Himmafushi,
07 maggio 2013
…Ogni
tanto la ruota gira giusta, anzi quasi quasi ho paura di questo giro che sta
facendo perché quando si fermerà dall’altra parte stavolta ho paura che
l’atterraggio sarà duro…..
Stamattina
sono arrivata sulla barca di Serena, non sapevo nemmeno che tipo di barca
fosse, per me non aveva importanza: andava bene anche una zattera ma speravo
con tutto il cuore che fosse una delle tipiche barche maldiviane. Botta di
culo: lo è!!!!! 24 metri di Maldive galleggianti sotto il mio culo. E c’è pure
un dhoni, la barca-appoggio, e poi c’è il dinghy, insomma non manca niente.
Equipaggio tra barca e dohni sono 8, forse 9 (credo, se non me ne è sfuggito
qualcuno); mi hanno accolta con entusiasmo e dopo la prima giornata con loro
posso già dire che sono tutti gentilissimi e molto premurosi con me, poi
figurati io che di solito sono quella che si occupa degli altri non sono
proprio abituata a tutte queste carinerie, che ogni 5 minuti mi chiedono se ho
fame e se faccio tanto di dire “un leggero languorino” come per magia mi
compaiono davanti piatto, posate, tovagliolo, bicchiere, tutto! Insomma le mie
mansioni a bordo non le ho ancora capite bene ma non mi sto ammazzando di
fatica, questo no sicuro. I loro nomi sono complicati, no davvero non ce la
posso fare a riportarli.
E
poi il pezzo forte. Qui mi rivolgo a tutte le lettrici del blog di sesso
femminile. Invidiatemi, ne avete tutto il diritto e quasi quasi mi invidio da
sola pure io. Clienti del charter 7 persone, e fin qui ok, niente di speciale,
ma attenzione attenzione, sedetevi, prendete respiro e beccatevi la notizia:
sono 7 aitanti, giovani, fisicati, fighissimi e tutti maschi surfisti
australiani. Eh già. Botta di culo, rispetto ai miei standard di coppie
pensionate diciamo che sto giro ho di che farmi gli occhi, sono uno più bello
dell’altro e alla prima impressione sono pure simpatici. Ho già un paio di
amiche informate su whatsapp che mi chiedono foto foto foto, magari in posa
plastica da calendario. Aspetto che si abbronzino un po’ poi provvederò.
Serena,
io ti faccio un monumento, davvero!!!!
08
maggio 2013
Dopo
24 ore a bordo un paio di considerazioni le devo fare: sarà dura riprendere a
lavorare!! Qui nonostante cerchi di far capire che non voglio, sono continuamente
servita e riverita, i ragazzi dell’equipaggio sono veramente molto premurosi
sia nei miei confronti che con i clienti. Da un lato non è così brutto dover
sgobbare tutto il giorno ma trovare le cose pronte, tipo che se mi distraggo un
attimo in chiacchiere la tavola viene sparecchiata da sola, se qualcuno chiede
una forchetta non sono io quella che deve alzarsi, i piatti sono sempre puliti,
ci sono sempre bibite in frigo e non devo andare a tirare su la catena o
mettere i parabordi. Inizio a capire cosa ci faccio io a bordo ma è difficile
da un altro punto di vista: dovrei sorvegliare e supervisionare affinchè tutto
fili liscio, ma trovo qualche difficoltà nel rispondere alle domande che mi
vengono poste in quanto non conosco la barca, né l’itinerario né l’organizzazione
interna quindi praticamente sto facendo la parte della scema che casca dalle
nuvole….. ma va benissimo così! I clienti sono simpatici e molto esay, basta
che possano fare scorpacciate di surf e ci sia cibo buono sono contenti, ed
entrambe le cose stanno andando come da loro aspettative. Anche la meteo è
dalla nostra, non c’è un sole che spacca le pietre ma non piove nemmeno più
tutta quell’acqua dei giorni scorsi, il monsone ci sta dando tregua e ogni
tanto un timido raggio di sole passa attraverso le nuvole e arriva fin giù.
Ancora una volta queste non sono le Maldive entusiasmanti da catalogo ma
sinceramente non mi importa molto, sono contentissima così!!!!!!!
