Anegada
(British Virgin Islands), 22 ottobre 2013
Quest’anno
non ho la verve che in genere mi contraddisitingue, e poverini mi dispiace
perché meriterebbero più partecipazione da parte mia ma proprio non ce la posso
fare, questi posti non li conosco, non li sento miei e quindi non riesco a
trasmettere un entusiasmo che non ho; andrà meglio il prossimo, giù alle mie
care Grenadine. E diamo la colpa alle isole, che è più facile, sto diventando
pure scaricabarili, di questo passo dove andrò a finire!?!
Non
avendo tanto da raccontare ho deciso di autoinvitarmi ad un gioco che ho letto
qualche tempo fa su un blog che seguo, ma partiamo dall’inizio: esiste questo
mondo parallelo di bloggeristi, io stessa sono una bloggerista ma anomala: ho
un blog, ne seguo tre o quattro ma non partecipo a suon di commenti su ogni
post che viene scritto su questi blog, di conseguenza mi rendo conto di essere
un po’ fuori dal giro. Ad ogni modo tra i miei preferiti c’è questo blog che
seguo con interesse che è quello della smemomamma, mi fa morire leggere i suoi
post perché io e lei siamo gli esatti opposti, diciamo che io sono una che il
piano B l’ha messo in atto, lei vive felicemente il piano A; e qualche
settimana fa scriveva di questo gioco tra bloggeristi in cui ognuno doveva
scrivere alcune cose che ama della sua giornata-tipo e alcune cose che detesta,
poi estendere l’invito ad altri blogger. A me non mi ha invitata nessuno
proprio perché mi sono autotagliata fuori dal giro, ma stavolta partecipo per i
fatti miei quindi vi elenco qui di seguito cosa amo e cosa detesto della mia
giornata-tipo;
Le
cose che mi fanno rimpiangere di non fare la segretaria, e come ho scritto una
volta in preda ad un lapsus mi sento una hostRess:
-
I
clienti vittime del fuso orario che ti ballano il tip-tap sulla testa alle 4
del mattino.
-
Quando
finisci di lavare i piatti del pranzo e ti rendi conto di esser già in ritardo
per la cena.
-
Quando
al mattino esci dalla tua cabina e prima di dire buongiorno ne hai già addosso
4 che ti fanno domande di tutti i generi.
-
Quando
arrivi con 6 carrelli della spesa stracolmi (senza il bere) e nessuno ti caga
di striscio per darti una mano a caricare tutto in barca. E magari piove.
-
I
clienti che salgono in barca e “Ah, cuoca italiana? Allora ci fai la pizza (o spaghetti/lasagne/tiramisù….)”.
Li ucciderei.
-
Quando
tu ti fai un culo disumano e nessuno ti caga di striscio mentre invece lo
skipper non fa un benemerito cicco di niente (non tutti, e stavolta sono con
l’eccezione) ed è un Dio in terra. Sto giro addirittura hanno chiesto a lui gli
ingredienti di una torta, fanculo và.
-
Le
invasioni di cucarache a bordo.
-
I
Francesi, che ti stanno lì col fiato sul collo che hanno fame (e magari sono
nemmeno le 12 quindi NON sei in ritardo
ma ti fanno sembrare di si), finalmente dici “ok tutti a tavola, è pronto”….. e
loro INIZIANO l’aperitivo. Da mettersi ad urlare.
-
Quando
non c’è vento e la boa batte tutta notte sulla parete della tua cabina,
esattamente ad altezza testa.
E
quel che invece è impagabilmente bello:
-
Quando
sudata marcia, ma proprio da far schifo, ti butti in acqua e per qualche
secondo senti il frizzolino sulla pelle con tutte le bollicine intorno che ti
sembra di buttarti dentro una vasca di Perrier.
-
Quando
durante le navigazioni riesci a ritagliarti un momentino per te, che ti butti
sul divano e resti in quella fase di rincoglionimento del dormi-veglia, e
mentre ti fai cullare dalle onde se ti va di culo che sono tutti fuori a
prendere la tintarella senti solo il rumore delle onde stesse e del vento.
-
I
clienti che prima di andare a dormire ti fanno la sfilata per darti il bacio
della buonanotte ringraziandoti delle cose buone che gli prepari.
-
Il
piacere di incontrare amici in giro.
-
Il
silenzio della barca quando se ne vanno tutti in spiaggia, e anche il piacere
di rivederli a bordo quando tornano (quasi sempre).
