St.Tropez 25 settembre 2009
Questa la scena: arriviamo in rada e iniziamo a perlustrare la zona per dare ancora, io a prua mi incanto a guardare una barca quando dalla barca stessa sento “Vaifraaaa” “chi seiiiiii” “mettiti gli occhialiiiiii” “ce li hooooo” “prendi il binocoloooooo”. Fabio & Elisa. Che strafigata pazzesca!!!!!!! Ovvia e piacevolissima conclusione della giornata la cena in compagnia, sono stata supercontenta, sono di quelle cose che fanno un piacere che non si può nemmeno descrivere! Il mondo è un francobollo. E non è stata la sola puntata del mondo piccolo di questa settimana… c’è Edo che mi perseguita virtualmente: un amico francese (che fa solo megayacht a motore) mi ha mandato l’invito ad iscrivermi ad un gruppo di crew su facebook, aperta la pagina il programma mi fa vedere 6 degli oltre 5.000 iscritti….uno dei 6 era Edo. Questa è una. Mi arriva una mail-catena da una tipa con cui ero entrata in contatto prima di scegliere questa vita, e che ogni tanto mi viene in mente anche se non ci siamo mai più sentite; guardo chi gliel’ha spedita (a lei) ed il mittente è Edo. Questa è un’altra. Ci dev’essere un messaggio dietro tutto questo.
Ho visto la Gabriella, ed è stato buffo passeggiare con lei per StTtropez a farmi indicare dove comprare cosa: panettiere, pescheria, supermercato….esattamente come facemmo in giugno a Porto Santo Stefano. Praticamente il mio cicerone della cambusa.

Porto Rotondo, 05 ottobre 2009
Arrivati stamattina, bella veleggiata notturna, un po’ stanca ma tutto bene; finita dunque la navigazione estiva 2009, tempo di trarre 2 conclusioni: bagni zero, son pallida come un cadavere, ho ucciso il mostriciattolo (quello che si cibava di nicotina) quindi non fumo più, e prego tutte le persone che conosco di incrociare i diti con me perché come tutti sanno il difficile non è smettere bensì non ricominciare… Si iniziano già a vedere gli effetti di questo cambio: la pelle è meno grigia, i capelli sono più lucenti, l’odore rancido di sigaretta sta svanendo…. E anche se staccandomi dalla sigaretta mi sono affezionata in maniera morbosa alla cioccolata, un effetto meno gradito dello smettere di fumare è che sto diventando grassa come un cinghiale; di positivo c’è solo che tutta questa ciccia tira le rughe e le riempie. Tonda è dir poco. Una volta ero agile e scattante, zompeggiavo e volteggiavo da poppa a prua che era una meraviglia….ora rotolo e rimbalzo… Prometto che appena arrivo a casa inizio a fare un po’ di sport, jogging per esempio va benissimo, devo solo evitare di fare come quando da adolescente con la mia amica Simona partivamo da Toscanella per andare a Dozza seguendo via Poggiaccio (la più salitosa) e poi una volta in cima facevamo manbassa di tutte le brioche che trovavamo al bar e poi tornavamo giù in autostop (pure!)…. Nononono stavolta dev’essere una cosa seria, urge perdere ciccia perchè ultimamente mi sa che sto proprio andando a male, e non sto vaneggiando, anzi ne ho la riprova ogni volta che cammino per strada: quando nemmeno i muratori ti fischiano più….è grave….molto grave….fa riflettere…
Vabbè torniamo alle considerazioni sull’ultimo viaggio: St.Tropez. Carina è carina, niente da dire, ed esser là la settimana delle voiles è stato sburo; un paio di volte ci siamo “incrociati” all’entrata-uscita dal porto con tutte ste barche in partenza, tutte bellissime, tutte con gli equipaggi belli in divisa, davvero uno spettacolo unico!
Altro? La tarte tropezienne: questa tanto decantata specialità dolciaria, pubblicizzata all’inversosimile, una siffatta bontà divina che ovunque ti giri ne leggi articoli di giornale, servizi, premi, riconoscimenti….Cara come l’ostia (e che diamine, da che mondo è mondo le fini gourmandises si pagano….). Ecco, parliamone, dai spendiamoci due parole sopra, a questa “tarte tropezienne”: UNA CAGATA. Praticamente prendi un pan di spagna, nemmeno troppo soffice, anzi meglio se fai l’impasto del ciambellone tipico della domenica, quello che lo imbevi nel vino e ti stronca tutto il pomeriggio sul divano; lo tagli a metà e ci metti due-tre generose sbadilate di crema finchè non crei questa bella mappazza di materia gialla alta almeno 6-7 centimetri. Richiudi sopra, aggiungi un po’ di zucchero in grani grossi (come quello che c’è sopra al buondì), ed è fatta. Allora io adesso prendo un plumcake, lo riempio di Nutella, ci spargo sopra un po’ di cannella, lo vendo ad un prezzo esorbitante e lo chiamo “torta imolese”. Semplice no?
Domani sera ho il volo di rientro a casa, previsione di permanenza almeno un mese. Ce la faranno i nostri eroi?

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