- DALLA TURCHIA AI CARAIBI 2010 –
IL MEDITERRANEO
PARTE 3 - (dalla Sicilia alla Tunisia)




01 novembre 2010, ore 12 UTC, navigazione 37°11’5N 011°32’4E

L’operazione “gasolio pulito” alla fine ci ha fatto tardare 33 ore sulla partenza ma ieri ce l’abbiamo fatta. Danilo, “notre petite mascotte” come lo chiamavano i 2 ragazzi ci ha abbandonati, vani sono stati i nostri tentativi di convincerlo a rimanere ancora fino alla prossima tappa… ci dispiace perché era forte col suo modo di parlare Francese (80% dialetto romagnolo, 10% Italiano, 5% Inglese e l’ultimo 5% lingua ancora sconosciuta sul pianeta terra). E allora sai che ti dico caro Danilo? Che finalmente abbiamo fatto una navigazione stupenda: dalla partenza fino ad un paio di ore fa avevamo 20-25 nodi di poppa, filavamo come delle palle da schioppo, dopo che ti sei sorbito ore e ore di vento contro o calma piatta a motore stavolta ti saresti divertito davvero tanto!!! Simpatico Danilo, anzi Danilò, magari ricapita un’altra occasione di navigare insieme, in ogni caso ci si rivede in quel di Imola!

Ci stiamo avvicinando alla Tunisia, siamo circondati da cargo e speriamo di arrivare quanto prima perché il gioco dei travasi ci ha lasciato un ricordo a dir poco nauseante: nonostante abbiamo lavato tutto non appena la barca si è mossa ha iniziato ad emanare un fortissimo odore di gasolio ovunque, è insopportabile, ci dà la nausea e io stamattina ho anche dato di stomaco subito dopo colazione (che peccato, il mio preziosissimo yogurt sprecato così….che rabbia!). Bisogna che rilaviamo tutto a fondo perché evidentemente dev’esser rimasto un fondo di gasolio nelle sentine motori, che evidentemente sono comunicanti con le sentine sotto le cabine. Io ribattezzerei questa barca da Wazodezil (che significa uccello delle isole, scritto in fonetico) in Gazoldelir (delirio del gasolio). Sarebbe più adatto.

Bizerte, Tunisia, 02 novembre 2010

Giunti freschi freschi anche se un po’ intossicati stamane poco prima dell’alba. Ad accoglierci uno strano odore nell’aria, già a noi noto: gasolio! Ma tanto, forte e persistente, un disgusto. Il marina è in fase di lavori e ci hanno spedito al porto dei pescherecci, poco lontano. Vabbè, ora siamo qui ormeggiati in terza fila in attesa di far dogana e poi scendere a terra il tempo strettamente necessario per fare spesa, riempire i serbatoi di acqua e gasolio (mi raccomando ragazzi, stavolta vediamo di mettere ogni liquido nel serbatoio di competenza eh, perché se errare è umano perseverare sarebbe da coglioni!) e poi ripartiamo. Sono stanca morta, è stata una brutta notte, tra il mare grosso di prua e i conati di vomito per il gasolio non ho praticamente chiuso occhio, son stata bene solo durante il mio turno di guardia, infreddolita da paura ma almeno all’aria aperta….ma lì non potevo dormire, c’ut vegna un chencher….

1 commenti:

shalom ha detto...

dai che non siete gli unici, un nostro amico ha messo benzina nel serbatoio dell'auto diesel! mi raccomando non dirglielo che ho fatto la spia!
ciao cara, Michela mi sta aiutando un tot!
a presto
BUONVENTO!

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