Bequia,
06 marzo 2014
Durante
le navigazioni non ho molte attività: o dormo, o cucino, o rifletto. Quando è
la terza è un casino.
Non
so voi, ma io di costanti oltre alla sopracitata inclinazione naturale a farmi
danni ne ho diverse altre, tipo: un complicatissimo rapporto di amore-odio con
la tecnologia che periodicamente faccio macelli tipo cancello tutta la rubrica,
perdo tutte le mail oppure il telefono/pc/fotocamera/stampante/lettore mp3 mi
diventa scemo e mi prende proprio per il culo; una sfiga mondiale con i soldi,
e no non sono qui a lamentarmi o a fare la vittima perché la cosa mi fa
sbudellare dal ridere perché si tratta sempre (fortunatamente) di cifre
ridicole ma per esempio io sono sempre quella che se si è in un mega gruppo a
dover dividere una spesa non so perché ma gli arrotondamenti in negativo
vengono sempre riassunti su di me, in positivo non mi sfiorano; poi ancora io
sono quella che non ci sono mezze misure: o sono la star del momento, special
guest della serata o della festa così senza motivo, che a volte è anche
imbarazzante, oppure la gente si
dimentica della mia esistenza, ma si dimentica al punto che magari sono con
qualcuno, incontriamo una conoscenza comune, si fermano a parlarsi e io dico
educatamente un “ciao” ma non vengo nemmeno sfiorata con lo sguardo,
trasparente proprio; ho smesso di prendermela, sono giunta alla conclusione che
non sono comportamenti rivolti alla mia persona: quando sono trasparente potrei
anche entrare alla Casa Bianca con un mitra sottobraccio che nessuno se ne
accorgerebbe;
E
poi da quando faccio charter ho notato che anche le stagioni invernali hanno le
loro costanti: ci sono cose che non ti sono mai successe, e poi in una sola
stagione ti succedono almeno 5 volte, per cui ho avuto (per esempio) la
stagione degli apriscatole (devo averne persi almeno 7-8), la stagione dei
bambini (nemmeno un charter senza bambini in tutto l’inverno), la stagione dei
problemi con i tender, la stagione del forno birichino (ogni barca su cui
salivo testavo il forno prima di partire: perfetto; in corso di crociera: un
disastro; tornavo alla base e chiamavo il tecnico: perfetto. Mavaffanculo);
questa è la stagione dei cambi di data, annullamenti, riconferme, spostamenti,
cambiamento di skipper all’ultimo momento, insomma casino. Ma soprattutto è la
stagione della bombola di gas che finisce il primo giorno di charter. Che
voglio dire, a bordo prima della partenza si controlla sempre di avere la
seconda bombola piena quindi non è un problema, ma il cambio gas è aleatorio:
può capitare qualunque giorno del charter o anche non capitare. Quest’anno ogni
singolo charter è finita la bombola nelle prime 24 ore. Costantemente, al punto
che è successo anche nel minicharter da 2 giorni che ho fatto la settimana
scorsa. Di qui a fine stagione me ne mancano 6 compreso questo, se faccio l’en
plein giuro quando arrivo in Italia vado a Roma in retromarcia.
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