prima di lasciare le Fiji

Denarau Marina, 02 novembre 2011


Ormai partiamo, il prossimo post sarà il diario della mia semi-traversata pacifica. Dalle Fiji alla Nuova Zelanda è minuscola in confronto all’oceano nel quale ci troviamo, ma insomma accontentiamoci dei piccoli passi!

belli ma ATTENZIONE
Questo equipaggio mi piace.

Finita la crociera qualche giorno fa, con un po’ di dispiacere ho salutato gli armatori in partenza (forti!) e poi con Capt ci siamo messi subito dietro a pulire e sistemare la barca. A noi si è aggiunto Cirillo (in realtà non è questo il suo vero nome ma ci piace chiamarlo così), un francoamericano a zonzo per il pacifico. L’esatto opposto di me: sarà alto 4 metri e mezzo e penso che non arrivi a pesare 50 kg. Mi fa impressione (e nervoso, e invidia, e un sacco di sentimenti di questo genere, penso che o ingrasserà un pochino o lo picchierò) e ogni volta che gli parlo, a parte il torcicollo, mi vien voglia di dargli un panino. Comunque è simpatico pure lui. E quindi a bordo l’ambiente è ancora una volta sereno e rilassato con sprazzi di allegria. Stiamo preparando la barca per affrontare le millemiglia e poco più che ci dividono dalla Nuova Zelanda. Saremo noi 3, ancora incerta la presenza dell’autopilota….. Io non saprei che preferire: da un lato in tre senza autopilota mi sparo, dall’altro penso che quasi quasi sarebbe un bene per me, che finalmente sarei costretta a timonare, e quindi IMPARARE qualcosa (sarebbe anche ora).

...già emanano gas esplosivo...
Parliamo della lingua di bordo: siamo in 3, tutti e 3 parliamo Italiano, Inglese e Francese, ma ognuno di noi 3 è debole su una delle suddette lingue e desidererebbe migliorarsi un po’. Sembra un quesito della settimana enigmistica invece è vero. Allora per non fare triangolazioni (A e B in Italiano, B e C in Inglese e C e A in Francese) abbiamo deciso di stabilire ogni giorno una lingua ufficiale. Finora questa cosa è stata poco rispettata, si continua a triangolare ma con un occhio di riguardo per il terzo, che se non capisce gli si ripete. Didattica senza stress.

Un’altra cosa che volevo raccontare fa sempre parte della saga “mondo piccolo”: a parte che finalmente sono riuscita a salire sul Flying Cloud per vedere com’è adesso e l’hanno talmente trasformato (in meglio) con un sacco di modifiche spettacolari che gli interni li riconoscevo a fatica, devo segnalare anche di aver fatto conoscenza con un’Italiana, hostess su un catamarano qui su questo stesso pontile. Già ci eravamo visti a Blue Lagoon, lei si era avvicinata a noi per farci un saluto tra connazionali, e guardando il suo comandante mi son detta “io questo qua lo conosco!!” ma poi qui a bordo mi han detto che era un tedesco quindi ho pensato di essermi sbagliata perché io non conosco tedeschi. E infatti quando lo incontravo per il marina ci parlavamo in inglese, ma giusto buongiorno e buonasera. Invece ieri son passata a bordo da loro per visitare il catamarano e lui mi fa: “ma io ti conosco, tu eri in Martinica, tu sei la ragazza di François!” “no, diciamo che lui era fidanzato con me ma io non lo sapevo, e penso pure che mi abbia lasciata, comunque sì, sono io, e tu chi bula sei?” “lavoravo con Dream sul maxicatamarano”. “Aaaahhhhhhh…… ho capito!”. Sì sì, era quello che tutte le volte che lo incrociavo sui pontili non mi cagava mai nemmeno per sbaglio!!!! Sapevo che se ne era andato la scorsa stagione ma non mi interessava molto. E comunque, per chiudere il cerchio, io farò la crociera di capodanno proprio sul maxi, esattamente sul suo, non l’altro dove ho lavorato in aprile.

Comunque questa hostess, Silvia, è una tipa sveglia ed in gamba, e sarà che è sarda e mi ricorda tanto Ira ma già a pelle mi sta simpatica, e poi parlando con lei che sta qui nel pacifico da anni mi rendo conto che comunque i nostri problemi lavorativi sono sempre gli stessi all over the world!!!!!

