A zonzo per le Grenadine, 20 febbraio 2014

Allora, argomento spinoso nella mia (altrimenti) felice esistenza sono gli uomini. Io in amore sono diversamente fortunata, anzi penso di avere una sorta di alone che mi rende ignifuga ad ogni sorta di relazione stabile. Sicuramente è colpa mia ma parola coppia se riferita a me stride, è una cosa che praticamente non conosco: non mi piace mai nessuno, fuggo sempre via, e quando trovo quello che mi piace sono io che non gli piaccio abbastanza. Amen, è così da sempre, non ci posso fare niente più che riderci sopra e buonanotte. Ho un target di ammiratori che è tutto un dire, ed in effetti negli anni ho collezionato un discreto numero di stronzi, sfigati, pagliacci, bugiardi, idioti, bastardi inside e compagnia bella, a volte sono riuscita anche a trovare qualcuno con più di una di queste belle doti. 
A dire il vero qualche elemento normale l’ho pure incontrato, dei bravi ragazzi ne ho conosciuti, ma troppo spiazzata dalla normalità non ho saputo gestire la situazione nè apprezzare chi di turno e ho lasciato perdere. Oppure altre volte sono stati sfasati i rispettivi tempi di interesse e di indifferenza. Insomma per un motivo o per l’altro, per caso o per scelta (mia o altrui), è come nelle somme che se cambi l’ordine degli addendi il risultato non cambia: il 95% dei miei 42 anni li ho passati da sola; non che gli spasimanti manchino, anzi negli ultimi mesi penso di emanare fluidi positivi perché i pretendenti pullulano, ma pullulano che nemmeno 10 anni e 10 kg fa ero così gettonata… ma quantità non corrisponde a qualità e la carrellata dei corteggiatori è quantomeno divertente: mi trovo ad annoverare tra le fila dei pretendenti perfino un arzillo quasi ottuagenario che qualche mese fa mi faceva una corte serratissima perché ho le poppe ganze - diceva; per non parlare del ragazzino che ho incontrato in posta un mesetto fa e che non mi molla più, dice che gli piacciono le babbione;
poi ci si mette anche Jean Claude il Vasco di Mayerau che mi ha detto “Vaifra da quando ti conosco hai messo su un po’ di peso (edaje, come se non me ne fossi accorta vero?”), un po’ molto peso (si dai, continua), ma così vai ancora bene (meno male), insomma dai, non fai schifo (grazie Jean, detto da te poi….) e una botta te la si darebbe volentieri (evviva la poesia, i fiori la prossima volta eh), oppure i complimenti assolutamente disinteressati del solito vecchio Dalo, che mi dice che dimostro non più di 20 anni e la mia pelle abbronzata prende un colore indicibilmente straordinario e quanto sono affascinante e…. insomma le voglio comprare da lui ‘ste aragoste si o no? Ma poi quest’anno si aggiunge un altro, che da qualche anno ormai considero un amico e poi invece d’improvviso mi sboccia con una serie di regali in crescendo: inizia con due pompelmi, continua con un’ananas, passa per un tonnetto ed infine eccolo che arriva a Natale con un’aragosta. E mi dice: non dividerla coi tuoi boyfriends, mangiala da sola pensando a me. Che romanticismo, sono commossa. A San Valentino quest’anno (e penso per la prima volta in vita mia) ho ricevuto perfino un regalo: un sasso. E due domande me le sono fatte…. 
E poi il top dei top: c’è uno dei rasta delle Grenadine che conosco da una vita e abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto, ma da un paio di mesi ha dato il voltone: ha sempre fatto lo stupido con me, come con tutte le altre hostess (esattamente come tutti i ragazzi qui fanno gli stupidi con tutte le hostess - fa un po’ parte dello show per i clienti e si ride molto), ma questo un paio di mesi fa mi si è proprio dichiarato seriamente, dice che da quel nuvoloso pomeriggio di novembre che abbiamo passato insieme a Mayerau cantando One Love scendendo dal villaggio ha pensato tanto a me e gli è cambiato qualcosa nei miei confronti, poi mi ha seriamente proposto di andare a vivere con lui, dice che saremo felici cucinando aragoste per i turisti e fumando canne (io manco fumo, ma a quanto pare non conta), e se voglio compra anche un frigorifero così posso bere cose fresche. Io subito non l’ho preso sul serio, ma và, gli ho dato una pacca sulla spalla dicendogli “vai vai, magari fatti meno canne” e poi mi sono accorta che ci è rimasto male per davvero, e poi tutti i messaggini che mi manda e gli sguardi laconici che mi lancia ogni volta mi lasciano perplessa, vuoi vedere che diceva sul serio? 
E ogni tanto torna all’attacco  “Io lo so che non mi dirai mai di si, siamo di due mondi diversi non compatibili, ma ti guardo da lontano e cullo la speranza che tu cambi idea” (!). E poi la conferma è che ora quando mi vede viene in barca a prendere i sacchi della spazzatura (questo si chiama corteggiamento pratico, forse poco romantico ma almeno utile), oppure mi passa lontano in piedi dalla sua barca e mi manda i baci facendo grandi gesti indicandosi il cuore e poi fa le finte di buttarsi in acqua (troppo scemo, mi fa ridere!) e poi l’altro giorno mi ha anche portato l’insalata fresca, la lattuga: merce preziosa da queste parti, e in mezzo ci aveva messo un bigliettino “feel for you”. Io a questo gli voglio anche bene, negli anni è sempre stato un po’ speciale rispetto agli altri ma per l’amor di Dio pensare ad altro proprio no, ma c’è da dire peccato se no sarebbe davvero l’uomo ideale: premuroso ed attento alle mie esigenze al punto da esser disposto a comprare un frigorifero… ma quando mai mi ricapita!
E poi c’è quello più normale di tutti,  che mi chiama Dudù al quale io rispondo dadadà; ovviamente non capisce ma commenta che sono comica e lo faccio ridere (seee, sapesse quanto rido io con la storia del trottolino amoroso...); sarebbe anche interessante se non fosse che per richiamare la mia attenzione mi lancia i cucchiaini e quando mi prende nella zucca un po’ fa male… ma dev’essere come dice Carla: è amore vero, un po’ come quando Fred lancia la clava a Wilma…


Insomma qui gli anni passano e i panorami cambiano ma la minestra è sempre quella e io sono sempre il numero dispari, sarà che sono nata il 13… 

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè diventare metà quando si è interi?

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