Thulusdu
(o Kudavilinghili non ho capito bene quale sia l’isola qui di fianco, loro la
chiamano cucurudu che significa pollo – sempre se non mi hanno presa per i
fondelli, cosa molto facile), .09 maggio 2013
Tutto
bene, inizio a capire il mio ruolo a bordo e…. non è facile! Non è faticoso ma
non è facile, ora capisco gli isterismi del Patacca quando mi dice che avendo a
che fare con i suoi corrispondenti locali le conversazioni sono qualcosa di
surreale…
Ogni
giorno la famiglia aumenta: 2 giorni fa è arrivato a bordo il meccanico perché
il generatore non va. Oggi è arrivata la guida-surf per accompagnare i ragazzi
negli spot migliori per la loro attività. Tra due giorni arriverà un altro loro
amico. Ho perso il conto di quanti siamo a bordo, davvero non lo so. Ma devo
fare un complimento anzi un elogio ai due ragazzi che stanno in cucina: per i
clienti ad ogni pasto preparano cibi buonissimi mixando cucina locale soft e
cucina occidentale, perfino la pasta e la pizza (eccellenti entrambe), e ad
ogni ora l’equipaggio può trovare in cucina cibo strettamente locale. Io che
sono in mezzo ai due gruppi posso assaggiare l’uno e l’altro, ma con il cibo
locale ci sto un po’ dando su perché anche quando mi dicono no spicy in realtà
rischio di rimanerci secca dal piccante! Sono molto in carenza di verdure,
questo sì, ma qui sembra non facciano parte della cultura alimentare in quanto
ne fanno veramente poche e solo per i clienti; io, servendomi per ultima, non
ne trovo mai nemmeno una briciola. Ho bisogno di fibre!!! Comunque un inchino
con cappello ai due cuochi per quantità e qualità dei pasti, se poi
consideriamo il piccolissimo spazio e le attrezzature ridicole che hanno a
disposizione mi stupisco ancora di più!
I
clienti sono assolutamente simpaticissimi e continuano a chiedermi di andare a
surfare con loro, sono disposti ad insegnarmi ma io rifiuto continuamente perchè
non voglio fargli perder tempo dietro a me, preferisco che sfruttino al 100%
tutto il tempo a loro disposizione per surfare finchè la meteo tiene botta e
glielo permette. Ma addirittura oggi se ne sono usciti con la proposta di fare
come fanno con i bambini per insegnargli: posso andare in coppia con uno di
loro, e quando lui si alza per prendere l’onda io non devo far altro che
restare attaccata alla tavola e lasciarmi trasportare da lui. Sì si, mi
immagino la scena là sdraitata sul surf a bere litri e litri d’acqua con un
giandone di 3 metri che mi porta a spasso sull’onda… e burloni come sono
potrebbero anche essere capaci di mettermi sul surf con la telecamera!!!! Mah,
vediamo domani, io per non saper né leggere né scrivere mi prendo maschera e
boccaglio, poi ne discutiamo….
Himmafushi
(semper què, le Maldive sono 1.900 isole e io vedo sempre la stessa, ma almeno
l’avrò vista bene no?), 11 maggio 2013
Tutto
bene, tutto ok. Il mio soggiorno a bordo procede sereno e serafico senza
intoppi, anzi mi capitano alcune scene a dir poco esilaranti quando cerco di
avere una qualche comunicazione con uno dell’equipaggio, è una persona
estremamente gentile e disponibile ma le conversazioni con Lui (lo chiamerò
così) sono qualcosa di surreale. Avete presente Zelig, i dialoghi di Ale &
Franz? Ecco, uguale. E non solo le conversazioni, è anche capace di gesti che
ti lasciano senza parole; un esempio per tutti, e non è nemmeno il suo best of:
un giorno l’ho chiamato al telefono per oltre un’ora per farmi venire a
recuperare, non rispondeva; arrivata a bordo con mezzi miei propri (una fortuna
sfacciata a trovare un passaggio proprio in quel posto ed in quel momento)
abbiamo guardato insieme il suo telefono: 22 missed calls. L’ho buttata sul
ridere, ma dopo 10 minuti Lui….ha richiamato indietro!!!! E una scena del
genere non è nemmeno unica: è riuscito ben due volte a perdere le mie chiamate
e poi ritelefonarmi quando ormai ero a pochi metri da lui, anzi da Lui!
Sono
veramente felice di questa esperienza soprattutto perché non me l’aspettavo
minimamente: ero pronta sia a fare una vacanza da cliente pagante sia a trovare
da lavorare, la via di mezzo era un’opzione non contemplata ma ne sono contentissima:
non sono né carne né pesce ma la mia posizione a bordo mi permette di vedere sia
dietro le quinte dell’organizzazione locale (diversissima da come sono abituata
a lavorare io, veramente un altro mondo!!!) sia il risultato finale come lo
vedono i clienti. In più i surfisti mi stanno iniziando almeno alla teoria di
qualcosa che mi era totalmente sconosciuto: un po’ ascoltando le loro
chiacchiere, un po’ guardando insieme a loro i video che fanno, un po’ tempestandoli
di domande (son sempre curiosa di tutto) mi si sta aprendo un mondo ben più
interessante di quanto pensassi.
