Mustique,
03 dicembre 2012
ore 06.30 a.m. |
ore 08.00 |
ore 12.00 |
ore 20.00 (27 porzioni....) |
the day after |
C’erano due-tre elementi che
ciao, con uno sguardo ci davamo il “la” e iniziavamo lo show quotidiano che andava
avanti ad oltranza; mi sono ritrovata perfino sul bancone del bar a cantare a
squarciagola Azzurro mentre intorno a me tutti tenevano il ritmo battendo le
mani, e intanto guardavo i miei colleghi chiedendomi “ma dove sta scritto nel
mio contratto che devo fare queste cose!!!!????”
Con
Serge e Maelig tutto bene, abbiamo consolidato l’affiatamento di un mese fa e
tutto è stato fluido, peccherò di presunzione a dire da sola che siamo un
bell’equipaggio ma lo siamo davvero, e ora che io inizio la mia stagione vera
con i charter già programmati in precedenza non avremo più modo di lavorare
insieme, e questo è un grande peccato.
Anche
questa settimana le risate si sono sprecate. Il 2012 è iniziato così così, è
continuato di merda fino ad avere un picco sottoterra che dicevo di arrivare
dall’altra parte del pianeta, ma la fine di questo anno sta andando alla
grande, se tiene botta ancora un mese non lo annovero nemmeno tra le peggiori
annate.
....almeno la foto è silenziosa.... |
E
sabato ho incatenato: sbarcata dal maxi mi sono fiondata a fare la spesa per il
nuovo charter; io ero in ritardo, i clienti sono arrivati in anticipo, morale
della favola l’accoglienza non è stata delle più eleganti, ma sono cool e
l’hanno presa sportivamente. Dopo sole 36 ore gli ho già misurato la pressione
(ormai mi bastano 10 minuti per fargli i raggi x) e posso confermare la prima
idea: mi piacciono, li tengo tutti i 10 giorni previsti. Ora sono a fare il
pic-nic in spiaggia, e io mi trovo qui con 4 aragoste giganti che mi
gironzolano intorno a cercare di scrivere questo post in attesa che lo skipper
venga in mio soccorso, chi mi conosce sa che ho il terrore delle aragoste vive.
Le preferisco in pentola, sono più gestibili.
Concludo
il post con un saluto speciale specialissimo a mio babbo: da sempre diceva che
una volta in pensione avrebbe occupato il tempo rendendosi utile per gli altri.
Tra 3 giorni parte per uno sperduto angolo del Sahara in un campo volontariato,
starà qualche mese o comunque il tempo necessario per dipingere una struttura
di accoglienza e assistenza per bambini bisognosi di cure mediche, il tutto
vicino all’ospedale già costruito e funzionante. Mi ha mandato le foto e le
descrizioni del tutto, e nel leggere ho trattenuto a stento la commozione, è
una cosa bella quella che questa organizzazione sta facendo e sono moltissimo
orgogliosissima che mio babbo partecipi a questo progetto. Vai babbo, mi sa che
nei prossimi mesi non riusciremo ad avere molti contatti ma ci rivedremo più
avanti, sicuramente tornerai arricchito di nuove esperienze ed emozioni da
trasmetterci!
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