QUANTO TEMPO SENZA AGGIORNAMENTI!!!

Ma purtroppo non ne ho avuto il tempo materiale, tutto un susseguirsi di cose che non mi lasciavano spazio per scrivere….. oltretutto mi si era anche guastato il pc e sono stata 2 settimane in lutto, senza avere neppure il tempo di andare a cercare un posto per farlo riparare, poi invece il marchingegno è risorto da solo e ora la vita sorride di nuovo, misteri della tecnologia, io non ci ho neanche provato a capire perché si è rimesso a funzionare…..

….da dove cominciare???? Eh, sembra facile…. Allora, andiamo per puntate:

Subito dopo la crociera di capodanno Le Marin è tornato a riempirsi di gente, di italiani eravamo veramente tantissimi e tra vecchi abitanti e nuovi arrivi c’era un traffico in cui raccapezzarsi era piuttosto difficile. Il Flying Cloud è stato riempito delle cambuse avanzate, in questo modo ogni giorno a colazione/pranzo/cena era peggio di un ristorante, e infatti è stato anche battezzato il “ristorante da Vaifra”, il Mango Bay poco ci mancava che mi facesse causa per concorrenza sleale, però era divertente e contro la noia non c’è nulla di meglio che non sapere per quanta gente cucinare, si facevano i conti a spanne. La nostra “famigliola” però era anche costretta ad un “regime alimentare controllato” imposto da Davide quindi i menu erano molto semplici e leggeri, anche se poi venivano regolarmente rovinati da aggiunte di quintalate di cose ingrassanti con la scusa “ma se no scade!!” E’ stato un periodo veramente divertente, animato anche dalle solite folli corse in tender, deliranti domeniche piovose canore e serate ridanciane in allegra compagnia.
Poi…..L’ARRIVO QUASI A SORPRESA DI DAMIANO + CROCIERA
Mi ha avvisato il mercoledì per il suo arrivo della domenica, wow, non potevo ricevere sorpresa migliore, non ci credevo che arrivava finchè non l’ho visto sbucare dall’uscita passeggeri all’aeroporto! Appena arrivato, ancora stordito dal viaggio, è stato catapultato in questo giro pazzo e il mattino seguente è stato caricato sulla barca di Davide e ce ne siamo partiti per una crocierina alle grenadine in compagnia anche delle due sardine, Barbara e Annalisa (vedere loro blog http://www.walkaboutx2.splinder.com/). Crociera tra amici meravigliosamente riuscita, non ci è mancato proprio niente, giù abbiamo incontrato anche Giovanni e Barbara e a Union ci siamo fatti una serata di quelle indimenticabili, penso ci siamo giocati gli ultimi due neuroni visto che trovavamo estremamente divertente fare il trenino dentro e fuori la barca al ritmo di Pupo, Raffaella Carrà e simili….
E’ stata notevole anche l’accoglienza che Dalo ha riservato al mio big brother: arrivati a Tobago ho subito beccato Sidney che mi ha informata che Dalo era sull’altra spiaggia a preparare un barbecue: io e Damiano siamo saliti sulla barchetta con Sidney, ci ha portati là e l’arrivo è stato il mio momento di grande gloria: una trentina di francesi in spiaggia, Sidney che urla “Dalo, there is Vaifra!”, Dalo che arriva e si butta in acqua e mi prende in spalla tutto festoso dicendomi che c’è anche suo cugino Gary, che a sua volta urla dalla spiaggia il mio nome, io che presento Damiano a Dalo e baci e abbracci, tutti questi francesi che mi guardano chiedendosi probabilmente chi è questa grande star appena giunta (poi mi guardano meglio, capiscono che sono esattamente la sig.na Nessuno e tornano al loro barbecue)…. Dalo ci riporta in barca e probabilmente decide di giocare la carta di far colpo sul fratello perché ci regala seduta stante un tonno, poi il giorno seguente a pranzo ci porta ben 8 mezze aragoste cucinate al barbecue, sempre offerte al big brother. La sera in cui eravamo a Union e c’era la festa in discoteca si sente in dovere di farci da protettore nei confronti degli scuur che ballano un po’ troppo appiccicati alle ragazze, e oltre a stordirci con continue ordinazioni di birre fresche sfoggia tutto il repertorio come un pavone esibisce la propria coda in fase di corteggiamento: si fa vedere davanti alla “discoteca” con l’automobile, elenca che il tal negozio è il suo, che il ristorante è il suo, quella casa e quell’altra sono le sue e tutto può diventare mio se lo voglio, sottolinea che gli anelli che ha alle dita sono di oro vero e diamanti e si è perfino dato lo smalto alle unghie…. Intanto ciacola con Damiano (che non spiccica una parola di Inglese) riguardo la difficoltà di corteggiare le ragazze italiane e gli propone di comprare una barca per far lavorare me, lui mette la metà dei soldi. I due sembrano intendersi alla perfezione e poco ci manca che organizzino il famoso matrimonio che Dalo intanto continua a propormi…vengo così definita la principessa di Union, ambitissimo titolo nobiliare delle grenadine…

Al ritorno dalla crociera resta qualche giorno da passare finalmente in relax con mio fratello a chiacchierare e aggiornarci, ma l’impresa è impossibile, ci sono tante cose da fare (barche da preparare, cene, aperitivi, compleanni….) e poi grazie a quel tesoro di ragazzo che risponde al nome di G devo volare a St.Martin, lasciando Damiano sul Flying Cloud tutto solo, ma è in buona compagnia.

