Navigazione, 23 dicembre 2012

Innocuo. Insulso. Bambinone. Complicato. Indeciso. Smidollato.
Parlo di Ken. Mamma mia non mi era ancora mai capitato: accetto il charter con lui, correva il mese di luglio. Arrivo in Martinica in ottobre ed incontro una collega, che mi avvisa “lui???? Attenta, ci proverà di sicuro”; boh, mi sembra strano perché di solito tra gente professionale ‘sti problemi non esistono, ma magari è capitato che lei a lui piaceva e ci ha provato, che ne so? Poi uno skipper mi dice “chiuditi in cabina”. Un altro skipper mi dice che ha un brutto vizio, un’altra collega mi dice che è un pervertito, una segretaria mi informa “fa lo scemo con le hostess ma è una brava persona”. E così di questo passo, almeno 15 persone differenti mi dicono la stessa cosa. Mah, onestamente non mi era mai capitato di sentire voci di questo genere su nessuno: si sa gli skipper sono uomini,  ovvio che ci sono quelli un po’ più audaci e quelli un po’ più timidi ma finchè tu ti poni in maniera amichevole ma distaccata problemi non ce ne sono,  nessuno si permette di rischiare di rovinarsi la reputazione per averci provato con la hostess, e quindi tutte queste voci un po’ mi schifano un po’ mi fanno ridere. Infino lo incontro: eeeehhhh??? Questo coso qui che semina così un terrore???? Mavaaaaaa raccontatemene un’altra, questo non sa nemmeno da che parte si gira! Comunque a scanso di equivoci sfoggio da subito (con lui, non coi clienti) un carattere spigoloso ed inavvicinabile, ogni volta che mi parla gli do delle murate che se continua così mi diventa un cane col muso schiacciato, gli rispondo secca e taglio molto corto le chiacchiere, così capisce subito che non c’è trippa per gatti; partiamo e durante la settimana continuo a sentire voci su di lui: i boat-boys, quelli delle boe, quelli dei ristoranti, insomma tutti, maschi e femmine mi mettono in guardia sul “mostro”, che intanto più lo osservo e più mi sembra uno scherzo della natura: è impastato in tutto quello che fa, non sa nemmeno parlare, se gli chiedi che ore sono ti risponde che è lunedì, se gli dici qualcosa con tono troppo deciso balbetta, se gli chiedi come intende prendere la manovra chiede consiglio a te, insomma più che un uomo mi dà l’idea di un invertebrato, ma comunque che mi frega, l’importante è che mi stia alla larga neanche tanto per le voci che girano ma perché mi dà proprio fastidio anche solo parlarci, diciamo che seppure tutto vada bene non è nella mia top ten degli skipper preferiti, e comunque sono contenta che non ci sia questo grande feeling. Ma lui cosa fa? Solo perché una sera a Union un ragazzo gli chiede il mio numero di telefono e lo tempesta di domande su di me evidentemente si risveglia in lui qualche istinto primordiale, o forse nota semplicemente che dietro questa mia aria da mastino napoletano ringhioso che ha fatto della cucina la sua cuccia (e guai ad avvicinarsi a questa cuccia!!!) alla fine ho la conformazione fisica di una donna e quindi si ricorda che sono una preda, e si sente autorizzato a fare il simpaticone, e attacca con le allusioni. Dio me ne scampi. Mi viene da vomitare, e non è per la navigazione con 30 nodi di vento in faccia e onde fino a 4 metri, no, è proprio qualcosa che mi nasce dalle viscere. Avrà notato che sono allegra e gioiosa ma come lui mi parla mi viene lo sguardo da Mazinga Zeta e lancio dalla bocca alabarde spaziali come Goldrake, si sarà reso conto di starmi sul cazzo, non oserà mai! Invece sì, in maniera indiretta inizia a fare domande impertinenti, io rispondo secca una, due, tre volte, e poi (poveretto, non è proprio la settimana giusta, non sa che sto rognando via mail con l’altro stronzo e sono cattiva come una vipera) lo attacco chiedendogli fuori dai denti dove vuole arrivare con tutto ciò, e nemmeno aspetto la risposta che giro il culo. Secondo me l’ho spaventato a morte, non mi parla più.  

L’altro stronzo. Dopo avermi inculato “qualche” centinaio di euro si deve esser reso conto di aver pisciato fuori dal vaso e ha riabbassato le tariffe a quanto avevamo concordato, e visto che io non mi calmo mi dice che sono un’ingrata a non ringraziarlo per lo sconto accordato (!) e che sono poco seria perché avevo detto che restavo tutta la stagione e invece me ne vado prima, quindi è ovvio che ci perdo i soldi. Io sono incazzata come un’aquila e gli ho dato un consiglio tutto italiano di farmi trovare i soldi insieme alla mia roba perché casa sua è proprio bella, è stupido lasciarla incustodita tanti giorni quando lui è per mare… Stiamo andando avanti a discutere da 4 giorni, la nostra discussione è paragonabile ad un duello di spada: io gli faccio la finta e lui parte con una serie di attacchi, isterici e a casaccio, che vengono da me fronteggiati con calma e destrezza ripiegando la sua stessa spada esattamente verso di lui; poveretto lo sto smontando a pezzettini piccolini piccolini, e quando non sa più da che parte farsi va in tilt, gli prende il delirio tremens e inizia a mandarmi mails di insulti a raffica, alle quali non rispondo, e lui diventa sempre  più isterico e conoscendolo mi sembra di immaginarmelo davanti e me lo figuro come un burattino che saltella in ogni dove senza una meta precisa, nominando conoscenze comuni che darebbero ragione a lui eccetera. Credo che abbia 45 anni, all’anagrafe, mentre invece il suo stile di discussione mi ricorda molto le liti coi miei amichetti dell’asilo (lo dirò a **** che tu mi hai detto questo, e non credo che farà lavorare mai più una hostess così volgare!). Mi piaccio molto quando sono così calma.

