non lavorare stressa

Martinica, 24 febbraio 2014

Finalmente cinque giorni di riposo tutti filati. Che sono perfino troppi: due di larveggio bastano e avanzano per ricaricare le pile, il resto non so che farmene. Ora che il popolo italo-invernale di Marin inizia a diradarsi mi sento un po’ sola. Quest’anno ho cambiato frequentazioni: senza nulla togliere a chi negli anni è stato gentile con me e mi ha dimostrato affetto, devo comunque riconoscere che purtroppo le cose cambiano, e quest’anno già al mio arrivo ad ottobre mi sono sentita poco benvenuta per cui dopo i primi due o tre calci in culo ho ridotto al minimo le relazioni con chi non mi apprezza se non in apparenza. Sarò anche stronza ma non sono scema, domande me ne sono fatte a migliaia e qualche risposta l’ho anche trovata, sia in autocritica che in attenuante.


Machissenefrega, tra i buoni propositi del 2014 c’era in caratteri cubitali “basta seghe mentali, basta chiedere spiegazioni o cercare di chiarire quando ti pestano i piedi, semplicemente spostati e vai oltre”. La vita è troppo breve per perdere tempo a correr dietro alla gente.

Questa settimana devo decidere per le mie vacanze, che sono più stressata per questo che lavorare non stop 6 mesi, per cui penso che normalmente non avrei nemmeno avuto bisogno di farle ste benedette vacanze, ma dopo tutto lo stress per pensare a dove andare…. ecco, lì si che ne avrò bisogno! Ne consegue che le ferie non sono altro che il meritato riposo psichico dopo il forte momento di stress per organizzare le ferie stesse. Praticamente il gatto che si morde la coda.

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