…..Quanto tempo!
Dall’ultima volta che ho scritto è stato tutto un turbinio di fatti ed avvenimenti (leggi: STRESS) talmente intensi, veloci e serrati che non ho avuto nemmeno il tempo di pensarci. Ora calma. Relax. Pausa.
Sono successe tantissime cose, una molto spiacevole che mi lascia un grande amaro in bocca, e una serie di “piccoli” contrattempi, che comunque si sono risolti tutti quanti con una abbondante dose di buona volontà associata ad un importante lasciamo perdere.
Come solito il mio arrivo a Marin sembra sia destinato a non ricevere la migliore accoglienza, ogni anno ricevo qualche calcetto in culo, che comunque non fa mai male alla salute…. anzi prendendola con filosofia diciamo che rassoda e tonifica. Ma non mi scoraggio, tanto poi alla fine va sempre tutto bene no?
Fatto saliente del mesetto trascorso è che sono arrivati il babbo e Damiano, grandissima gioia all’aeroporto e confesso che quando li ho intravisti al di là dalla vetrata prima che loro vedessero me ho provato un moto di agitazione bestiale, mi sono emozionata tantissimo…. cavolo erano davvero arrivati entrambi, in Martinica, per me!
Io di mio sono stata abbastanza bene: l’equipaggio era formato da persone gradevoli con un paio di elementi simpaticissimi che mi facevano schiantare dal ridere: stella di punta senz’altro è stata Lisa, segnalerei il suo umorismo a tutti i produttori comici, quella ragazza è un talento naturale!
Sono stata molto felice anche di rivedere vecchie facce amiche delle grenadine: allora, Dalo è sempre il solito disgraziato che prima mi dice che è diventato serio e ha smesso di andare alle feste perché ora va solo in chiesa (?),
Purtroppo c’è stato un incidente, Jean Claude al ritorno dal barbecue a tobago ha picchiato contro un’altra barca e le 3 ragazze a cui stava dando un passaggio si sono molto spaventate. Tra di loro Laura, l’amica di Ira. Per fortuna nulla di grave, ma ci sono rimasta davvero male soprattutto perché io quel tragitto l’ho fatto chissà quante decine di volte e quindi ero tranquilla e serena a dire alle ragazze “tranquille, andare coi barchini è come un giro a gardaland!”. Era stata una serata da lupi, il barbecue in spiaggia è saltato causa pioggia torrenziale, e io ero stata in giro inzuppata fino al midollo sia di pioggia che di acqua di mare a dare una mano a Jean Claude prima per l’organizzazione del cibo e poi per la delivery vera e propria, ogni barca “voi quante aragoste? Dateci un tegame per le verdure!” e lui che spadellava cucchiaiate di verdure meglio che la Camst! Poi ha riaccompagnato me da Joe Pach dove c’era anche il mio equipaggio, è stato un po’ li con noi a fare la scena del rastone che chiede di alzare la musica ma non cambiare il cd (era reggae, chiaro che gli piaceva!), poi è partito con le ragazze alla volta di Union e lì… tracchete… sbam!!!! L’importante è che non ci siano stati feriti, il resto sono dettagli.
Il rientro in Martinica in barca con G e i miei due uomini è stato qualcosa di splendido ed indimenticabile, più lo conosco più confermo sempre più che quel ragazzo ha non una bensì due marce in più, non ho parole per descrivere la persona meravigliosa ed incredibile che è.
Gli ultimi giorni di permanenza de i miei sono passati piacevolmente ed allegramente tra una grigliata con gli amici ed una birra al mango, un giro alla distilleria di rhum ed un pomeriggio in ospedale per delle lastre: mannaggia, babbo era caduto ed ha dovuto aspettare vari giorni il rientro in martnica con una mano gonfia il doppio dell’altra, comunque nulla di grave, solo una fratturina che comunque gli ha portato come conseguenza il richiamo di tutte le attenzioni delle donzelle di bordo, che lo hanno preso in cura e stracoccolato all’ennesima potenza: c’è addirittura chi mormora che abbia fatto apposta a farsi male….
Sono contentissima che siano stati qui, sono contentissima che Damiano abbia finalmente vissuto l’esperienza della flottiglia (che per me è bellissima), e sono contenta che il babbo abbia finalmente provato a metter piede in barca; sono felice anche che ci sia stato tempo per noi qui in Martinica e sono quasi commossa di come han legato bene con la “mia gente”, le persone con cui divido la mia vita quando sono qui, e che abbiano visto e spero compreso perché adoro tanto questa vita, fatta di incognite per il futuro ma di certezze per quanto riguarda gli affetti, che a volte sono solo a spot ma sempre e comunque sinceri, alcuni amici ormai pilastri della mia esistenza ed altri invece new entry, ma non per questo meno importanti o sentiti.
Ieri sono ripartiti, il babbo come souvenir dei caraibi si porta a casa un gesso
1 commenti:
Descrizione fantastica, che esprime sensazioni uniche.
Vorrei venire anch io in martinica con il moroso e speriamo di avere la possibilità di trovare un lavoro, che ci permetta di rimanere almeno qualche mese. avresti dei consigli da darci? (xxsophia@hotmail.com)
Grazie mille per l'aiuto.
Ciao Sofia e Nicola
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