Bonifacio,
venerdi 17 agosto 2012.
Sbarcata.
E poi dicono che non bisogna essere superstiziosi…..
Tutto
procedeva bene fino ad un tardo pomeriggio di un tranquillo charter con
famigliola serena e pacata, quando durante una breve navigazione un
barcone-ferro da stiro ci fa la solita onda maledetta, io sto scendendo le
scale della cucina e vedo l’oblò laterale aperto e l’acqua che si avvicina, mi
sbrigo a scendere le scale ma metto male un piede, scivolo, do una botta col
piede da qualche parte non identificata, mi rialzo, mi fiondo sull’oblò e lo
chiudo. Poi il mio sguardo va al dolente piede destro, e vedo l’unghia del
pollicione che fa un angolo di 90 gradi col dito. Dolore no, niente, solo mi
chiedo come possa esser successo, voglio dire non ho picchiato così forte, non
mi spiego. Vabbè, qualcosa va fatta e il mio cliente, chirurgo, interviene
dicendo che va rimessa in sede se no perdo la matrice e non crescerà mai più.
Anestesia a bordo non ce n’è, stringo i denti e lui fa quel che può con i mezzi
a disposizione. Il giorno dopo vado al pronto soccorso di Bonifacio ma mi
dicono che devo andare a Portovecchio per fare un interventino ma non subito
bensì venerdi (oggi). Il charter in corso viene brillantemente portato a
termine senza né un ritardo né un cambio programma, io zoppico un po’ ma sono
abile al lavoro. Domani c’è un altro gruppo in arrivo e dopo varie
consultazioni sul da farsi io non ho mai cambiato posizione: sono rallentata ma
riesco a fare tutto lo stesso, è chiaro però che ho bisogno di un aiuto.
Negativo, questo è un argomento delicato, non se ne parla nemmeno, e in men che
non si dica mi trovo sbarcata non per il tempo della prognosi (15 miseri
giorni) ma sbarcata proprio, e guarda caso c’è chi è pronto a prendere il mio
posto, ed è una persona che conosce la barca e la skipper ma è molto meno
rompicoglioni di me che sono fissata con sta storia che dal momento che
riceviamo uno stipendio bisogna lavorare almeno un pochino sia che siamo in
charter sia che siamo in manutenzione. Ennesima delusione, la gente per due
ciliegie non si fa veramente scrupoli a calpestarti e danneggiarti. Non me
l’aspettavo. Che non nascesse un’amicizia era chiaro ma visto che comunque
finora siamo andate d’accordo non vedo il perché di tutta questa cattiveria.
Forse devo rompere meno i coglioni, forse devo iniziare anche io a ballare
appena il gatto si volta, forse devo andare anche io a culo se la barca
necessita lavoretti perché tanto prima o poi la stagione finisce e la barca va
in mano ad altra gente che se ne occuperà. Si, devo fare così. Prossimo imbarco
parola d’ordine tirare a fare il meno possibile, ormai a forza di vederle ho
imparato tutte le tecniche.
Vabbè,
non serve a niente rammaricarsi, è solo l’ennesima delusione aggravata dal
fatto che ci ho davvero messo tutta me stessa pensando di aver trovato l’armatore
e l’imbarco della vita. E volendo vedere il lato comico della cosa beh, quante
volte ho fatto ironia su gente debole e scansafatiche dicendo che sarebbero
capaci di aprire una malattia per un’unghia rotta…. Beh, è capitato a me! E non
è nemmeno rotta. Fanculo và.
0 commenti:
Posta un commento