Viareggio, 4 luglio 2011


Io oggi dovevo essere a Tahiti, in Polinesia. Davanti a me spiagge da sogno, sabbia finissima, palme, e acqua cristallina sotto la barca (a vela). Invece sono a Viareggio, in Versilia. Davanti a me un cantiere navale, polvere, cozze marce e acqua grigia puzzolente sotto la barca (a motore). Non è esattamente la stessa cosa.
Son scema, lo so. Ho rifiutato l’imbarco a Tahiti. Erano anni che aspettavo un’occasione del genere e l’ho rifiutata. Son 15 giorni che mi do della cogliona da sola. Ma non avevo scelta, la mia coscienza non mi avrebbe perdonata… e così eccomi qui in questa terra desolata ad aspettare di partire per mete più stimolanti.
Non che sia pentita di aver accettato questo imbarco, assolutissimamente no, confermo che qui sto benone: stranamente quest’anno ho trovato un imbarco sano su una barca bella con armatori super, ai quali mi sto pure affezionando, e per tutto il resto ho promesso a me stessa che stavolta non avrei fatto la pignolina: la cazzata l’ho fatta io e quindi ora ne pago le conseguenze io senza profferir lamento, almeno fino a fine estate. D’altra parte dopo le avventure degli anni scorsi non ci speravo nemmeno più di poter trovare armatori umani… e infatti non volevo neanche lavorare in barca quest’estate 2011, avevo altri progetti per la testa (Hong Kong). Ma si sa, i programmi son fatti per esser stravolti, e quindi alla fine sono qui; molto contenta, con una punta di amaro ripensando a Tahiti ma fiduciosa nell’avvenire, sempre convinta che niente succeda mai per caso. Se son qui anziché a Hong Kong o Tahiti significa che grazie a questa scelta che ho fatto si sgraneranno a catena una serie di situazioni che mi daranno tanta gioia in un secondo momento. Lo dice perfino il mio oroscopo. E io le aspetto speranzosa (anche se chi visse sperando morì in modo alquanto grottesco). E intanto ripercorro con la mente la stagione mediterranea passata e quella precedente: quanti fuori di testa che ho incontrato!!! Mi viene in mente soprattutto la barca su cui mi sono perfino infortunata e in cambio sono stata licenziata in tronco accusata di credermi in vacanza perché mi ero assentata troppo tempo (cazzo, ero al pronto soccorso immobilizzata da una dottoressa armata di bisturi che mi squarciava un polpaccio senza anestesia pur di evitarmi una cancrena causata da ustione di 3° grado trascurata e quindi conseguentemente infettata!!!! Roba che eran 2 gg che zoppicavo, avevo il piede gonfio e il polpaccio giallo/nero (neanche fossi l’ape maia), e questi mi vengono a dire che “invento” frottole per giustificarmi, mavaffanculovà!). (Lipari, 4 di notte, a dormire su una panchina con la mia gamba gigia tutta dolente e un freddo canarino che mi son pure beccata il raffreddore), sì dai, la barca dell’armatrice inversamente proporzionata bellezza/cervello col marito intelligente part-time (a seconda se era pre o post aperitivo), una coppia perfetta. Preferisco orientare i miei ricordi sulle stagioni invernali.
Ma fa male pure quello, mannaggia la miseria, mancano ancora troppi mesi! Allora sai che fo? Smetto di pensare e quasi quasi inizio a lavorare un po’, che son già le 7.30 di mattina e dopo quest’ultimo week end la barca è ridotta proprio male in termini di sporcizia: è stato divertente fare la maionese con i bambini, ma ora ne ho tracce ovunque, ben impiastricciata in ogni dove; ne vedo una manata anche nella parete qui di fianco a me, esattamente ben posizionata tra il grumo di patata spatagnata (souvenir del purè) e lo sbaffo di gelato. A proposito: qualcuno sa dirmi come si toglie l’unto di formaggi dai vetri satinati?

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