Le Marin, 15 dicembre 2008
Eccomi a casa. L’arrivo è stato molto intenso a livello di emozioni: tutto il sunrizzo alla fine è dovuto venire in territorio europero per motivi di visti vari, Simon è venuto su da St.Lucia in barca….rivederlo a distanza di un anno esatto nello stesso parcheggio in cui ci siamo salutati l’anno scorso è stato davvero emozionante. Peccato il momentaccio: stavo passando 5 minuti davvero brutti e avrei preferito accoglierlo con più entusiasmo, stessa cosa dicasi per zia Michela, ma a volte ci sono emozioni incontrollabili talmente forti che non ci permettono di avere un comportamento gioioso. Questione di 5 minuti poi ci si calma, anche se certo chi arriva proprio in quei 5 minuti non ha una gran bella immagine…. E io che i 5 minuti li ho veramente di rado, una volta che li ho avuti ho fatto l’en plain con 2 persone, manco una sola….. evviva, ma le cose è sempre meglio farle in grande no?
Bellissimo anche rivedere il mitico G, sempre in forma, e ho avuto tante feste da parte di tutti quelli che incontravo, cena dalla paciarotta e poi sistemazione temporanea con Michela da Omero, gentile come sempre.
Mi è pianto il cuore separarmi dai ragazzi: Samuela alla fine mi è piaciuta tantissimo e mi mancherà, non volevo più staccarmi da Vitto e con Edo….beh, è un grande comandante sotto ogni punto di vista, che altro aggiungere?Simon lo rivedrò spesso nei prossimi mesi quindi anche se avrei voluto passare più tempo con lui non è stato così traumatico salutarlo.
Ormai son 4 giorni che sono in territorio martinichese: trovata sistemazione terricola con Michela presso un amico dell’anno scorso, aiutata e assistita da alcune persone veramente gentili sia per trovar casa che per spostamenti vari, distribuzione cv eccetera….. Diciamo che confronto all’anno scorso l’accoglienza è stata decisamente migliore!
Stamattina al mango bay non potevo credere ai miei occhi: Alvaro e Poncha, una coppia di spagnoli conosciuti a Valencia lo scorso anno! ……Piccolo il mondo….. E tramite loro dopo nemmeno 3 ore Michela era a fare la day worker su una barca indicata da loro! Ancora una volta grazie a Dio esistono persone gentili. Io ho iniziato a fare i miei millequattrocento giri burocratici tra sistemazione documenti francesi e ricerche di imbarco per la stagione, saluti vari e quant’altro. Faticosa la vita caraibica!
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