Ma basta incazzi, parliamo di cose belle: i clienti sono sbarcati stamattina alla Soufrière e noi stiamo navigando verso la Martinica. Domani è il 24 dicembre, sono diversi anni che manco alla festa degli Italiani sul pontile del benzinaio e sono gasatissima!!! Dovrebbe essere arrivato Omero che l’ultima volta ci siamo lisciati per mezza giornata. C’è una coppia di italiani con cui sono in contatto da qualche mese ma non ci siamo mai visti e finalmente ci possiamo conoscere di persona. C’è Davide. C’è Luca di Bologna. C’è G. C’è Claire che è una hostess nuova nuova arrivata quest’anno e siamo troppo sulla stessa lunghezza d’onda, secondo me è l’inizio di una bella amicizia. C’è Pilou. C’è il catamarano dove ho lavorato l’estate scorsa (no, la skippera stronza non c’è, adesso c’è a bordo l’equipaggio invernale: amici). C’è che anche se sono homeless almeno 8 persone diverse mi hanno offerto un posto letto e questo fa piacere perché significa che non sono poi una persona così pessima. C’è che l’altro giorno mi ha telefonato il babbo dall’Africa ed è molto contento di quel che sta facendo. C’è che 10 giorni fa io e Damiano ci siamo visti su skype ed il silenzio radio sembra interrotto. C’è che tra un mese arrivano qui in vacanza amici di Imola. C’è che tra due mesi vado dall’altra parte del mondo ma prima faccio 2 giorni ad Amsterdam da Ira. C’è che forse la Milena viene con me. C’è che la Sabrina (la sorella della Gabri) mi ha scritto una mail dandomi sue notizie e dicendo che anche se non può comunicare col mondo la Gabri è FELICE e ha trovato la sua strada. C’è che il prossimo charter fra 3 giorni è di nuovo con Claudi. C’è che ieri mi son messa un paio di shorts che non si allacciavano nemmeno e invece sono entrati bene. C’è che….. C’è che è NATALE e nonostante la settimana di incazzi io sono contenta, vamolà!!!!

Marin, 24 dicembre 2012

….. ma ci si può credere??? Ieri sera l’idiota ha rifiutato di dirmi dove erano i miei effetti personali, stamattina mi ha fatto sapere tramite un’amica hostess che li avrei trovati in ufficio della compagnia con cui stavo lavorando. Appena messa la barca in banchina mi sono fiondata a controllare che i soldi contanti che erano dentro la valigia, nascosti in mezzo alla mia biancheria intima che viaggia sempre nel suo apposito sacchetto, ci fossero ancora. Non mancava nemmeno un centesimo. In compenso non ho più nemmeno un paio di mutande né un reggiseno oltre a quelli che avevo preso con me per l’ultimo charter. Ero incredula, ho cercato ovunque ma nella borsina delle mutande c’erano proprio solo i soldi. Subito sono scoppiata a ridere, un po’ sollevata di aver trovato i soldi (non avrei potuto dimostrare in alcun modo la loro sparizione), un po’ perturbata del furto anomalo. Cosa se ne fa delle mie mutande??? Ok che è gay e magari gli piacevano, ma….. boh!!!???? Poi mi sono incazzata e ho detto no cazzo questa poi no e sono andata ai gendarmi ad esporre il fatto, ero un po’ imbarazzata ma mi scappava anche da ridere per l’assurdità della situazione: il comandante della polizia che discute al telefono della sparizione delle mie mutande era una scena che proprio non avrei mai potuto immaginare. So che non ritroverò mai più le mie mutande rosse di capodanno, e so che non recupererò mai più i soldi che gli avevo dato, ma almeno lui è partito in charter con un sospeso ai carabinieri. Buon Charter ciccio, sii sereno coi clienti che di colpa non ne hanno se tu sei un pervertito feticista.

E per finire in bellezza la mattinata sono stata richiamata dalla compagnia per cui ho lavorato, sembra che il boss, quello vero che viene da Parigi una volta ogni tanto e che io non ho nemmeno mai visto, sia salito a bordo e si sia messo a gridare che l’avevo lasciata sporca, sono tornata e, già carica di rabbia come ero ho preso il capobase e gli ho detto adesso vieni con me che andiamo a vedere insieme le condizioni della barca: a parte il fatto che non devo fare le pulizie, vediamo un po’: forno pulito, lavello pulito, frigoriferi puliti, ripiani tutti puliti, spazzatura vuotata, cabine piene di sabbia, eh si, ma io nelle cabine non ci dovrei neppure entrare, eppure ho tolto tutte le lenzuola e ho preparato i sacchi per la lavanderia. Fa niente, il capo dice che non è il modo di lasciare una barca e anche se non sono pagata avrei dovuto pulire tutto. L’ho fatto, e poi sono scesa dalla barca chiedendo a voce alta dove fosse il boss che se voleva un pompino gli facevo pure quello già che c’ero, tanto la hostess deve fare tutto no? Io non so se lui era tra le persone lì presenti e che mi guardavano attonite ma nessuno ha avuto il coraggio di dirmi niente. E Buon Natale. Senza mutande. (pure!!!!) 

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