12
maggio 2013
Che
giornata ragaz! Allora, succede che uno dei surfisti qualche giorno fa ha avuto
un problema ad un orecchio e siamo scesi a terra in un resort per fare la
visita con un medico, è stato anche divertente far finta di niente e
gironzolare dentro mettendo il naso in territorio privato, e ci siamo pure
serviti di tè caldo bevuto in terrazza fighissima vista mare/onde con i nostri
amici che surfavano poco lontano, che due screanzati/scrocconi che siamo stati!
Comunque, ieri la storia dell’orecchio sembrava aggravarsi quindi stamattina
prendiamo il dhoni e andiamo a Malè. Nb, piccola parentesi: tra un giro che
volevano fare i ragazzi il secondo giorno, due sere fa all’aeroporto a
recuperare il loro amico e stamattina, praticamente sto facendo la trattra
Malè-Immafushi regolare come un traghetto. Vabbè, quindi stamattina andiamo
all’ospedale, nota di merito perché mi aspettavo di entrare in un postaccio
vecchio e chissà cosa poteva succedere, invece c’è da sottolineare che la
struttura ospedaliera in sé è molto all’avanguardia, e tutto è funzionale, ben
organizzato, veloce e pulito, personale competente e disponibile: in meno di un’ora
e mezza entrati, visitato da medico generico, inviato a specialista,
rivisitato, recuperati medicinali, pagato e usciti. Una volta tirato un sospiro
di sollievo che non è niente di grave ci siamo dati allo shopping, avevamo una
lista di cose da comprare quindi via, corri a destra e sinistra combattendo col
tempo per la chiusura dei negozi, al punto che dentro al supermercato ho
incontrato il mio ex Capt e chiacchierando come due vecchie comari alla fine il
mascarpone che avevo comprato è finito dentro la sua borsa (‘nnaggia!!!), poi
via al mercato della frutta e dobbiamo ritrovare il dhoni che però nel
frattempo è stato spostato e non capisco dove sia quindi ci dicono aspettate lì
dal mercato che arriviamo a recuperarvi. E’ così che dopo mezzora ho ricevuto
un sms da un tipo che avevo conosciuto la sera che sono andata all’aeroporto:
“ma…. ho visto passare una tipa che ti assomigliava molto, era passeggera su
uno scooter con un casco di banane in groppa…. sai niente?” (sì ero io, e non
hai visto l’australiano che mi seguiva, a sua volta con scooter e banane in
capo ‘o collo). Una delle cose che mi piacciono del viaggiare fuori dai
pacchetti turistici dei tour operator è che ti trovi in queste situazioni
alternative allo stare spaparanzato in spiaggia sotto la palma sorseggiando il
tuo cocktail con ombrellino come da catalogo… e vuoi mettere come vivi di più i
posti? E qui a Malè ho già diversi amici e mi fa sorridere anche il fatto di
essere alle Maldive e fare gli incontri casuali coi conoscenti come se fossi a
Imola, troppo forte!
Poi
ripartiamo finalmente per raggiungere la barca che nel frattempo si è spostata
da Immafushi e sta navigando verso sud quindi la intercettiamo fuori da
Hulumalè ma c’è troppo vento e il mare è troppo grosso per fare il trasbordo
quindi dobbiamo entrare un attimo nella laguna e mi piacerebbe approfittare
anche per recuperare il mio mascarpone ma è una richiesta troppo complicata da
spiegare a Lui, facciamo che va bene così, mangeremo un dolce alle banane.
Guhli
(Atollo di Malè Sud)
Devo
ancora una volta sottolineare la bravura dei due ragazzi che stanno in cucina,
che mi ricordano molto Nonna Papera ed il suo assistente Ciccio in quanto uno è
un mago della cucina ed è la serenità fatta persona, l’altro sempre silenzioso,
lavora a testa bassa, non parla mai ed è anche un po’ rotondetto proprio come
Ciccio. Soprattutto lo chef è qualcuno di eccezionale: giovane ma molto in
gamba, e poi sempre sorridente. L’altro giorno tra il tempo non bellissimo, le
onde non perfette e di conseguenza i ragazzi un po’ annoiati e noiosi è stato
cambiato il programma almeno 10 volte nel giro di mezzora: mangiamo, no non
mangiamo andiamo a fare surf, io voglio uno snack, no io voglio pranzare, no io
solo frutta e poi pranzo dopo, io giusto un uovo, io niente, io un caffè….
