Rogoznica, 19 agosto 2014
Sulla
via del finale di crociera 2014, ultima tappa prima del rientro in porto domani
e sbarcare l’allegra ciurma tra due giorni. Combattuta tra il “finalmente” ed
il “di già?”, stanca ma soddisfatta.
Croazia:
molto bella. Non ho visto un granchè a terra ma i pochi paesini visitati mi
sono piaciuti molto, e il paesaggio in navigazione è davvero molto bello. Certo
tutt’altra cosa rispetto ai Caraibi cui sono abituata ma non per questo i
panorami hanno meno fascino.
Ma
che raccontare di questo viaggio in Croazia: non so se siano state coincidenze
o qui usa proprio così ma direi che è proprio vero che quando pensi di aver
visto tutto è proprio lì che assisti a piccole scenette che mai e poi mai
avresti potuto nemmeno immaginare. Qui pare che le regole base della sicurezza
in mare siano non solo ignorate ma decisamente e bellamente fatte a contrario.
Alcuni esempi:
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Un
barchino planante è partito con ragazzino sdraiato in spiaggetta. Traduzione
per i non pratici: barchino planante significa quei motoscafini che in
navigazione hanno la prua alzata, è già difficile stare in piedi senza cadere
verso poppa…. figuriamoci se una persona può stare stesa in spiaggetta (la
parte più dietro di tutta la barca). Domanda uno: i genitori se ne saranno
accorti? Risposta A: no, e allora sono deficienti perché partono senza sapere
dov’è il figlio. Risposta B. si, e allora sono deficienti due volte. Domanda
due: PERCHE’ una persona deve voler rischiare la vita così?
-
Ci
avviciniamo al campo boe, siamo due barche e ovviamente andiamo a velocità
ridottissima perché ci stiamo apprestando alla manovra e poi in acqua c’è un
ragazzino che nuota, poco lontano da lui un uomo sul tender, sicuramente sarà
il padre che gli fa sicurezza – penso – ma mi chiedo perché il ragazzino
continui a nuotare così pericolosamente verso l’altra barca che deve far
manovra prima di noi…. e al tempo stesso davanti la nostra prua c’è un altro
uomo su un altro tender che pur vedendoci avanzare non accenna a spostarsi. La
situazione è strana ma il tempo di farsi la domanda “ma che minchia stanno
combinando questi” e tac, il tender alla nostra prua parte a razzo ed il
ragazzetto a traino emerge dall’acqua con gli sci ai piedi. Senza parole. E
fanno le loro evoluzioni dentro un campo boe con due barche in manovra. Cosa
vuoi andarci a dirci, poi magari ne accoppi uno per sbaglio, ma ti viene voglia
di tirar fuori la mitragliatrice e farli secchi tutti e tre per deficienza no?
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Pontili
galleggianti su mare cristallino, non è un marina ma quasi però l’acqua è
pulitissima e si può fare il bagno tranquillamente. Tarda mattinata: tutti
partono o stanno per partire, in ogni caso c’è grande traffico di barche che
passano rasenti la testa del pontile perché il passaggio è proprio stretto. I
nostri vicini di barca sono dei tedeschi, ci sono a bordo 4 ragazzine che tutti
notano per gli acuti che riescono a raggiungere quando strillano, e paiono
isteriche tutte e 4. Stanno facendo il bagno con i genitori, una prende la
rincorsa sul pontile e si tuffa, peccato che stia passando una barca e questa
deficiente si tuffa a bomba a meno di un metro dalla prua…. Tutti sussultano,
chi grida, chi è colto da mezzo infarto… lo skipper naturalmente inveisce (ed è
stato fin troppo calmo ma secondo me nelle mutande ne aveva almeno mezzo
chilo). I genitori dell’incosciente ragazzina? Una grassa risata. No comment.
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Arriva
un catamarano, fa un giro di perlustrazione della baia e sceglie il punto dove
buttare l’ancora. Sta mettendo giù catena e un tizio si butta in mare, poi si
avvicina a poppa e sale dalla scaletta mentre lo skipper continua a fare
retromarcia per vedere se l’ancora tiene. Normale no? Chi non fa il bagno
durante le manovre? Oh, al massimo avremo carne macinata per il ragù no?
Oh, che poi guardi e giudichi gli altri che fanno cazzate mondiali e nessuno si fa niente poi gli incidenti capitano proprio sulla tua barca: e così succede che la baby sitter nel riporre i braccioli della piccola lascia un alluce nel gavone. Niente di gravissimo ma insomma, una microfattura e un bel po’ di dolore. Tre giorni dopo io mi sono tirata la boa su un piede scheggiandomi l’unghia dell’alluce. E il prossimo che dice che non esiste più la solidarietà in mare me lo mangio.
Ciao
ciao, sempre in gamba eh… con un occhio agli alluci per favore!
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