Marigot Bay, 25 febbraio 2014

C’at vegna un bego (che te posseno…..). 5 giorni tutti insieme di riposo, che pensi siano tanti ma nemmeno il tempo di pensarci che passi dall’ufficio per rendere dei documenti del charter e la segretaria, telefono all’orecchio, ti spara lì un bel “ti va di partire domattina per due giorni su St.Lucia? Tre persone più skipper” e tu non hai cuore di rifiutare, e questa rivolta al telefono “fatto, trovata la hostess, mi dia un attimo per trovare lo skipper e le confermo tutto”.

Poi nel pomeriggio ti chiamano: il giro è confermato, lo skipper uno che non conoscono e no nemmeno a te il nome non dice proprio niente ma chissenefrega, per meno di 48 ore va bene tutto.
La mattina dopo mentre sei sul pontile vedi passare là lontano uno che vedi sempre da solo, mai in compagnia nemmeno per sbaglio, e visto che tu ci hai parlato una sola volta per 10 minuti 4 anni fa capisci anche perché è sempre solo, e quel mattino per la prima volta ti dice “bonjour”,  allora ti viene come un flash: cazzo no, no no e poi no, non posso avercela così addosso, non può essere lui. E invece sale sulla tua stessa allora fai un bel respiro e gli sorridi. In quel momento passa di lì un altro skipper con cui hai lavorato un paio di volte, scendi per fargli la bise e questo ti sussurra all’orecchio “Ma non partirai mica con quello? Lo sai vero che non è tutto a posto con la testa. Nessuno lo fa lavorare, è grigliato in tutte le società” e la cosa non ti incoraggia, ma sei una temeraria e vai lo stesso.

Siamo a metà della missione e tutto va bene, a venire giù abbiamo trovato buon vento quindi la navigazione è stata facile e senza intoppi, i clienti sono tranquilli e sereni senza grosse pretese, io faccio il mio coccolandoli anche un pochino (abituata alle carovane, averne solo tre mi sembra di rubare lo stipendio), insomma mi sto anche ricredendo su questo soggetto, va a finire che prima di domani sera ci rivolgiamo anche la parola.    

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