Zitti! Non siete alluvionati.
Avete bisogno? Vengo ad aiutarvi? Almeno faccio qualche foto per mostrare la situazione.
No, lascia stare ora, tra poco fa buio e qui non ci sono più i lampioni. Siamo senza corrente in tantissime case, è una situazione spettrale non si vede nulla. Alle 17 smettono di girare anche gli elicotteri e la gente la portano via dalle case solo in gommone.
A SKY Tg24 parlavano di 700 sfollati.. Ma c’è ancora gente in casa?
Solo Bastiglia aveva 4.000 abitanti! L’area sommersa è di 75 Km2, è grande quanto il lago d’Iseo, 7 comuni sono stati sommersi. Ci sono 4 elicotteri e 10 gommoni per evacuare le persone! E’impossibile che siano solo 700 oppure vuol dire che in casa ci sono almeno altre 1000 persone isolate, forse più: tutti quelli che dalla campagna si sono rifugiati ai piani alti del centro sono rimasti intrappolati in casa, non hanno riscaldamento né corrente elettrica da 3 giorni. Non possono comunicare se non affacciandosi alle finestre e parlando ai pochi soccorritori che passano. Ci sono i Vigili del fuoco che girano e caricano sui gommoni poche persone alla volta: non è sicuro, in centro l’acqua è ancora alta..fa paura.
Quante persone restano da evacuare?
E’difficile dirlo, chi è intrappolato non può comunicare e non può uscire di casa. Gli elicotteri recuperano poche persone alla volta, dai tetti. Chi non può arrivare sul tetto deve aspettare i gommoni ma ce ne saranno una decina. Le case che erano più infossate delle altre hanno l’acqua anche fino a 3, 4 metri di altezza..vuol dire che in certi casi non è allagato solo il primo ma anche il secondo piano.
E poi tutti i negozi, le attività, le merci è tutto perduto, tutto da buttare via…
Questo è peggio del terremoto. C’è stato pochissimo tempo per fare tutto, quando i carabinieri ci hanno dato l’allerta chi poteva ha iniziato a portare ai piani più alti quel che riusciva ma dopo poco sono tornati a farci uscire di forza e già c’è era acqua dappertutto.
Non daranno lo stato di emergenza ma questa non è solo un’emergenza è un disastro, le famiglie e le attività erano già allo stremo dopo aver perso tutto 2 anni fa per il terremoto.
Le banche non hanno sospeso il pagamento dei mutui per le case distrutte, ci sono persone che abitavano ancora nei moduli o nelle casette di fortuna e pagavano il mutuo della casa inagibile o rasa al suolo dal terremoto e ora non hanno più nemmeno quel riparo.
Altre famiglie avevano investito tutto nel recupero delle loro abitazioni, persone che a Natale hanno festeggiato il rientro nella loro casa finalmente di nuovo sicura, dopo meno di un mese se la trovano di nuovo distrutta.
Lo stesso vale per le attività. Ci sono aziende agricole che si trovano di nuovo a dover svendere tutto quel che resta del loro magazzino, i frutti del lavoro di tutto l’anno e ora hanno perso tutto di nuovo, non hanno più punti vendita, non avranno più un raccolto l'anno prossimo e non hanno un tetto.
Ci sono persone che avevano perso l’azienda, avevano trasferito i loro laboratori e i macchinari per la produzione in ripari alternativi e ieri si sono trovati costretti a riportare tutte le attrezzature ai piani alti degli edifici inagibili. Commesse interrotti, lavori persi, posti di lavoro annegati nel fango. Salvi le cose ma non puoi lavorare, non puoi consegnare, perdi gli ordini e perdi i clienti.
L’acqua si ritira e le strade sono scomparse, se le è portate via. Anche se volessero arrivare dei mezzi di soccorso non saprebbero dove circolare, l’asfalto non c’è più per lunghi tratti e la terra inzuppata cede. Ci saranno da ricostruire tantissimi collegamenti tra questi paesi. Ma non è solo quello, ci sono da ricostruire vite, case, aziende che già erano aggrappate ad un filo.
C’è un’intera economia che è stata annientata per la seconda volta in pochi anni. Siamo davanti ad uno Stato fantasma, che sparisce quando i suoi cittadini ne hanno più bisogno. E’già iniziato lo scarica barile delle responsabilità per la manutenzione degli argini ma qui sono anni che ogni inverno la situazione diventa sempre più critica. Ogni inverno i ponti sul Secchia vengono chiusi ma ci si limita a quello. Ci sono responsabilità che sono semplicemente state ignorate e ora le conseguenze sono arrivate nel più disastroso dei modi.
Danno la colpa alle nutrie ma è evidente che c’è ben altro.
Ho saputo che l’avvocato Massimo Jasonni ha annunciato una class action contro "contro enti locali e enti pubblici nell'eventualità che emergano precise responsabilità all'origine dell'alluvione che in pochi secondi ha distrutto le loro case e i loro beni". “Quella che è mancata, e radicalmente, è stata la custodia delle acque pubbliche e, più in particolare, la cura del corso, dell’alveo e degli argini dei fiumi".
E' perfino morto un civile, un cittadino di 43 anni, un papà, che ha deciso di andare a cercare di aiutare a mettersi in salvo le persone in difficoltà che abitavano nel paese vicino a lui. Non si spiega quindi l'indifferenza e il silenzio di media e istituzioni davanti a tanta devastazione. Ci ignorano e fanno finta di non sentire e di non capire. Non dichiarare lo stato di emergenza, per la seconda volta, vuol dire lasciarci morire. Non si rendono conto delle conseguenze che avrà questa inondazione.
