio nel loro turno hanno deciso che sì, era in grado di volare, e l’hanno liberato. Son sempre dell’idea che, a proposito di spirito di gruppo, sarebbe stato più bello farlo tutti insieme, soprattutto oggi, ma l’importante non era cosa avremmo voluto fare noi, ma il bene dell’animale, quindi va bene così; e fingiamo che sta cosa sia avvenuta ieri, oggi c’è stato il chiarimento e facciamo in modo che nulla possa più turbare la ritrovata armonia, non attacchiamoci a queste sciocchezze.
Gli avvistamenti di barche si stanno facendo sempre più frequenti e “telefoniamo” a tutti, fa piacere aver contatti con qualcuno, sapere da dove vengono e dove vanno, da quanti giorni sono in viaggio eccetera, ma italiani mai? Davide dov’è? Omero sarà già in dirittura d’arrivo? Zambo? Quelli di Exotica di cui non ricordo il nome? Vincenzo? Edo e Vittorino? La Gabriella con la sua Tribù? Mah, lo scopriremo solo vivendo!

Venerdi 30 novembre 2007
Metà strada, e sta cavolo di perturbazione ancora ci segue….ci chiediamo se è possibile che una perturbazione sia grande come tutto l’atlantico, oppure se non si tratti più probabilmente di uno strano fenomeno di origine fantozziana…. In effetti qui a bordo c’è un gufo, non vorrei dire ma qualcuno 2 giorni fa ha detto che si annoiava tanto da arrivare a sperare che si rompesse qualcosa per avere da fare…et scors? Nella stessa giornata: perdita di acqua dolce nello scafo di sinistra, motore birichino, strappo della prima mano alla randa e fotocamera di Jujù in blocco… ora tutte le volte che costui apre bocca vediamo gli altri 2 che si toccano forsennatamente, e noi donne, avendo un’anatomia differente,ci limitiamo a fare le corna toccando ferro… Ieri altro contatto radio con una barca, out of the blue, e più tardi ci siamo avvicinati tanto da poterci vedere e salutare ad occhio nudo, è stato davvero bello se si pensa che siamo in mezzo ad un oceano! Ho avuto news via mail di Davide, continua ad essere “vicino” a noi ma non abbastanza da poterci parlare col vhf, peccato non avere l’ssb!
L’aria di bordo è sempre ridanciana, se l’equipaggio va bene l’equipeggio va ancora meglio ed è affiatatissimo, ogni sera continua l’appuntamento sul flight con le favole, ora facciamo un po’ ciascuno nella narrazione, anche Marco non scherza a fantasia! Un altro appuntamento quotidiano è la colazione di Simon (detto anche il bovino), indicativamente tra le 3 e le 4 del pomeriggio: appena si sveglia caffè, e dopo una mezz’oretta bisogna preparargli la colazione, preferibilmente quelle 7-800 uova con pancetta, oppure wurstel con formaggio filante e tutte le salse presenti in frigo, lui di latte e biscotti non sa che farsene. E mi piace che io e Milena ci sediamo di fianco a lui a fargli compagnia, guardando l’oceano a poppa con le sue onde che a volte ci superano in altezza, saranno banalità ma questo momento della giornata mi piace parecchio e penso che mi mancheranno le nostre battute “chiaaamaaatooo” in stile Lerch per prenderlo in giro…. Così come mi mancheranno le nottate sul flight: i nostri turni notturni sono andati a ramengo: in teoria dovremmo fare io e Marco dalle 22 alle 2, Milena e Simon dalle 2 alle 6 , e Fabio e Celia dalle 6 alle 10. In realtà Marco e Simon si fanno da dopo cena fino alle 2, raggiunti da me e Milena appena possiamo, che o ci addormentiamo su o andiamo a letto, tanto fino alle 2 ci sono entrambi, poi Marco va a letto e io e Milena facciamo 2 ore a testa, più o meno sveglie, con Simon; non che abbia bisogno, più che altro è per la compagnia o per portagli caffè o birra o panini (circa 4 kg cadauno, il termine panino per lui è un eufemismo). Lui in cambio veglia su di noi mentre ronfiamo alla grande, e tante volte si va a fare il caffè da solo per non disturbarci, credo che dobbiamo aumentare la dose delle pillole, sta mica bene quel ragazzo lì!
Ieri sera cena superspeciale, purtroppo interrotta nel bel mezzo dal dover tassativamente cambiare mura proprio in quel momento…. Abbiamo lavorato in cucina tutto il giorno ma il risultato è stato eccellente: pizza a merenda, consumata sul flight imboccando Simon e Marco mentre cucivano la randa, panini caserecci fantasiosi e grissini stirati a mano con sale e rosmarino, poi per cena attenzione attenzione: filetto di vitello in crosta con patate al forno, e per finire… non vorrei peccare di presunzione ma… chi in mezzo all’atlantico ha mai gustato un formidabile cestino di cioccolato fondente ripieno di crema al mascarpone e coulisse ai frutti di bosco, con guarnizioni di cioccolato a forma delle nostre iniziali???? Il tutto fatto con le nostre manine, cestino di cioccolato compreso. Mica brodo di giuggiole qui!!!
Fatti degni di nota della giornata è stato il taglio dei capelli a Simon, eseguito dalla sottoscritta: il risultato non è per niente male nonostante le difficoltà dovute all’equilibrio molto precario sulla rete, reso ancora più instabile causa soggetto dinamico; ora però non assomiglia più molto a Lerch, piuttosto coi capelli più corti i riccioli cadono meglio e visto da lontano (da molto lontano) ricorda quegli angioletti della pubblicità del pane degli angeli, oppure il bambino della Bauli… essendo in periodo prenatalizio ci sta anche!

