Calvì,
05 agosto 2012 aspettando i clienti nuovi (che arrivano domani e quindi ho
tempo)
Secondo
charter andato molto bene anche quello, un simpatico gruppo italo-americano
sempre sorridenti, simpatici e gentili, quando sono così è un piacere lavorare.
Una bella sera a Bonifacio ho anche fatto intensa vita sociale, e attenzione ho
proprio usato l’aggettivo intensa di proposito: normalmente una serata così
l’avrei definita “piacevole” o “gradevole”, ma messa nel contesto di quel che
sto vivendo ora la serata ha assunto un differente carattere ma soprattutto ha
maturato una maggior dimensione: già di fianco a me si è ormeggiato Omero, e quale
piacere ritrovarlo ancora una volta; poi per la serie “questo piccolo piccolo
mondo” sempre di fianco a noi dall’altra parte c’era la hostess che era su
questa barca l’anno scorso, e che avevo già conosciuto ad Ajaccio; il suo
skipper invece dice che ci siamo conosciuti una sera di qualche anno fa, mi
ricordo la serata ma lui non lo avevo registrato; due barche più in là erano
Eugenio e la Paola. Di fianco a loro una barca che ha fatto un po’ storia alle
Grenadine e della quale sento parlare da quando faccio questo lavoro, quando ho
letto il nome mi sono pure un po’ emozionata, minchia Il Grande Zot proprio
lui, in legno e ossa! Poi un po’ più in là un’altra collega/amica, piacevole
serata di chiacchiere anche se il giorno dopo l’ho pagata cara in termini di
stanchezza. Ma oh, per una sera che ho possibilità di veder gente che mi frega
di tutto il resto!
Tra
i due charter ho fatto un giorno di riposo, e mi reputo una persona fortunata
ad avere un sacco di amici ovunque vada: qui ad Ajaccio ho ritrovato la tipa
dello stand a cui ho lavorato in fiera a Genova tanti anni fa, tra lei ed il
marito non saprei dire chi è che ha più senso dell’humor, e direi che di Corso
non hanno proprio niente questi due: gentili, sorridenti, ospitali, insomma un
piacere ogni volta che li vedo. E sono stata da loro fino all’indomani per
staccarmi un po’ dalla barca (se no esplodo).
Il
resto tutto ok, una noia mortale come nei due mesi precedenti. Ogni tanto mi
metto allo specchio e mi sorrido da sola, così, giusto per esser sicura di non
dimenticare come si fa un sorriso. Quando tornerò a casa forse mi ci vorrà un
po’ di allenamento per riprendere l’uso dei muscoli facciali.
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