Insomma mi ricordavano i 18 cagacazzi di due capodanni fa… io avrei dato in
escandescenze e lui invece ad ogni cambiamento rispondeva serafico no problem
it’s ok. E poi è un gran bel figliolo, che non guasta. No, non sto diventando
pedofila ed il commento è solo perché obiettivamente è davvero uno spettacolo
per gli occhi, e quindi non aggiungerò il solito banale “se avessi 20 anni di
meno” che ho tanto sentito nella mia vita, ma di fatto se fossi nata nel 1991
anziché nel 1971 un pensierino ce lo farei. In generale scherzo molto con
l’equipaggio e sto bene con loro, sono tutti simpatici e chi più chi meno sono
giocosi, in ogni caso sempre allegri e sorridenti e mi trattano come una regina.
Il barman/cameriere è un ragazzetto sveglio ed in gamba che c’ha proprio la
faccia da schiaffi ma mi fa troppo ridere, è fortissimo! Fixman l’aggiustatutto
mi prende continuamente in giro e ogni volta che ci incrociamo gli ricordo che
I’m not joking e lui fa l’atto di buttarmi in acqua. Hopeless vuole imparare a
giocare a sudoku ma già il suo soprannome la dice lunga. La guida, Nahu, è un
tipo veramente in gamba, questo è tosto, mi piace il ragazzo. Poi ce ne sono
altri con cui non ho molta interazione ma anche loro sono molto disponibili con
me, sempre sorridenti e carinissimi. Ah già, poi c’è Lui, conversation
impossible. Io penso che se dovesse andargli male la sua attuale carriera
potrei improvvisarmi agente e fargli avere dei provini, mi rivolgo ai vari Aldo
Giovanni e Giacomo o Pieraccioni, questo va scritturato, un successo garantito!
Non
sarà una cima ma è tanto carino e gentile che alla fine sarà quello che mi dispiacerà
più di tutti salutare, va a finire che lo sfotto lo sfotto e mi ci affeziono!!!
Malè,
14 maggio 2013
Avrei
dovuto sbarcare domani ma temevo troppo che il traghetto da Ghuli non partisse
per il troppo maltempo per cui ho preferito anticipare ad oggi. Lui mi ha
sbalordita organizzandomi in maniera impeccabile un transfer di prima classe col
resort vicino (una sfilza di stelle che non sono riuscita nemmeno a contarle):
e dopo aver lasciato il clima informale, amichevole, giocoso, allegro e
casinista di quella barca, dopo i mille baci ed abbracci, ciao, arrivederci,
grazie per tutto sia con crew che surfisti, dopo aver anche nascosto sotto gli
occhiali due lacrime dispettose, ed il casino del motore del dhoni, e tutti in
coperta a dirmi ciao italiana ci mancherai, ecco dopo tutto questo mi sono
trovata catapultata in una speed boat impeccabile, un silenzio di tomba, 3
membri dell’equipaggio in divisa ed eleganti come maggiordomi che mi caricano
le valigie, mi porgono salvietta rinfrescante e bottiglietta d’acqua e mi
chiedono se voglio un cuscino in più e via si parte per Malè. 25 minuti di
lusso, ed eccomi in questo hotel a cercare di far ordine nelle valigie (un’impresa,
son partita con 3 stracci e torno con 2 valigie che nemmeno si chiudono più),
stasera ho un appuntamento per cena e domani vado da Cristina a fare i famosi
tortellini poi passo a salutare gli altri amici e poi in aeroporto. Domani sarà
un’altra giornata fantastica, questo viaggio è stato qualcosa di unico: un mese
alle Maldive e ho fatto il bagno solo 3 volte ma oltre alle due valigione porto
a casa un bagaglio ben più importante che non mi abbandonerà più: i ricordi di
tanti momenti speciali, quest’ultima settimana soprattutto!
Ragazzi,
mi mancherete tantissimo, tutti!!!! Serena…. Un grazie è troppo poco, chissà se
prima o poi troverò modo di sdebitarmi!
Presentazione del mio meraviglioso equipaggio, mi sono fatta anche scrivere i nomi giusti!!
Nazrul - aiuto cuoco |
Houssen - meccanico e Mukles - dhoni crew |
Bashir - il mago della cucina |
Atheek - meccanico del generatore |
Alam - barman e cameriere |
Siraj - capitano |
Adam - dhoni crew e cabin boy |
Mohamed - capitano del dhoni |
Nahu - guida surf |
1 commenti:
non scrivo mai ma ti leggo da tantissimo, ma stavolta non posso esimermi.
ma...ma... ma quanto so fghi sti australianiiiii!!!!!!
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