Martedì, 3 dicembre 2007 (ma non sono sicura della data) ore 03.30 della notte
Tutto bene. Si procede, sempre qui in mezzo. finalmente oggi primo giorno di sole (quasi) e finalmente un bel tramonto, direi fosse ormai ora! La perturbazione forse è finita, ma non c’è un alito di vento neanche a pagarlo quindi andiamo a motore, solo uno perché l’altro ci ha abbandonati definitivamente (gufo non si smentisce….).
Ieri notte è stato bellissimo: sul flight con Simon un’ora e mezza a guardare il cielo con lui che diceva incrediiiiibile incrediiiiiiibile, guarda il vento, guarda quel groppo, guarda il mare, e mi faceva notare alcuni particolari….e là sotto la pioggia a guardare questi fenomeni che si stavano verificando, bagnata fino al midollo a girare winch…. mi sono sentita un vecchio lupo di mare anche io!
Siamo in dirittura di arrivo, ancora pochi giorni, e a bordo la ritrovata armonia rende l’atmosfera sempre più divertente e giocosa, stiamo proprio bene! Continuano gli scherzi senza esclusione di colpi, qui bisogna stare attenti ogni momento perchè c’è sempre qualcuno in agguato che ne ha pensata una, è dura la vita quando si ha a che fare con delle teste bacate come quelle qui a bordo, ma Dio li fa poi li raggruppa….
Marco, detto anche Rambo per la tecnica nell’uccisone delle sue prede: li accoltella, poi gli strappa le branchie, poi li prende a bastonate e con le prede più cattive non esclude l’uccisione a colpi di morsi,oggi ha dato il meglio e abbiamo fatto una cena spettacolare a base di carpaccio di tonno + dorado cucinato “a fantasia”, pescati in stecca l’uno dall’altro. Il dorado era bello grosso e ha fatto un casino bestiale suicidandosi a colpi di pinnate sui gradini dello scafo e spruzzando sangue ovunque, il pozzetto era diventato tutto a pois e Simon e Fabio sembravano 2 serial killers tutti imbrattati di sangue. Fabio purino stava male a vedere la barca messa così e correva come un matto con la canna dell’acqua, quasi peggio di ieri quando noi 3 femminucce abbiamo giocato alla beauty farm sulla rete, con impacchi di uova scadute ai capelli e peeling al corpo con fondi di caffè…. Ah Fabio, tranquillo che acqua e sapone lavano via ogni traccia, non c’è problema!
La cambusa si sta inesorabilmente svuotando, bisogna iniziare ad ottimizzare i consumi, soprattutto frutta e verdura che volgono ormai al termine, ma penso che non moriremo di fame, anzi….questa traversata sembra una scena del film “la grande abbuffata”: ci piace cucinare e ci piace anche mangiare, binomio molto pericoloso per la linea, ormai perduta da tempo. Ma qui tra la colazione, il pranzo, far compagnia al bovino durante la sua colazione, e poi aperitivo, cena, e ancora spuntini notturni a base di crepes o pesche sciroppate (grazie mamma!!)….come si fa a dire di no?
Bon, è tardi, Fabio Celia e Marco dormono, io ho finito qui col computer, raggiungo quegli altri 2 che li sento sghignazzare ormai da una buona mezzora, passo e chiudo!
No non chiudo ancora, abbiamo appena avuto un contatto con una barca messicana che sta andando in Martinica..... soccia quando l’han detto mi è venuto il magone, Martinica Martinica…. Marin…. casa…. ci passo così vicino e non mi ci fermo, mi sembra di commettere sacrilegio! Oh Mario, che so che leggi sempre il mio blog, se a Marin quando arrivi vedi Naiade o qualcosa del genere, con 7 messicani a bordo, salutameli, digli che sono una di quelli che a 15°47N 48°37W li hanno contattati sul VHF alle 4 di notte cantando “punchi punchi pumpuppù!”.

Mercoledì 5 dicembre 2007, quasi ora di cena
Anche oggi doppietta di pesca di Marco, un wahoo grandissimo già finito in congelatore, e uno piccolo ridato al mare.
Il resto tutto ok come sempre, finalmente abbiamo iniziato ad avere bei tramonti e notti stellate, e oggi è arrivato perfino un refolo di vento, ancora non sono gli alisei ma ci accontentiamo, così dopo 2 giorni e mezzo abbiamo finalmente potuto spegnere il motore.
Ormai manca poco all’arrivo, sono 2 settimane tonde che siamo in navigazione e nel giro di altri 3-4 giorni dovremmo essere a destinazione, un pochino ne ho anche voglia di fare 2 passi sulla terraferma.
Parliamo un attimo di Simon, questi 2 metri d’uomo che si aggirano per la barca….. già ho detto che appena si sveglia non è bello subito, ma quando si connette al mondo, con lo stomaco pieno, allora diventa simpatico, fa ridere un casino e mi sto spataccando con la Milena a prenderlo in giro per ogni sua caratteristica. Vogliamo parlare della sua alimentazione per esempio? Oggi ci siamo piegate in 2 dal ridere quando tutto serio serio ha avuto un attacco di nostalgia per casa e se ne è uscito con un “se ero a casa e mi vedeva la mia mamma sai che mi faceva? Una zuppa di bue!” Un’esplosione di risate. E abbiamo durato una buona mezzora a ridere forsennatamente all’immagine della mamma di un Simon bambino sul seggiolone che dice “mamma, fame!”, e lei, come ogni giorno, impugnava il fucile e si recava nella stalla ad uccidere il bue, se lo caricava in spalla e lo portava in casa, mentre le vicine chiedevano “ma Graziella, che fai?” “il bambino ha fame, gli faccio la zuppa!” e poi in casa “Simon, vuoi anche le patate col bue oggi?” e la povera donna usciva nuovamente di casa, faceva il raccolto di un intero campo di patate e così il bambino poteva avere il suo contorno….Poi altro spettacolo raccapricciante l’immagine di Simon dormiente visto dall’oblò di quella cabina-tana, roba che se ci porta una donna la mattina dopo bisogna andarla a cercare a chi l’ha visto…lui dice che invece le donne si innamorano tutte, e allora abbiamo dedotto che forse più che innamorate sono drogate, entrano lì e rimangono talmente sballate che non capiscono più niente…. E giù a ridere, e lui che si offende e noi ci diamo dentro ancora di più! Ho solo paura che a forza di prenderlo così in giro uno di questi giorni si stufa, ci prende tutte e due, ci mette in tasca e ci mena quando ne ha voglia, oppure ci mette in pentola e si fa una zuppa…..Quante risate, quante risate che mi sto facendo in questa traversata! Peccato solo che il gruppo sia “spaccato”. Purtroppo nonostante i chiarimenti si va a giorni alterni, e ho notato che i giorni dispari sono dispari davvero: nei giorni pari si va tutti d’amore e d’accordo, si sta tutti insieme e tutto vabbuono, si ride, si scherza, in poche parole si sta insieme, e si sta bene. Nei giorni dispari purtroppo non capisco come possa succedere ma già dal mattino si respira aria tesa, tutto il giorno muso lungo e anche la sera a cena ci troviamo in 4….mah, misteri dell’oceano. Però peccato perché sarebbe divertente fare che TUTTI i giorni stiamo bene insieme TUTTI, perché poi ad onor del vero quando siamo in 6 ci divertiamo proprio, e ci divertiamo di più che in 4… L’altra notte per vedere di recuperare nel gruppo quelli che non ci cagano abbiamo organizzato uno scherzo fenomenale, perfettamente riuscito, peccato che noi pensassimo facesse ridere subito, invece finchè non abbiamo svelato che era solo uno scherzo c’era il capitano inca***** come una jena, in più io lo pizzicavo dicendogli che non doveva prendersela per una stupidaggine del genere, che in fondo non era nulla di grave, ma lui l’aveva presa proprio male eh! Dopo comunque è finita in risate, sane risate, in 6, e in effetti pensandoci era proprio il giorno 2…..pari…..

