Le
Marin, 30 novembre 2013
Quei
2 giorni in Martinica dopo la partenza di Carla mi sono sentita un po’ sola. Mi
sono divertita parecchio durante la sua presenza, devo dire che tanti anni di
separazione non ci hanno cambiate poi tantissimo e abbiamo ritrovato piuttosto
velocemente le nostre abitudini, le nostre scemenze e i nostri codici. Sono le
cose belle della vita. Il giorno stesso della sua partenza è arrivato Julien,
ci siamo visti giusto il suo primo giorno di vacanza poi sono partita in
charter con 12 passeggeri alla cabina per un toccata-e-fuga alle Grenadine
assegnatomi last minute: un branco di pazzi furiosi che a sceglierli uno per
uno non si poteva trovare in giro di meglio. A bordo tante risate, tanti
scherzi, tanto ma tanto buonumore…. Di quei gruppi che poi ti ricordi per
sempre, al richiamo di “bouge ton corp!”. In particolare uno dei ragazzi me ne
ha combinate di tutti i colori, e io che gli davo corda: ne sono usciti di quei
siparietti che c’era da star male dal ridere (della serie: se pubblicano le
foto su facebook sono licenziata seduta stante per manifesta sprofessionalità).
Questi
è un peccato davvero salutarli e penso sia uno dei charter meglio riusciti
della mia carriera, li amo alla follia tutti e 12! (No, ok, sarò sincera, ne
amo solo 10, ma i due restanti mi piacciono comunque). Ce ne sono un paio un
po’ speciali, ma penso sempre che sia per il discorso che la gente quando va in
vacanza dimentica i neuroni a casa perché certe perle di storditaggine non sono
obiettivamente compatibili con la sopravvivenza in un mondo difficile come
quello in cui viviamo, quindi dev’essere per forza una questione di sinapsi
momentaneamente non disponibile.
E
detto questo corro via che devo vedere di corsa l’osteopata (sto cadendo a
pezzi, una volta mi bastava una seduta ogni 6 mesi, mò siamo a 2 in un mese…) e
poi di nuovo a bordo a prepararsi per l’accoglienza dei nuovi 12, altro giro
altro regalo. E…. bouge ton corp!
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