Formentera, 04 agosto 2011

Armatori in spiaggia, equipaggio a bordo a risistemare la barca ma si programma di riuscire a ritagliarsi il tempo per fare un bagno. Succede una cazzata, veramente un’inezia, e ridendo inizio a sfottere il responsabile, al quale sono gerarchicamente sottoposta, elencando le sue incredibili gesta da stordito (cose che a raccontarle non verrei creduta, secondo me lo fa apposta); lui si definisce “persona con percorsi mentali alternativi”, per me è solo disconnessione cerebrale, punto e basta; io continuo a sfotterlo su questa sua sistematicità nel non azzeccarne mai una manco per sbaglio, gli faccio il verso, non c’è tensione, il marinaio si sganascia dalle risate per questa mia improvvisata parodia del nostro superiore (lì presente), e si sta ridendo tutti e tre, ma lo pseudo-cazziatone è arrivato a segno (il neurone ha fatto bip, oggi funziona!). Il destinatario mogio mogio incassa il colpo e allontanandosi dalla scena del crimine dice “vabbè, dopo di questa andrò a buttarmi in acqua”. Sento la mia voce che risponde “prima attaccati un masso al collo”. Linguaccia maledetta, è partita da sola!!!! Il marinaio mi lancia un’occhiataccia dicendomi che stavolta ho esagerato. Ha ragione, ma a volte mi escono così, da sole: vengo imboccata da una frase buttata lì e il mio cervello anziché elaborare in silenzio mette in moto le corde vocali; il mio superiore dice che sono una corta stronzetta impertinente, in realtà sono solo una “persona con percorsi verbali veloci”.

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