GIOVEDI 06 dicembre 2007
E’ il compleanno di Marco! 40 e non sentirli, compiuti in mezzo all’Atlantico! Auguri auguri auguri!!! Stanotte a mezzanotte gli abbiamo preparato un dolce-espresso con quel che abbiamo trovato sul momento e abbiamo improvvisato una mini festicciola con candelina e regali impacchettati col nastro adesivo: niente di sfarzoso perché le boutique oggi erano chiuse (ah ah ah), ma regali simbolici che speriamo siano stati graditi e che gli ricordino il suo equipeggio atlantico : una maglietta, un braccialettino e un pezzettino della cima di Milena tagliata a Las Palmas.
Manca poco ormai, molto molto poco, pochissimo, la terra è qui ad uno sputo! Ho una voglia pazzesca di yogurt, e anche l’idea di un’insalata fresca mi fa venir l’acquolina…




SABATO 08 DICEMBRE 2007, mattino
Stanotte siamo entrati nel mar dei carabi. Terra!!!!!!!!!!! Ora ci resta ancora poco, domani in giornata dovremmo essere a St.Martin! Stesso percorso dell’anno scorso: Las Palmas-Marigot bay di St. Martin. Queste 2 traversate comunque non hanno avuto quasi nulla in comune: l’anno scorso è stata più “spirituale”, quest’anno più divertente e più didattica. Peccato per il brutto tempo che ci ha accompagnati per la maggior parte del tempo ma pazienza, non è una cosa dipesa da noi.
Ultimo giorno dunque, un po’ mi dispiace, ma ho anche voglia di comunicare col mondo, di veder gente, strade, internet, sapere come va a casa…. Marco partirà subito dopo l’atterraggio, ha importanti impegni lavorativi che non può rimandare e ha voglia di rivedere il suo bimbo, e questa è la nota più dolente perché sarebbe stato bello farci almeno una serata tutti insieme, a mò di saluto. Io e Simon dobbiamo andare sul kristina che ci attende per la stagione e Milena deve guardarsi intorno, magari i primi tempi viene con noi almeno finchè non si ambienta visto che per lei è tutto nuovo. Mah, lo scopriremo solo vivendo.
Ritengo doveroso pubblicare un estratto del menu di bordo in questa traversata: ci siamo impegnate a portare avanti la questione emiliano-romagnola anche col mare in burrasca e nonostante le manovre che rendevano difficoltoso tirare la pasta con le bottiglie (non avendo il matterello….), scatenando le ire delle alte sfere… Ma noi ci passavamo il tempo e ci siamo divertite anche a fare esperimenti, quindi probabilmente dando nomi altisonanti ai piatti preparati, x l’anno prossimo potremmo avere più chance di trovare imbarchi, dunque facciamo un elenco dei piatti più apprezzati dall’equipaggio: saccottini verdi freschi con ripieno di zucca e pecorino gratinati al forno; pollo arrosto al profumo di birra; tagliatelle verdi tirate a mano con mare forza 9 (ma và!) alle 7 varietà di funghi (vabbè, surgelati, ma che importa); pane fresco (quasi) tutti i giorni; filetto di vitello in crosta con patate arrosto. Dolci: tiramisù alla frutta; cestini di cioccolato fondente con crema al mascarpone e coulisse di frutti di bosco con decorazioni al cioccolato a forma di iniziali (questo è stato il jolly che ci siamo giocate a metà viaggio); tortini caldi al cioccolato con cuore morbido (quelli che fa Tazio, e sono venuti bene!!!!! Wow!!). Una nota particolare la farei al pane: avendo trovato solo una farina di ultima categoria e senza lievito di birra, le prime volte non era un granchè buono, poi a forza di fare ritocchini alla ricetta originale ed esperimenti, compreso il lievito artigianale, e forse complici anche la temperatura e l’umidità che via via nel viaggio si sono fatte sempre più importanti, alla fine era un pane SPETTACOLARE, a prova di qualunque panificio, per non parlare poi della pizza, che col segreto della zia Vanna veniva veramente eccezionale, friabile e gustosa, e questo lo dico senza falsa modestia! Anche il fronte franco-tedesco non ha scherzato in cucina, Jujù, oltre al resto ovviamente è specializzatissima in quiche, insalate e zuppe. Questa ragazza è sempre sorridente, sempre gentile, sta anche imparando l’Italiano: ovviamente noi ci abbiamo messo del nostro….le abbiamo insegnato modi inequivocabili per dire alcune frasette, semplici semplici ma molto chiare, ovviamente ci siamo raccomandate di non usare questo linguaggio in presenza di bambini o di ospiti! La ragazza apprende piuttosto in fretta, mi fa schiantare dalle risate quando a tavola magari qualcuno racconta qualcosa e lei segue tutta concentrata per capire le parole, e alla fine se ne esce con esclamazioni un po’ più terra-terra che non gli innocui perdindirindina o accidenti….troppo forte davvero!