la bomba è quasi pronta...
Altre persone conosciute qui sono Ivan e Anna, una coppia di Italiani che vivono qui e che avevo scovato e contattato prima di partire mentre cercavo informazioni sulle Fiji. Non siamo riusciti ad incontrarci di persona ma sono stati veramente carini e gentilissimi, disponibili anche a darmi aiuto nella ricerca di un dentista affidabile: è successo che ad un certo punto ha iniziato a venirmi male ad un dente. Ho già i miei problemini con i denti, quindi anche se il dolore non era costante né troppo esagerato ho pensato che a fine crociera sarebbe stato bene farmi vedere, almeno per escludere il bisogno di una dentiera seduta stante (magari aspettiamo qualche anno eh…). Preso appuntamento per ieri. A bordo mi prendevano in giro, dicevano che in realtà sarei capitata da uno stregone che mi avrebbe fatto qualche magia, invece arrivata allo studio (con il tassista più tonto della storia dei tassisti mondiali!) era tutto regolare: diplomi appesi alle pareti, foto di denti, raccomandazioni ed istruzioni sul corretto uso dei presidi di igiene dentale, eccetera. Tutto regolare, mi siedo e aspetto. Ore 12.30, è il mio orario ma c’è dentro ancora il paziente precedente, ok no problem. Ore 13.00 chiedo all’assistente come siamo messi e lei mi rassicura “quasi finito”. Ore 13.20, l’assistente esce dall’ambulatorio e mi dice “guardi, questo signore ha bisogno più del previsto, la prendiamo dentro alle 14, se vuole farsi un giro qui intorno….”. Ma un giro dove che siamo lontani dalla città, in c*** al mondo…. E dico che casomai se è una cosa lunga preferisco prendere un altro appuntamento, ma no no no no, se hanno detto alle 14 saranno le 14, non un minuto oltre, allora decido di aspettare, uè, può anche capitare che un paziente richieda più tempo, non mi arrabbio mica! Infatti alle 14.00 precise precise si rifà viva l’assistente, che mi dice “dobbiamo parlare” “Ossignore, che c’è?” “Il signore ne ha ancora per un po’, poi c’è da fare anche la moglie che è dentro con lui, meglio prendere un altro appuntamento”. Mavaffanbula, và! Ho cercato di minimizzare e sono uscita con dignità dicendo perfino vinaka (grazie), ma ero incazzata che la metà bastava!! E il tassista, ancora più tonto che all’andata, ha preso veramente dispari! (vabbè dai, non son stata così maleducata, diciamo che non ero in vena di fare le solite chiacchiere tipo “oh wonderful Italy, pizza e spaghetti” e “sì è la prima volta che vengo alle Fiji” e non l’ho cagato molto, però per farmi perdonare gli ho dato una buona mancia….). E così domattina ci riprovo, a vedere se son più fortunata. Ho voluto il primo appuntamento della giornata. Ivan dice che questa situazione è normalissima, non mi è successo assolutamente niente di eccezionale, questo è il Fiji-style! Ah va bene, basta saperlo, domattina ho appuntamento alle 9, magari mi porto dietro il pranzo al sacco e non c’è problema!

E quindi son pronta a lasciare queste isole. Mi spiace. Sono stata bene, i posti mi son piaciuti, la gente anche, si si nonostante stramberie tipo uomini con sottana e – ancor peggio – fiore nei capelli e donne baffute, ho constatato che i Fijani sono davvero il popolo più gentile che io abbia incontrato fino adesso. E pensare che giusto ieri sera ho letto un articolo di Ivan e Anna sul cannibalismo tanto in voga in queste isole fino a meno di un secolo e mezzo fa. Quanto ho letto mi ha fatta rabbrividire, io metto il link all’articolo ma avviso i naviganti che certi racconti sono veramente cruenti….fate voi!!! Ed alla luce di ciò mi chiedo come il popolo più guerrigliero, assatanato, crudele e sadico del globo terrestre sia potuto divenire improvvisamente così mansueto, gentile, premuroso ed ospitale come ho visto io??? Leggo che i Fijani di oggi parlano dell’epoca del cannibalismo come “il tempo del diavolo”, ma mi piacerebbe tanto poter avere il tempo e la confidenza con qualcuno di loro per poter chiedere cosa ne pensa oggi la gente comune... L’unica cosa che mi è capitata è stato ieri mattina a spasso tutta sola per il centro di Nadi: un commesso di negozio mi ha invitata ad entrare a vedere la merce esposta apostrofandomi con un “non temere, non ti mangiamo, abbiamo appena fatto colazione!” (vedo che il senso dell’umorismo non manca)

Via, chiudo il post che c’ho da fare, e domattina dopo il dentista e dopo le formalità doganali di uscita della barca ci dirigeremo a Malolo (edajete) per attendere la meteo favorevole alla partenza. Ottima e saggia decisione di Capt, è inutile stare qui a marcire in porto, almeno a Malolo facciamo due tuffi!!!!







Ps: chiacchiere di pontile mi informano che i due signori che mi hanno fatto tanto tardare erano quelli della barca qui di fronte a noi, e che l’imprevisto era una carie. Hanno detto che la dottoressa è bravissima. A sper ben!

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