Le Marin, 10 marzo 2011

Morta. Tra l’influenza e l’insonnia e l’incazzo è stata dura portare a termine un charter da 11 persone (di cui 5 sotto i 10 anni) ma è andata bene. Ospiti molto carini, bravissimo lo skipper a gestire i piccoli quindi tutto ok (una nota particolare al piccolo di bordo: 3 anni, un personaggino troppo buffo, lo vedrei benissimo a recitare “simpatiche canaglie” versione 21° secolo) ; peccato solo non esser stata al meglio della forma: ho fatto il mio lavoro ma non sono stata molto presente di spirito… avrei preferito avere un diverso stato d’animo (magari semplicemente il mio solito anziché il solo banale sorriso ebete che comunque cercavo di mantenere) e mi sarei pure divertita. Detesto lavorare in questo modo ma sto giro è andata così, oh, non è che posso esser sempre a mille… e oltre all’influenza quando ci rimango male ci rimango male, e anche io ogni tanto ho le mie cadute d’umore eh…

Inoltre sono dell’idea che sto pagando il conto di tutte le sigarette fumate nella mia vita. Il piccolo mostro è morto da un pezzo e senza neppure troppo sforzo, il grande mostro non mi spaventa perché stavolta sono davvero convinta, e anche se è presto per cantar vittoria mi sento abbastanza sicura che stavolta non è l’ennesimo tentativo ma ho veramente appeso la sigaretta al chiodo. Conseguenze fisiche ne ho a iosa, tanto da poter prendere l’enciclopedia medica e scorrendo i disturbi fisici dalla A alla Z potrei mettermi a giocare tipo gli album delle figurine: “ce l’ho, ce l’ho, ce l’ho, manca”: innanzitutto l’appetito: riesco a regolarmi abbastanza bene ma poi ogni tanto mi prende il raptus e mi trasformo in Godzilla… e per 10 minuti ingurgito tutto ciò che incontro sul mio cammino: dolce-salato-freddo-caldo-cotto-crudo non importa, basta che sia qualcosa di vagamente commestibile va bene tutto. Poi il bere: per fortuna bevo solo acqua naturale, tutto il resto davvero non mi va (roba che l’acqua mi ha sempre fatto schifo e bevevo di tutto tranne quella), comunque a liquidi stiamo raggiungendo le 3 bottiglie al giorno. Quindi: reni in tilt che produco più liquidi io del dissalatore di bordo (magari lo metto sul cv). Però niente di solido. Lo so non è elegante dirlo ma è un bel problema, soprattutto visto quel che mangio. Sto prendendo di tutto tra medicinali e roba naturale ma niente, non c’è verso, è un dramma e dura così da 20 giorni, se sentite il telegiornale che dice “è piovuta merda ai caraibi” beh, sappiate che sono solo espolosa io. Poi veniamo al vero problema: l’insonnia. Non so se la cosa sia legata o meno allo smettere di fumare, ma io che sono sempre stata chiamata Eta Beta per la mia capacità di dormire beata e serena ovunque, comunque, e in qualunque condizione climatica, spaziale, posturale e sonora, ora come ora non riesco a chiudere occhio per più di 3-4 ore a notte, e dal fatidico 12 febbraio non ho ancora assaggiato caffè né altre bevande eccitanti, solo acqua e nient’altro, quindi proprio non capisco perché tutte queste difficoltà nel dormire. C’è un medico in sala che possa delucidarmi su questa cosa e magari garantirmi che tutto passerà e potrò di nuovo condurre una vita normale senza sentirmi un po’ Godzilla, un po’ Shining e un po’ Twilight? Inoltre, ciliegina sulla torta, ovviamente sto lievitando a dismisura. Sto giro non sono riuscita a nuotare nemmeno una volta, da mattina a sera ero sempre sul pezzo, e quelle rare volte che sono riuscita a ritagliarmi una mezzora di affari miei ho preferito restarmene tranquilla a riposare un pochino… risultato: tutti i pantaloncini mi vanno stretti, e giuro che non li ho lavati ad alte temperature!!!!

Domani ripartenza, altro giro altro regalo. Lo skipper è nuovo di pacca, si chiama Damien (già una garanzia nel nome), l’ho incontrato un giorno che stavo facendo cambusa per un esercito, da sola sotto la pioggia con 40 quintali di cibo da caricare in barca, e lui unica anima gentile che mi ha dato una mano, ovviamente gli ho offerto una birra di ringraziamento, poi chiacchiera chiacchiera salta fuori che anche lui è un affezionato della Dora di Lipari: è scattato automatico di chiedergli di farmi da skipper per questo charter, visto che il posto era ancora vacante (i miei skipper abituali tutti partiti o impegnati). Speràm bèn!
E’ tutto, passo e chiudo.

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