DOMENICA 10 dicembre 2007, st.martin
Siamo arrivati a puntate: sabato sera ci siamo fermati alla boa a l’ile de la fourchue, qui a sud, e ieri mattina finalmente abbiamo messo piede a terra, marigot bay di st.martin, come da programma.
Visto che Marco aveva il volo il pomeriggio e non abbiamo potuto fare la serata di festa che speravamo, ci siamo accontentati di un pranzo tutti e 4 insieme in aeroporto, l’abbiamo salutato quasi tra le lacrime con una serie infinita di arrivederci e rimpianti di non aver potuto far festa, poi noi 3 abbiam cercato di rientrare in barca x docciarci e uscire di nuovo, ma strada facendo abbiamo incontrato un barettino di ns gradimento, nel quale non potremo mai più farci vedere, e chupito dopo chupito alla salute di Marco ci siam ridotti a casa a notte inoltrata, non proprio freschissimi ma molto divertiti.
Marco se leggi queste righe sappi che ti sei perso roba, peccato davvero che tu non fossi con noi!
Las Palmas, 19 novembre 2007



Finalmente temperatura vivibile, dopo tutto il freddo birichino patito a casa poter di nuovo essere vestita di bermuda e canotta è una grande gioia.
La mia compagna di viaggio, Milena, si sta rivelando perfettamente all’altezza delle aspettative, più la conosco più trovo in lei affinità di carattere e di zingaraggio rari nelle persone cosiddette normali.
Atterrate a Las Palmas, ore 19 di sabato sera e sapendo che la barca sarebbe arrivata l’indomani, ci si sono presentati subito 2 grossi problemi, che sapevamo già prima della partenza ma che ci siamo guardate bene dal cercare di risolvere magari studiando una soluzione preventiva: dove andare a dormire e come arrivarci; ma visto che nonostante quel che si pensi non siamo sceme del tutto, abbiamo avuto un’illuminazione geniale alla vista dell’ufficio Avis, la soluzione era sotto i nostri occhi, semplicissima ed economica: un’automobile! E ci siamo fatte tutta la notte in giro per l’isola dormicchiando giusto qualche ora in una collinetta con risveglio vista mare, perfetto! Al mattino siamo andate al porto, saluto caloroso a Omero in partenza per l’oceano, e incontro fortuito con il nostro catamarano, arrivato con un giorno di anticipo rispetto al previsto. Feste, baci e abbracci con Simon e Fabio, e conoscenza di Celia, pomeriggio a Maspalomas ed in serata arrivo di Marco, l’ultimo membro dell’equipaggio, ora ci siamo tutti.
In questi giorni abbiamo finito le ultime cose per la barca e abbiamo iniziato a conoscerci e a socializzare, direi che come equipaggio ci siamo, mi sa che ci divertiremo parecchio. Siamo sicuramente l’equipaggio più poliglotta che attraverserà l’atlantico: 3 italiani, uno svizzero, uno sloveno e una franco-tedesca, già che ci siamo volevamo tirar su anche un cinese e un paio di turchi ma non li abbiamo trovati… Tra di noi stiamo bene, si va d’accordo e si ride davvero tanto, dobbiamo ancora partire e già siamo affiatati, sono proprio contenta.
Le giornate sono molto intense, non ho nemmeno avuto ancora il tempo di chiamare a casa, e soprattutto ieri pomeriggio è stato l’apice. Vi racconto, per esempio, che io Fabio e Milena siamo stati in giro con la macchina a cercare dei pezzi di ricambio per la barca, al ritorno a Las Palmas abbiamo scaricato al volo Fabio con tutti gli acquisti tranne 2 taniche da 4 kg cadauna di olio per motore e poi noi 2 dovevamo andare a restituire l’auto. Las Palmas in auto è impraticabile, nonostante la piantina dettagliata di dove dovevamo andare era impossibile arrivarci a causa dei mille sensi unici e divieti di svolta, lavori in corso, betoniere e muratori vari, anche se devo dire che Milena come navigatore è meglio del tom-tom e alla fine, dopo minimo 1 ora di incazzi e impazzimenti a cui si è aggiunta l’emergenza-pipì, abbiamo trovato sto benedetto parcheggio Avis, sottoterra e desolato. Consegnata l’auto, dovevamo assolutamente trovare una toilette molto alla svelta quindi ci siamo infilate decise e veloci in queste scale deserte e fatiscenti seguendo i cartelli exit. Gira di qua gira di là, con tutte ste porte non si capiva un tubo, sembrava un labirinto, finchè aperta l’ennesima porta ci siamo trovate nella hall di un hotel extralusso, ovviamente piena di gente, clienti, receptionist, e c’erano anche i tipi degli ascensori… il nostro ingresso fragoroso ha richiamato l’attenzione generale su di noi, che con molta nonchalance e senza minimamente rallentare il passo siamo passate dignitosamente in mezzo a tutti, sudate marce, in braghe corte e infradito, ognuna col suo bel bottiglione di olio, ma non senza salutare educatamente a destra e sinistra…a dire il vero al maggiordomo scappava un po’ da ridere mentre gli passavamo davanti, ma noi imperterrite avanti, hasta lluego anche a lui. Uscite da lì, finalmente un bar, toilette, e ovviamente vuoi uscire senza consumare niente? Certo che no, ed ecco allora 2 clarite (birra con lemonsoda), poi finalmente iniziamo a dirigerci verso il porto, distante un buon 4 km. Dopo un po’, di nuovo necessità fisiologiche, e visto che è anche tardi decidiamo di prendere l’autobus anche se ormai mancherà solo un kilometrino alla barca, ma se continuiamo con questi pit-stop pipì+clarita non arriviamo mai. Nb: questo porto sarà lungo senza esagerare un km, quindi stavamo molto attente per non scendere troppo lontane dalla nostra barca, fatto sta che azzecchiamo perfette la chiamata di stop e l’autobus si ferma DI FRONTE al nostro pontile, si sarebbe presentato solo il problema di attraversare la strada (a 4 corsie e senza passaggi pedonali). Io scendo, ma un vecchietto che probabilmente capisce i nostri discorsi si intromette dicendo che alla fermata seguente c’è il sottopassaggio, così gli diamo retta e io risalgo al volo, l’autobus riparte e ci scarica alla fermata successiva…..circa 3 km DALL’ALTRA PARTE!! Sbraitando e ridendo, con la pipì che impelle e sempre il nostro olio in mano non ci azzardiamo a tentare nuovamente con gli autobus e ci rassegnamo a raggiungere la barca alla vecchia maniera: i piedi. Questa è stata l’avventura di ieri. Oggi c’è da far cambusa, non oso immaginare.
La partenza è prevista per domani quindi questo è l’ultimo aggiornamento per adesso, il prossimo sarà il diario di bordo oceanico, che abbiamo deciso di scrivere a 4 mani.
Quindi noi si parte, ci vediamo ai caraibi, saluti e baci!!
13 novembre 2007

