St.Anne,
13 febbraio 2013
La
scena: vigilia dello sbarco, nel canale tra St.Lucia e Martinica ci sfugge per
un pelo un marlin, roba grossa. Vabbè, capita, non è niente di grave. Quasi in
Martinica, è il momento di tirare su le canne, ecco un bel tonnetto, un bel 4-5
kg, niente male. Poca voglia di darlo ai clienti, cogitiamo di metterlo in
frigo per noi l’indomani, ma è fatica tenerli a freno, in più questi sono delle
idrovore che non ho mai visto mangiare quantità simili di cibo, e da ieri sono
stati colpiti dalla classica sindrome del fine crociera “dobbiamo finire tutto”
e mi sembrano gli antichi romani che si ingozzano random di salame e biscotti
al cioccolato pur di ripulire tutta la cambusa, roba che in 8 anni non ho mai
terminato un charter con meno avanzi di stavolta (un record: dopo la colazione
dell’ultimo giorno resteranno 3 sottilette, un pacco di prosciutto cotto, un philadelphia,
un tubetto di pasta d’acciughe, mezzo succo di frutta,1 cipolla, 2 teste
d’aglio, mezzo pacco di pasta, un pacco di caffè, un barattolo di pelati e 6
birre, tutto il resto spolverato via, e non so quante volte ho dovuto rifare la
spesa perché la roba non bastava mai….. a me che di solito sono quella
esagerata nelle quantità - ma voglio che
stiano bene!). Insomma, per farla breve G cerca di girare intorno alla cosa con
un poco convincente “ma siete proprio sicuri che non preferireste il pollo?” ed
eccoci al gran finale, l’ideona del secolo: Vaifra, cucinaci anche il pollo,
che poi ce lo mangiamo freddo a pranzo. Dio perdonali, perché non sanno quello
che dicono. E mentre taglio il pollo mi prende un attacco di risarola
incontrollabile alla battuta di G di fianco a me mentre pulisce il tonno, mi
dice meno male che abbiamo lisciato il Marlin che se no dovevo fare la notturna
ai fornelli per preparagli i doggy-bag dei prossimi 3 giorni!!!!
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