come le rondini

Le Marin – Martinica, 21 ottobre 2015



E così un altro anno è passato e sono di nuovo qui. Ho deciso di riprendere il blog perché ho paura che se no la mia storica e cronica mania di scrivere potrebbe andare ad esaurirsi: scrivere fa talmente parte di me – da sempre - che se lascio svanire la voglia ho paura di non avere più ragione di esistere e mi sembrerebbe di sentirmi snaturata.

L’estate è passata bene: per la terza volta stessa barca ed è andato tutto bene tra grandi risate e piccoli drammi della quotidianità che fa parte della stretta e prolungata convivenza a bordo, in ogni caso confermo di esser stata fortunata ad aver trovato questi armatori così easy e alla mano che mi lasciano libera di lavorare secondo il mio stile, il che mi mette di buonumore ed il buonumore dell’equipaggio si sa che si riflette sull’esito del lavoro e – di conseguenza – sulla loro vacanza.

Poi un veloce passaggio a casa, ed infine la partenza. Come ogni partenza stagionale che si rispetti ogni volta c’è sempre di più il conflitto entusiasmo/malinconia. Ogni anno diventa più pesante partire e mettere in stand-by la mia vita europea. Così come ogni primavera è sempre più pesante mettere in stand-by la mia vita antillese. Sono due vite parallele, così diverse e così contrastanti tra di loro che mi chiedo quale sia quella vera, in quale delle due sono veramente io. Non so se arriverò mai a capirlo ma alla fine poi…..machissenefrega!! In fondo, le rondini che migrano non credo si facciano queste pippe mentali, vanno e basta, poi tornano e basta.

E poi sono atterrata in Martinica e già uscendo dall’aeroporto mi si stampava in faccia il sorriso mentre venivo investita dagli odori dai suoni e dai colori di questa isola.


Domani comincio già a lavorare, se devo dire la verità non ne ho tanta voglia ma poi lo so che mi basta veder arrivare sul pontile i clienti sorridenti con le loro valige e mi monta l’entusiasmo…. Adesso sono le 8.30 di sera e mi si chiudono gli occhi, penso di non tardare troppo ad abbandonarmi tra le braccia di Morfeo, saluti e baci.

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