Eccoci qui, di nuovo alle prese con valigie da preparare & simili, fra 48 ore sarò in volo per Las Palmas. Io non ne posso più di preparare valigie, in effetti questa è la parte più detestabile di questa mia scelta di vita: sempre in giro con quintalate di borse, e il bello è che alla fine, minimalista come sono, di vestiti ne ho veramente pochi, ma da buona golosa quale sono mi appesantisco di vasi e vasetti di roba da mangiare….le buone abitudini vanno continuate!
In questi ultimi mesi mi sento molto vecchia: sarà che il babbo è andato in pensione, sarà che Toto ha avuto un crollo fisico verticale dovuto a tutti gli acciacchi legati alla vecchiaia e mi sembra ieri che era un cuccioline allegro e pieno di vitalità e invece adesso non si muove quasi più (e il mio cuore a vederlo così piange inconsolabile, meglio che non ne parli perché mi rattristo troppo), sarà che anche il mio corpo inizia ad accusare i segni del tempo, come la cellulite che sta raggiungendo livelli incontrollabili e gli occhiali si fanno sempre più “importanti”, e come ciliegina sulla torta domenica è accaduta una cosa terribile: sapevo che questo momento prima o poi sarebbe arrivato, anche se non me lo aspettavo proprio così improvviso, forse mi illudevo che non mi sarebbe mai successo e invece è accaduto, ma…..ebbene sì…..ho visto sulla MIA testa il primo capello bianco…non è possibile, son proprio da buttare via ormai! Se voglio continuare a fare la hostess tra poco potrò farlo solo per gli ospiti del reparto geriatrico, almeno stiamo tra coetanei e ci scambiamo consigli su cose di vita quotidiana tipo qual è il miglior prodotto per incollare la dentiera o come fare per arginare l’incontinenza…. E comunque non so chi era che lo diceva ma aveva ragione: “la vita? Bene che ti vada invecchi!”
A parte queste considerazioni cosmiche, queste 2 settimane a casa sono volate, e per confermare che x quanto tutte le volte mi dica che a casa voglio diventare un tutt’uno col divano ed entrare in simbiosi con la tivù, alla fine anche stavolta le mie belle gite me le sono fatte: un week end all’elba in catamarano con la gita annuale organizzata dall’associazione bergamasca di distrazione e svago per i ricoverati in clinica psichiatrica…. Sto scherzando, in realtà mi sono trovata in barca con un gruppo di ragazzi di Sarnico (e sempre per la serie il mondo è piccolo conoscono Claudio e Daniel), pazzi da legare e coi quali mi sono veramente divertita tantissimo, erano ANNI che non ridevo così tanto, sia in termini di intensità che di in ininterruzione (si può dire così?). Oltre a ciò che ho visto con i miei occhi, stando anche ai loro racconti ho capito che “Amici miei” non era solo un film, esiste veramente gente così! Quanto ridere, davvero tantissimo! Mi sono innamorata di tutto il gruppo, un po’ come mi è successo anni fa con gli zingari Zot e tutti gli altri.
Il secondo week end invece io e la Milena siamo andate a Venezia per incontrare delle persone che verranno in Martinica quest’inverno: Venezia è sempre bellissima, anche se penso che non abbiamo capito proprio niente perché innanzitutto sta famosissima Torre Eiffel non c’era, e poi credo proprio che abbiano spostato il Big Ben, e non siamo riuscite a visitare nemmeno un nuraghe….A parte gli scherzi, Venezia è davvero una città speciale, e a differenza delle altre volte che ci sono stata stavolta l’ho vissuta in maniera diversa: siamo state trattate benissimo, meglio che 2 principesse, questo Marco di Venezia è davvero una persona gentilissima e anche molto simpatico, abbiamo girato tutta Venezia con la sua barchetta, è molto diverso che girare a piedi o farsi il solito giretto turistico, ed emozionante è stato passare sotto al rinomatissimo ponte di Brooklyn! Dopodiché abbiamo tirato dritto per Salò a casa di mio babbo, dove siamo state raggiunte da Claudietto che è venuto a salutarci, e la sera seguente dal Perani, il farmacista del gruppo-elba che ci ha rifornite di circa 40 kg di prodotti tra creme protettive e idratanti, Foille perché dice che devo smettere di curarmi le ustioni col Mentadent, spray antizanzara e pregiatissimo burro cacao, del quale ci ha dovuto spiegare l’uso corretto perché se no noi, non capendo niente, leggendo sull’etichetta “burro cacao perani” chissà cosa avremmo combinato!
E dopo questo week end dedicato all’ingrasso, con tanto di pranzo di famiglia, ho ancora 2 giorni di tempo per perdere quei 10 kg che a giugno mi ero prefissata di perdere prima della partenza invernale….ce la farò? Sono fiduciosa, e nel frattempo mi mangio una fetta di panettone, visto che a Natale non sarò qui….
Savona, 23 ottobre 2007
Tutto bene, non ho più aggiornato il blog nonostante le numerose lamentele perché non ho niente di particolare da scrivere…. Mi fa tanto piacere comunque constatare che ho fedeli ed assidui lettori, a volte anche inaspettati. Per esempio Roberto di Ponza, che ho rivisto a Genova dopo 2 anni, e col quale in tutto questo tempo non ci sono stati contatti ma che mi ha fatto un mega festone dicendo che si tiene sempre aggiornato sui miei spostamenti tramite questo blog....so' soddisfazioni!! e quindi grazie Roberto, sempre splendido e gentile come quando ci siamo conosciuti...che spettacolo quelli di Genova 2005, eravamo il corridoio più allegro di tutto il salone!!!
Sono ancora imbarcata su questa barca enorme: passati i primi giorni a perdermi nei meandri di scale e corridoi ho finalmente memorizzato la geografia della barca e non mi perdo quasi più; si lavora, si mangia, si dorme, e oltre alla Gabriella, con cui confermo il buon affiatamento e consolido l’amicizia creatasi l’anno scorso sull’azimut, anche con gli altri dell’equipaggio mi trovo bene. E’ un ambiente totalmente diverso da quello cui sono abituata e che piace a me ma non sto male: il mio giudizio è positivo nonostante il rigore e la disciplina, nettamente contrastanti col mio spirito, ma su questo genere di barche è giusto che sia così e mi sono adeguata senza tante difficoltà.
Non sono allegrissima in questi giorni, anzi per dirla tutta sono proprio abbastanza depressa: credo proprio che i miei pianeti siano avversi, sicuramente ci sarà qualche mercurio in trigono con uranio, il che in contrapposizione a giove e marte avversi, con quel birichino di plutone che chissà cosa sta complottando con venere, mi crea uno squilibrio planetario che mi si riflette nella luna e rimbalza pari pari nella sfiga cosiddetta cosmica….in poche parole in qs periodo Fantozzi in confronto è un misero dilettante... Nulla di grave, sia ben inteso, ma è solo uno di quei periodi che non ne va una per il verso giusto, ogni giorno una qualche microsfiga che dai e dai alla fine messe tutte insieme diventano fastidiose. Dev’essere il primo freddo, lo so, anche l’anno scorso di sto periodo non andava troppo bene, poi durante la traversata, di mano in mano che mi avvicinavo ai caraibi e quindi al caldo, tutto appariva meno nero. Si si, è il freddo, l’ho sempre detto io che sono nata nel continente sbagliato! E nel secolo sbagliato, ma a questo purtroppo non c’è rimedio…accontentiamoci perlomeno di poter cambiare continente una volta l’anno!
Toscanella, 04 ottobre 2007
Vacanza a casa finita o quasi. Domani riparto, e sono gasata a manetta perché mi aspetta un periodo bellissimo (lo so). Intanto domani vado a Genova con la Milena e Claudio e ci ospita Diego del pantalan, sono trooooooppo contenta di rivedere il mio Diegone. Sto fino a domenica, mi dispiace un mucchio di non lavorare al salone quest’anno, ma lo stand della corsica quest’anno non c’è e mi sono mossa troppo tardi per trovare qualcos’altro. Ma come è vero che non tutti i mali vengono per nuocere, essendo libera posso andare per una ventina di giorni circa su altra barca, si è a motore e allora? Avevo detto mai più yacht, lo so, mi ricordo benissimo cos’ho detto, ma come faccio a dir di no alla Gabriella? E poi l’idea di tornare a lavorare con lei è troppo allettante, se non altro per tutte le risate che ci siam fatte l’anno scorso coi messicani….mamma mia quando ci penso inizio a ridere da sola come una matta…..
Nel frattempo vediamo l’evolversi degli eventi, non dico nulla per scaramanzia ma spero vivamente che vada in porto un certo ingaggio, sarebbe una traversata favolosa….. il piano B invece prevede barca-stop come l’anno scorso, ma quest’anno non sono sola: la Milena viene con me e ne sono molto felice, è la tipa giusta con cui “associarmi”: da sola sto benissimo e faccio quel che mi pare, normalmente non sarei molto dell’idea di partire in 2, ma visto l’elemento penso proprio che con lei mi divertirò ancora di più che da sola, ha il carattere giusto per fare un’avventura del genere, è fuori di testa esattamente quanto me!
Martinica Martinica…..arriviamo!
Ah,dimenticavo di scrivere che ultimamente sono stata tempestata di telefonate da Dalo, sempre colui che alle Grenadine si spaccia per mio marito: Damiano gli aveva lanciato l’invito a venire in Italia? Beh lui stava facendo tutti i visti e guardando i voli per venire davvero! Ho tremato per qualche giorno all’idea che venisse davvero, combattuta tra il piacere di rivederlo, il divertimento al pensiero di cosa poteva combinare, e la preoccupazione di avere la responsabilità di un Crocodile Dundee qui nella civiltà, poi finalmente la telefonata “I cannot have visa, sorry, see you in Union”. Fiùùùùùù, scampata!
That’s all
aspettavo questa foto da 2 mesi, grazie Veronica! Appena qualcuno mi manda foto di Lipari provvedo alla pubblicazione.......
Toscanella, 19 settembre 2007

