tu vuoi fà "la mmericana"

Miami, 01 aprile 2014

manichini taglie forti.... that's america!
Finalmente in vacanza. E’ il giorno 1/8, sono a Miami e ho deciso di non scrivere il solito diario di bordo ma di annotare i pensieri che mi viaggiano per la testa nei vari momenti. Oggi per esempio ho scritto sul mio tecnologissimo I-taccuino (l’I-pad di tempi remoti, che però io uso ancora) queste cose:

I paesaggi più belli atterrando con l’aereo fino ad oggi sono Napoli e Miami.

Questo hotel è una figata mondiale: stile coloniale, tutte casette basse intorno alla piscina, viottoli con palme…. e intorno, ma FUORI, palazzoni altissimi. E sì che ho scelto il più economico, quelli qui di fianco (i palazzoni) costavano il doppio!!!

Quando anche i taxi ti snobbano…. fatti due domande

Dopo un tour de force della durata di mesi 6 dormendo nei loculi di prua oppure quelle poche volte nella foresta quindi sempre col patema di trovarsi nel letto estranei con troppe zampe, trovarsi in un letto king size con 6 cuscini morbidosi, lenzuola profumate, temperatura (per me) siderale ma c’è pure un caldo piumone, e soprattutto sperare di non svegliarsi prima delle 8.00 di mattina (almeno ci provo)…… NON HA PREZZO!!!!!

02 aprile 2014 – Da Miami a New Orleans

Persa la mia tessera American Airlines sotto il tappeto del check-in. Ma eccomela riconsegnata al gate. Sono basita, piacevolmente sorpresa.


Se i Francesi mi chiamano Veifrà Melsciorì, qui invece divento la Signora Mil-ciuòri. Paese che vai, cognomi che ti ritrovi.

Il bello degli Stati Uniti è che essendo tutti ciccioni un gabinetto dell’aeroporto ha le dimensioni di tutta casa mia a Imola e posso entrare, girarmi, togliermi ed appendere la borsa senza il sacrosanto terrore di strisciarmi contro la tazza del cesso (cosa che dai noi è inevitabile, e un po’ mi fa schifo).

Non capisco che senso abbia l’aria condizionata a 15 gradi, siamo tutti infreddoliti.


....anche se a volte la tentazione è tanta....

New Orleans, 03 aprile 2014

Devo aver sbagliato qualcosa nella prenotazione dell’alloggio: premetto che quando viaggio mi piace alternare hotel e camere presso l’abitante, mi sembra un modo più intenso di vivere i posti: andando in casa della gente entri proprio nel quotidiano e quando non ho esigenze particolari lo preferisco. Sto giro però mi sa che il tipo si è scritto da solo tutti i feed back così positivi che ho letto su di lui (mi servo di airbnb per trovare questi alloggi, e finora quel che ho trovato è sempre stato come da aspettative). Il quartiere non è “a due passi dal french quarter” come tutti dicevano, e non è così bello: siamo in culo al mondo che ieri appena arrivata ho fatto un giro in giro e tanto per dire “si si, stai tanquilla, qui non è pericoloso” per la bicicletta mi ha dato un catenaccio pesante almeno una decina di kg. Poi ho pedalato a destra, a sinistra, in su e anche in giù, ma dopo un’ora che non ho visto né un bar né un negozio né un niente di niente, solo case case case case case, ho riportato la bici e ho preso l’autobus e me ne sono andata nel quartiere francese a dare la prima occhiatina, e sottolineo che per tornare indietro nemmeno i taxi sanno dove sta questa Sybil street, meno male esiste il gps. E la cosa che mi fa incazzare è che gli avevo chiesto “mi serve la macchina secondo te?” e lui no no, non ti serve, puoi girare coi mezzi pubblici e i taxi costano poco. Ok, due taxi (uno dall’aeroporto e uno per rientrare ieri sera) ho già speso più che noleggiare la macchina due giorni, e vaffanculo tipo! Poi sorvoliamo sul fatto che noi italiani abbiamo evidentemente un concetto di pulizia diverso dal resto del mondo…..e meno male non sono schizzinosa (anche perché se no non sceglierei questi tipi di sistemazioni).


















Ma a parte questo disguido, che oggi vedrò di rimediare, quel po’ che ho visto ieri non mi ha entusiasmata: il French Quarter è bellissimo, veramente come me lo aspettavo con musica in ogni dove, locali, bar, tutto molto vivo e molto colorato, le case basse, tutto spettacolare. Ma turistico, Dio mio quanto è turistico! Poi uno dice per forza cosa pensavi di essere l’unica? No, per l’amor del Cielo assolutamente no, ma avevo l’impressione veramente di essere una mucca da mungere. E’ ovvio che quando vai in certe città e soprattutto in certi punti della città stessa il turista è un pollo da spennare, ma poi mi piace respirare l’aria del posto anche fuori dal perimetro strettamente affollato… 

Per intenderci: se vai sotto al Colosseo trovi il centurione che fa la foto con te e lo senti che è roba finta, mica tutti i romani se ne vanno in giro vestiti così. E hai il negozietto di souvenir-cazzatine, hai il ristoratore che ti propone il menu tipico eccetera eccetera. Ma poi basta che ti sposti di poco che sei sempre a Roma, certo turisti ce ne sono in ogni dove ma incontri anche la gente locale che se ne sta andando al lavoro o si sta facendo gli affari propri, insomma vive la propria Roma, e tu visitatore allora smetti di essere una macchina da soldi ma diventi un gradito ospite. Ma non è che perché ti sposti dalla fontana di Trevi che smetti di respirare questa romanità, la senti lo stesso! E questo oggi voglio trovare a New Orleans. Poi certo voglio farmi anche il giro sul battello con la ruota, ma non solo quello ecco.

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