Varazze,
16 settembre 2014
E
così a distanza di un anno eccomi di nuovo qua. Con un ritardo clamoroso ma
alla fine il viaggio si è concluso: a fine crociera croata era impossibile
partire causa maltempo quindi barca inchiodata in quella ridente cittadina di
Trogir, tanto carina quanto solitudinaria per noi poveri equipaggi forzati a
passarvi giornate e giornate e ancora giornate in attesa di poter ripartire.
Che poi uno dice dai che figata un soggiorno forzato in Croazia. Sì, certo, ma
per una persona come me a cui piace socializzare trovarsi unica barca nel
marina è piuttosto triste: se volevo fare l’eremita andavo su un monte, mica
venivo in barca! Ovviamente mi sto lamentando del brodo grasso, so benissimo
che ci saranno giorni in cui rimpiangerò questo fermo-barca, soprattutto a fine
stagione, e consapevole di questo ho cercato di approfittare della situazione
iniziando sì qualche lavoretto da fare alla barca, ma con tanto, tanto, tanto e
ancora tanto….. sciallo, sì, proprio puro e semplice sciallo, quello che ti
svegli al mattino e per fare colazione ci metti un’oretta, poi doccia, poi una
passeggiatina, e solo verso fine mattinata pensi a come impiegare il resto
della giornata, spesso decidendo di iniziare a lavorare quando il sole picchia
un pochino meno che poi tanto andare avanti anche a sera che ti frega, non hai
mica nessuno che reclama pappa e ti organizzi come diavolo ti pare. Bellissimo.
troooooppa gente intorno!!!! |
E
finalmente partenza, e poi di nuovo previsione di maltempo oltre lo stretto di
Messina e allora si decide di fermarsi al riparo….e lì, ascoltando il
comandante nominare Lipari ti si apre il cuore! Sono 4 anni che manchi da
Lipari, questa isoletta eoliana che hai sempre adorato, e ti chiedi come
saranno cambiate tante cose; invece arrivi e no, non è cambiato proprio niente,
non una virgola, e ritrovi festosa i vecchi amici, perfino la cassiera del
supermercato ti saluta entusiasticamente e in un attimo tutto il grigiume della
solitudine dell’ultimo periodo si trasforma in un’esplosione di colore e
vitalità, questo popolo siciliano sempre sorridente, cordiale ed ospitale ti
trasmette un buonumore mondiale ed ancora una volta apprezzi questo lavoro che
ti permette di incontrare culture così diverse in così poco spazio e tempo.
E
poi incontri gli amici dei caraibi che qui fanno base d’estate, e di nuovo baci e abbracci, esci a cena, esci
a pranzo, e chiacchieri, spari le stronzate di sempre e sembra che il tempo sia
fermo e non capisci nemmeno bene dove sei, della serie stai mangiando un
arancino e ti pare di essere dalla paciarotta di Marin. E quando ti risaluti
per la partenza non realizzi subito che forse per gli altri sentirvi dire “ci
vediamo di là” suona come un macabro addio….
Sicilia,
io ti amo. Davvero.
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