Stagione estiva 2007 conclusa, casa dolce casa…..

Sono arrivata ieri e ho già voglia di partire….queste assenze così prolungate non fanno che accumulare cose da fare a casa: banche-assicurazioni-dentisti-oculisti ho l’agenda già stracolma, ci manca solo lo psicoterapeuta e completo il tutto!

Sono dovuta fuggire da quel mare di caponata e granite che è Lipari, in una settimana di permanenza sono stata adottata dalla famiglia Pippo che mi ha nutrito a dismisura manco fossi un tacchino americano alla vigilia del ringraziamento… O inizio a crescere un po’ anche in altezza o davvero il mio ruolo in barca potrà essere solo quello di parabordo! Tutte le sere feste e grigliate (bellissima la festa per il compleanno di Edo appena prima della sua partenza, serata molto ben riuscita!), e mangia e bevi e bevi e mangia, v’ut sciupé???
E il giorno seguente è arrivata anche Ikaika col suo equipaggio (Claudio e Daniel + altri 2), e ovviamente anche loro si sono fermati da Pippo, ecchè, io son qui e loro vanno in un altro molo? Non gliel’avrei mai perdonata! Comunque anche loro….volevano fare una sosta di una notte e ripartire all’alba…ma a Lipari si sta tanto male che alla fine sono rimasti 3 giorni…. si perché mamma-Pippo e tutta la famiglia ci han trattati proprio bene, con l’accoglienza e l’ospitalità che contraddistinguono il popolo di Sicilia, bello, bello, ci torno!