ARRIVANO I VICHINGHI
Breve charter tra St.Martin, St.Barth e Anguilla, 6 giorni con Moorings. Vacanza premio ai migliori venditori di una grossissima azienda norvegese, 3 barche per un totale di 21 persone: un equipaggio è misto di donne/uomini, l’altro è di “calmi” cinquantenni, poi c’è il mio: 6 energumeni con nomi impronunciabili, tutti maschi tra i 32 e i 37 anni, una catastrofe. Bevono vino già a colazione, e si sono ubriacati circa 2 ore dopo l’imbarco, mantenendo sempre la stessa sbronza fino a fine crociera…. Per me è stato distruttivo, passavo la giornata a buttare bottiglie vuote e cercar di parare i danni che loro combinavano, dato che erano sempre talmente ubriachi che gli cascava ogni cosa dalle mani, così avevamo regolarmente formaggio spalmato ovunque, sabbia in ogni dove, cicche di sigarette a non finire, e vani erano i miei tentativi di tenere in ordine, era una missione impossibile, considerando che lo skipper era un po’ “distratto” e non mi dava una mano per niente, così al secondo giorno ho alzato bandiera bianca e per 4 giorni abbiamo letteralmente vissuto in un porcilaio, ma loro sembravano non farci caso più di tanto, quando avevano una bottiglia di vino in mano erano come poppanti col biberon, andava bene tutto! Comunque simpatici, si rendevano conto (per quanto possibile) di essere clienti difficili e cercavano di ruffianarmi, quando sentivo urlare “Vaifra, my love, where are you?” sapevo che avevano combinato qualcosa, io di solito ridevo e dicevo no problem, anche se una volta ho avuto una sclerata fuori misura, tutta in italiano, non hanno capito un tubo di ciò che ho detto ma il messaggio è stato ricevuto bene perché per circa mezzora sono stati buoni e tranquilli e mi guardavano con timore, e io me la ridevo tra me e me al pensiero di questi 6 vichinghi sottomessi ad una nanerottola italiana. Mi hanno anche insegnato qualche frase in norvegese, anche se sono sicura che non mi abbiano detto la verità riguardo il significato: per esempio, quando il mangiare era pronto dovevo dire “iaiarecot” (non ho idea di come si scrive) e ridevano come pazzi, chissà cosa dicevo, comunque li assecondavo e continuavo a dirlo, faceva parte del gioco. Non vedo l’ora che mi mandino le foto, ne pubblicherò qualcuna perché erano proprio belle.

Sbarcati loro, avevo ancora un giorno da passare a St.Martin, così sono andata a cercare la Gabriella che ora lavora su un megayacht momentaneamente fermo a Simpson Bay, ho passato il pomeriggio con lei (che bello rivedersi dopo tanto tempo, un’emozione forte!!) e poi sono andata a Marigot a cercare gli americani, se per caso erano là. Non c’erano, e così mi sono trovata a girare come una vagabonda per l’isola, in autostop, e non sapendo dove andare a dormire sono andata a cercare un tipo che avevo conosciuto quando ero stata là in dicembre, solo che non lavorava più nello stesso bar e non avevo il numero di telefono. Poi una ragazza ha capito di chi parlavo e l’abbiamo chiamato, si ricordava di me e altro giro di autostop per andare a casa sua, stava ospitando amici ma con grande spirito di adattamento ci siamo stati tutti a dormire, io ero talmente stanca che un cuscino in terra mi è sembrato il letto più confortevole del mondo! La mattina dopo in aeroporto di nuovo in autostop, stavolta sono stata caricata addirittura dallo scuolabus!

E ora eccomi di nuovo qui a Marin, da due giorni. Il mio programma era di dormire minmo 60 ore filate per recuperare un po’ di energie, ma ancora una volta è stato impossibile in quanto la sera stessa sono arrivati gli ospiti di un tipo che è qui di cui non posso fare nome perché vuole tenere un profilo basso, abbiamo passato la serata insieme e alla fine l’ultima volta che ho guardato l’orologio erano le 2.30….io che volevo andare a letto con le galline!!!! Oltretutto, sempre per la serie il mondo è piccolo, uno di loro lo conoscevo anni fa!!! Stamattina loro sono partiti, Mario e Giovanni sono arrivati ieri, Davide dovrebbe arrivare tra qualche ora, ed ecco che la famigliola sarà di nuovo unita.

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