[Interviste e testimonianze raccolte tra il 20 e il 21 gennaio tra abitanti di Bastiglia e Bomporto]
No, lascia stare ora, tra poco fa buio e qui non ci sono più i lampioni. Siamo senza corrente in tantissime case, è una situazione spettrale non si vede nulla. Alle 17 smettono di girare anche gli elicotteri e la gente la portano via dalle case solo in gommone.
A SKY Tg24 parlavano di 700 sfollati.. Ma c’è ancora gente in casa?
Solo Bastiglia aveva 4.000 abitanti! L’area sommersa è di 75 Km2, è grande quanto il lago d’Iseo, 7 comuni sono stati sommersi. Ci sono 4 elicotteri e 10 gommoni per evacuare le persone! E’impossibile che siano solo 700 oppure vuol dire che in casa ci sono almeno altre 1000 persone isolate, forse più: tutti quelli che dalla campagna si sono rifugiati ai piani alti del centro sono rimasti intrappolati in casa, non hanno riscaldamento né corrente elettrica da 3 giorni. Non possono comunicare se non affacciandosi alle finestre e parlando ai pochi soccorritori che passano. Ci sono i Vigili del fuoco che girano e caricano sui gommoni poche persone alla volta: non è sicuro, in centro l’acqua è ancora alta..fa paura.
Quante persone restano da evacuare?
E’difficile dirlo, chi è intrappolato non può comunicare e non può uscire di casa. Gli elicotteri recuperano poche persone alla volta, dai tetti. Chi non può arrivare sul tetto deve aspettare i gommoni ma ce ne saranno una decina. Le case che erano più infossate delle altre hanno l’acqua anche fino a 3, 4 metri di altezza..vuol dire che in certi casi non è allagato solo il primo ma anche il secondo piano.
E poi tutti i negozi, le attività, le merci è tutto perduto, tutto da buttare via…
Questo è peggio del terremoto. C’è stato pochissimo tempo per fare tutto, quando i carabinieri ci hanno dato l’allerta chi poteva ha iniziato a portare ai piani più alti quel che riusciva ma dopo poco sono tornati a farci uscire di forza e già c’è era acqua dappertutto.
Non daranno lo stato di emergenza ma questa non è solo un’emergenza è un disastro, le famiglie e le attività erano già allo stremo dopo aver perso tutto 2 anni fa per il terremoto.
Le banche non hanno sospeso il pagamento dei mutui per le case distrutte, ci sono persone che abitavano ancora nei moduli o nelle casette di fortuna e pagavano il mutuo della casa inagibile o rasa al suolo dal terremoto e ora non hanno più nemmeno quel riparo.
Altre famiglie avevano investito tutto nel recupero delle loro abitazioni, persone che a Natale hanno festeggiato il rientro nella loro casa finalmente di nuovo sicura, dopo meno di un mese se la trovano di nuovo distrutta.
Lo stesso vale per le attività. Ci sono aziende agricole che si trovano di nuovo a dover svendere tutto quel che resta del loro magazzino, i frutti del lavoro di tutto l’anno e ora hanno perso tutto di nuovo, non hanno più punti vendita, non avranno più un raccolto l'anno prossimo e non hanno un tetto.
Ci sono persone che avevano perso l’azienda, avevano trasferito i loro laboratori e i macchinari per la produzione in ripari alternativi e ieri si sono trovati costretti a riportare tutte le attrezzature ai piani alti degli edifici inagibili. Commesse interrotti, lavori persi, posti di lavoro annegati nel fango. Salvi le cose ma non puoi lavorare, non puoi consegnare, perdi gli ordini e perdi i clienti.
L’acqua si ritira e le strade sono scomparse, se le è portate via. Anche se volessero arrivare dei mezzi di soccorso non saprebbero dove circolare, l’asfalto non c’è più per lunghi tratti e la terra inzuppata cede. Ci saranno da ricostruire tantissimi collegamenti tra questi paesi. Ma non è solo quello, ci sono da ricostruire vite, case, aziende che già erano aggrappate ad un filo.
C’è un’intera economia che è stata annientata per la seconda volta in pochi anni. Siamo davanti ad uno Stato fantasma, che sparisce quando i suoi cittadini ne hanno più bisogno. E’già iniziato lo scarica barile delle responsabilità per la manutenzione degli argini ma qui sono anni che ogni inverno la situazione diventa sempre più critica. Ogni inverno i ponti sul Secchia vengono chiusi ma ci si limita a quello. Ci sono responsabilità che sono semplicemente state ignorate e ora le conseguenze sono arrivate nel più disastroso dei modi.
Danno la colpa alle nutrie ma è evidente che c’è ben altro.
Ho saputo che l’avvocato Massimo Jasonni ha annunciato una class action contro "contro enti locali e enti pubblici nell'eventualità che emergano precise responsabilità all'origine dell'alluvione che in pochi secondi ha distrutto le loro case e i loro beni". “Quella che è mancata, e radicalmente, è stata la custodia delle acque pubbliche e, più in particolare, la cura del corso, dell’alveo e degli argini dei fiumi".
E' perfino morto un civile, un cittadino di 43 anni, un papà, che ha deciso di andare a cercare di aiutare a mettersi in salvo le persone in difficoltà che abitavano nel paese vicino a lui. Non si spiega quindi l'indifferenza e il silenzio di media e istituzioni davanti a tanta devastazione. Ci ignorano e fanno finta di non sentire e di non capire. Non dichiarare lo stato di emergenza, per la seconda volta, vuol dire lasciarci morire. Non si rendono conto delle conseguenze che avrà questa inondazione.
[Interviste e testimonianze raccolte tra il 20 e il 21 gennaio tra abitanti di Bastiglia e Bomporto]
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