L’ultima navigazione estate 2007 è stata con Vittorino (lo sceriffo del mare) per portare il catamarano all’elba, 48 ore intervallate da una sosta a ponza per giretto-pranzetto-bagnetto di alcuni ospiti vip, è stato anche piacevole fare una sosta anziché un trasferimento continuato! All’elba poi ho incontrato anche Francesco e Sabrina, del fetch, che sorpresa! E che piacere rivederli!

Basta, son stanca di scrivere, e non ho neanche l’ispirazione, sto chattando su msn con Veronica la fidanzata di Marco (l’allegria fatta persona anche nel mondo virtuale!), devo organizzarmi per l’inverno, passo e chiudo.
Panarea, 5 settembre 2007
No, Ginuzzo quello della pubblicità non c’è, però c’è Enzino quello delle boe….
Alla fine gira gira il mio destino estate 2007 erano le Eolie, son tornata qui con un catamaranone comandato da uno skipperone: tale Simon, alto 6 metro e mezzo o poco meno… per guardarlo in faccia mi vengono le vertigini!! Davvero, sembra uno scherzo del destino che ci troviamo a lavorare insieme, lui è alto uno sproposito, biondo e di poche parole, io esageratamente bassa, mora e logorroica. Sicuramente nessuno potrà dire che l’equipaggio non è ben assortito! L’altra sera giravo per Lipari con Simon e Vittorino, alto quanto lui, subito mi sentivo piccola piccola poi ho riflettuto: “pensa chi mi vede, che pensa? Che sono le mie guardie del corpo!” Mo soccia che sborona ciò!
A dire il vero ci conoscevamo già, ci siamo incontrati varie volte alle Grenadine, solo che lui si ricorda perfettamente di me, Christian e il Flying Cloud, io di lui zero, mi ricordo alcune scene di quando ci siamo incontrati e mi ricordo il nome della sua barca, stop. Sto invecchiando, inizio a perder colpi, da giovane non mi sarebbe mai successo!
Ora però sono in charter con un altro skipper: Simon ha avuto la splendida idea di perforarsi un timpano ed è dovuto andare a casa, io sono rimasta comandante della barca per circa 2 ore poi è arrivato il supplente, il mio momento di potere è durato pochissimo….
A proposito di Eolie, ovviamente da queste parti si aggira anche la mia ex barca, e infatti dopo aver giocato a nascondino per una settimana finalmente una sera siamo riusciti ad incontrarci, proprio qui a Panarea… I loro ospiti erano scesi a terra e noi siamo saliti a bordo, è stato bellissimo rivedere Luigi e Marco, e soprattutto Milena dell’Ikaika che ha preso il mio posto, sono stata davvero molto contenta, proprio tanto tanto….
Invece questa settimana Panarea e tutte le altre isole sono deserte rispetto a come le ho viste finora, stasera poi siamo dovuti fuggire via per “ciclone in arrivo” (han detto davvero così), i nostri clienti han preferito andare a dormire in albergo, noi dopo un po’ di pellegrinaggio in cerca di ridossi abbiamo finalmente dato ancora, si balla un po’, tipo a Tobago cays, e la cosa mi fa sentire bene: lo skipper bada a dire che non chiuderà occhio tutta notte, io già mi pregusto un meraviglioso sonno, divergenze di vedute (o magari sono io che non conosco il mediterraneo e forse ignoro qualcosa, ma se è così……evviva l’ignoranza!!!)
Fine stagione, si iniziano a fare programmi per l’inverno, e il mio obiettivo è uno solo: Martinica e Grenadine. Voglio rifare l’atlantico, non so ancora con che barca e con che equipaggio ma non è un problema, si trova, si trova…. Oltretutto sono anche un po’ in ansia per l’uragano che ha colpito Martinica e St. Lucia, devo andare a vedere

Lipari, 10 settembre 2007
Parcheggiata qui per qlc giorno in attesa di skipper, ma non va male, anzi, la compagnia dei vicini di barca e dei personaggi Liparoti è più che gradevole: Pippo (la mamma), Laura, la fantastica Dora, Gennarino, Donatella e tutti gli altri mi piacciono un mucchio, sto proprio bene! Domani sera arriverà Ikaika con Claudio e Daniel, sono quasi emozionata.... Probabilmente arriverà anche “Vittorino”, lo skipper che porterà verso nord me e la barca; ho scritto il suo nome tra parentesi perchè coi suoi 2 metri di statura sentirlo chiamare col diminutivo mi fa morir dal ridere, e poi tra Simon, Vittorino ed Edo inizio seriamente a pensare che chi fa la selezione equipaggi in questa compagnia non voglia skipper sotto i 2 metri, e la vedo dura per me inserirmi...
C'est tout, oggi faccio le grandi pulizie in barca poi resto in attesa degli eventi...
10 agosto 2007, La Maddalena