-
La
sera, strisciare con le ossa rotta fino alla tua cabina là davanti, che anche
se è un loculo ti sembra una reggia, e mentre ti svesti pregustarti
un’intensissima notte di sonno cullata dal ciondolio della
barca…..impagabile!!!!
Ile
de la Forchue, 28 ottobre 2013
Pescare??
Se abbiamo pescato???? Ma sti grandissimi ka, alla faccia del pesce!!!!! Dopo
il primo marlin che durante il trasferimento Martinica-St.Martin dopo un’ora e
mezza di lotta ha spaccato tutto, abbiamo preso un barracudino, un tonno
dignitoso e un altro tonnetto piccolino. Poi per tutta la crociera alle BVI
abbiamo preso solo tanti barracuda, mollati per paura di chiguatera, e tanti
tonnetti ma troppo piccoli quindi tutti rilasciati al mare. Di commestibile
solo uno spanish mackrel. Poi….ieri….ritorno dalle Vergini a St.Martin, 15 ore
di navigazione controvento, due palle bestiali tutti rincoglioniti dai salti e
dal rumore del motore, il mare contro, l’acqua, il sale, la stanchezza; ma
almeno la giornata è stata movimentata dalla pesca di un bel marlin, nemmeno un
quarto di quello che ci aveva mollati ma comunque abbastanza grande, e un bel
dorado. Persi per strada il secondo dorado ed il secondo marlin. Stamattina,
tonno bello grosso, 4 kg e mezzo già pulito. E così il menu dell’ultimo giorno
ha visto sfilare in ordine di apparizione: dorado alla thaithienne, carpaccio
di marlin, tartare di marlin, tonno alla siciliana, nems di marlin, tonno al
pistacchio e marlin al barbecue, con salse di tutti i tipi e tutti i generi.
Sfondati di pesce, e congelatore pieno. Vai skipper, sei il numero uno!!!!!!!
St.Martin,
29 ottobre 2013
Tutto
bene, charter portato a termine con successo: clienti soddisfatti, hostess
disintegrata, cambusa vuota, tranne il frigo (ma li ho presi per sfinimento,
alla fine li ho stremati di cibo, ho vinto io!!!!).
Ieri
sera i bambini ci hanno cantato una canzoncina per noi due, sul ritmo di “Oh, Champs
Elysés” con le parole cambiate in “Croisière aux Iles Vierges” e tante parole
carine per noi. Davvero carini, proprio proprio tanto. Devo dire che sto giro
le Vergini mi sono piaciute di più che in passato, forse perché le altre volte
che sono venuta ero su barche di gamma più elevata e quindi mettere il naso
fuori era veramente un’utopia; stavolta invece non che mi sia data alla pazza
gioia ma insomma, un paio di volte sono riuscita ad andare a farmi le mie
nuotate (ok ok, per me 10 minuti sono una nuotatona, va bene??). A bordo
divertimento e buonumore, 5 bambini faranno anche tanto baccano ma quando sono
così educati è un piacere anche viziarli un pochino, proprio bravi. E comunque
con questo skipper è una pacchia, i bimbi se li gestisce lui per tutto, io devo
solo farmi trovare pronta per quelle centocinquanta merende al giorno e per
tutto il resto ci pensa lui. No non lo scrivo il nome dello skipper, e nemmeno
scrivo più l’iniziale perché non vuole, però è il numero uno, è un mio amico e
sono orgogliosa di lavorare con lui.
Io sto bene, ho passato qualche giorno giù di forma
tanto che pensavo di star covando un’influenzina ma ora tutto a posto, solo
tanta stanchezza, e i piedi martoriati, mi sa che non ho più il fisico per
questo mestiere, sto giro veramente i piedi sono morti e non li sento nemmeno
più. Mò parto per la Martinica con un altro skipper –che non conosco - perché
il mio resta qui qualche giorno; quando arrivo giù, all’incirca giovedi, non
voglio nemmeno pensarci che casino mi aspetta: trovare alloggio, dare un paio
di risposte che se avessi anche solo una vaga idea di cosa voglio fare da
grande sarei felice, figuriamoci come faccio a dare risposte immediate,
organizzare un paio di altre cose che è sempre quando sei incasinata che ti
appioppano le scadenze corte e vaffanculo Murphy, e poi vorrei anche, se
possibile, prendere fiato.
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