Novità dall’ultima volta: non sono più imbarcata sul mega yacht, è stata una decisione molto lunga e sofferta maturata lentamente dopo un tremendo conflitto interiore tra cuore e coscienza e tasca….. ha vinto il cuore, come sempre. Mi è dispiaciuto tantissimo salutare il mio equipaggio e anche tutti gli altri della stessa flotta, gente davvero simpatica con cui ho fatto un sacco di risate, ma il mondo degli yacht proprio non mi si addice, non c’è feeling. E’ anche vero che nella vita mai dire mai, ma penso proprio di aver chiuso un capitolo per riaprirne uno che mi piace molto di più: le barche a vela. E così mi son fatta 2 settimane in corsica su un catamarano di soli 38 piedini piccini piccini, in compagnia di un’allegra e gentilissima famigliola vicentina con cui spero di mantenere i contatti, e di uno skipper che invece mi ha fatto capire chiaramente cosa intendono Mario e tutti gli altri professionisti della vela quando dicono che in giro per il mare ci sono incompetenti e pericolosi personaggi che si spacciano per skipper…. Questo, abbinato all’arroganza e alla cafonaggine dell’elemento, ha minacciato la buona riuscita della crociera, che comunque è positivamente terminata qui alla Maddalena.
Per quanto riguarda me ed il mio futuro, oggi rompo un po’ le scatole al mio amico Luca conosciuto a Genova 2005, qui residente, stasera prendo il traghetto per il continente e vado a Spezia per un altro charterino di 8 giorni, poi non so. E diversamente a com’ero programmata e precsa fino a qualche anno fa, che sarei entrata in panico, ora mi piace parecchio l’idea di non sapere dove sarò e che farò di qui a una settimana, mi fa sentire libera, libera e ancora libera, penso non ci sia niente di meglio nella vita! Ed è vero l’sms che ho ricevuto poco tempo fa da un amico, che dice “te sei come il vento, non si sa mai quando arrivi e quanto resti, è impossibile fermarti, bisogna solo lasciarti correre”. Vero. Bello.
06 luglio 2007, in mezzo al mare
Sono morta, è il mio spirito che scrive
No dai che scherzo, anche stavolta ne sono uscita viva, seppur disintegrata. Per 5 giorni ho perso ogni contatto con la realtà, ogni tanto mi è capitato di vedere di sfuggita il sole, ma è andato tutto bene, questo è l’importante. Ho recuperato anche un po’ la linea, non molto ma mezzo etto buono l’ho buttato giù, non avevo tempo di mangiare e ho fatto tanto tanto tanto moto, ottimo!….
Mentre sto scrivendo siamo in navigazione, siamo dalle parti di Monaco. Siamo partiti la notte tra il 4 e il 5 luglio, dopo la cena finale con tutto il pantalan abbiamo deciso di anticipare la partenza e abbiamo mollato le cime subito, era l’1 di notte ed è stato un momento veramente….come dire…..forte, intenso, emozioni a mille…. I ragazzi erano tutti lì, baci abbracci e poi ciao, noi a prepararci per partire e loro tutti seduti sul pontile, gli ultimi ciao, gli ultimi arrivederci, mancava solo Elena che comunque ci ha telefonato mentre ci staccavamo dal pontile, io avevo i lacrimosi dall’emozione e anche gli altri non erano da meno, sono convinta che il Pantalan B sia entrato prepotentemente in ognuno di noi, e bellissimo era lo striscione preparato da Claudio e Daniel per la festa della penultima sera: “Pantalan B: fratelli per 3 mesi, amici per sempre”. C’è bisogno di aggiungere altro? Con noi per il trasferimento ci sono anche Veronica (la fidanzata di Marco), una sferzata di allegria e buonumore, nell’ultima settimana divenuta la zingarella di Valencia, e Romina, la superorganizzata responsabile dell’ufficio del marina, ragazza carinissima che come fa le fotocopie lei non le fa nessuno, anche se poi rischia di rosolare…..(questa la possono capire solo quelli del nostro gruppo). Ci ha anche regalato le camicie dell’america’s cup, le divise ufficiali degli addetti ai lavori, bellissime! Ieri abbiamo avuto una giornataccia di navigazione pesante, e posso orgogliosamente dire che pur essendo la più tardona di questo equipaggio sono stata l’unica a non aver avuto problemi di malesseri vari, anche se nel golfo del Leone saltavamo come pazzi e ad un certo punto da seduta sul seggiolino di guardia (abbastanza alto) mi sono ritrovata direttamente in terra, scena piuttosto comica con Luigi che ha cercato invano di afferrarmi al volo, io che per un attimo ho pensato di essermi rotta a metà visto che non riuscivo più a muovermi, e Veronica che mi portava il ghiaccio lottando coi conati di vomito. Comunque il sederone ha attutito il colpo e non ho riportato danni, per fortuna. Poi sono saltata altre 2-3 volte, e mentre riposavo sul divano ho anche rischiato di scivolare via, oggi han detto che se prendiamo di nuovo mare brutto mi legano così non corro rischi.

08 luglio 2007, sempre in mezzo al mare
AUAIA! Era il saluto-tormentone del pantalan, che starebbe per how are you detto da una tipa di una barca del pantalan che parlava un inglese tutto suo che nessuno capiva…. Auaia ci piaceva così tanto che è stato adottato e tra di noi stava per “buongiorno”…
Noi stiamo bene, siamo in dirittura d’arrivo a Lipari, domani Milazzo per alcuni lavoretti in cantiere poi di nuovo partenza per Palermo, imbarco ospiti e via che si riparte. Il trasferimento è andato bene, l’umore a bordo era buono, dopo il golfo del leone non abbiamo quasi più saltato, che pretendere di più? In tutti i posti in cui abbiamo fatto soste carburante avrei avuto persone da salutare ma li ho lisciati tutti: Barcellona, Sanremo, Portoferraio, Napoli (la Gabri addirittura l’ho persa per pochi minuti, è arrivata che noi stavamo uscendo dal porto e non ci siamo viste proprio, una scena molto alla Candy Candy con Terence….), pazienza dai, ci si rivedrà più avanti. Stanotte ho sognato di nuovo il Pantalan, quanti bei ricordi, che bei momenti che ho vissuto, e se ascolto il cd che mi ha masterizzato Ikaika mi viene un gran magone, tutte quelle canzoni inizialmente stupidine ma poi a forza di ascoltarle e ascoltarle sono divenute la colonna sonora del periodo Valencia 2007. Cambiamo musica valà c’lè mei, non ho mica tempo di intristirmi!


10 luglio 2007, Milazzo
Tutto bene, siamo giunti finalmente a destinazione integri e senza troppi danni alla barca, seppure i bookmakers ci dessero 1-30…
Ora facciamo qualche lavoretto in cantiere e poi giovedì si parte col primo charter, quindi non penso che avrò tempo di aggiornare il blog fino a settembre! Ieri è stato bellissimo infilare il travel-lift al volo con la rincorsa data da altra barca, poi ancora meglio la manovra sul carrello per posizionare la barca: per un attimo siamo dovuti uscire in strada…. mai e poi mai nella mia vita avrei immaginato di lavare i piatti guardando dalla porta di una barca e vedere le auto sfrecciare al mio fianco!!!!
Ok, vado, ho mille e mille cose da fare entro ieri, time out per scrivere. Ciaoooooo