Cannigione,
11 agosto 2013
Che
dire, su questa stagione non ho molto da scrivere: il lavoro ormai lo conosco e non mi succedono
molte cose nuove. I luoghi sono sempre quelli: nord sardegna. Quest’anno non ho
nemmeno comandanti deficienti con cui scannarmi come due anni fa, non faccio
charter che mi movimentano un po’ l’estate con i cambi di gruppi eccetera….
insomma una gran noia. Dal giorno dell’imbarco alla partenza della crociera ho
lavorato come una forsennata per dare una sistemata alla barca, dentro e fuori
(eh si, quest’anno da sola: 2 x 1 offerta speciale… e passa la paura!); l’ho
trovata “un pelino” trascurata e mi son fatta un mazzo tanto per organizzarla
al meglio; la base era Bocca di Magra, nessuna barca amica nei paraggi quindi a
parte una serata con la Milena, una con Omero, una con Lucio & Francy ed
una giornata alle 5 terre con la Sabrina (sorella della Gabri), in 40 giorni
non ho avuto proprio nessunissima vita sociale, solo lavoro. Una tristezza. Poi
la partenza, e per quanto gli armatori possano esser simpatici sempre armatori
restano, e una volta capite le abitudini del caso nemmeno più nessuno stimolo o
novità, mi si prospettava un’estate faticosa, triste e solitaria. Invece arriva
lei, la baby sitter, il jolly della stagione: una ragazza giovane con risata
prorompente e contagiosa, spiccato senso dell’ umorismo e buona dose di vitalità,
il che associato ad un cervello funzionante che alterna perle di saggezza a
momenti di storditaggine che nemmeno lo sceneggiatore di un film potrebbe
immaginare danno come risultato una sferzata di allegria all’intera estate.
Sono morta dalle risate. Domani però ci abbandona, e mancano 8 giorni alla fine
della crociera. Non sarà la stessa cosa, proprio no. Per esempio, chi mi
aiuterà ad abbassare il tavolo del pozzetto (che una volta mi sono anche quasi
pisciata addosso dal ridere)? Chi mi
dirà “fammi spazio, mezza sega che non sei altro” mentre fa stretching per
aprirmi la porta della cucina al mattino? Chi è che al ristorante potrà mai più
avere uscite del tipo “ma si dai, tanto non paghiamo noi, chissenefrega: prendiamone
due di bottiglie d’acqua, non solo una!” (dicevo di star male dal troppo
ridere). Chi è che scapperà dalla cucina urlante e spaventata a morte dalla
lavastoviglie? Chi è dopo una lunga ed estenuante battaglia mattutina con un’ape
mi guarderà con sguardo assassino dicendo “arrivederci alla prossima puntata,
qui su wild-wild-boat.” Chi è che – visto il mio raffreddore e di conseguenza
papille gustative out – assaggerà i cibi che non ama facendomi le smorfie ma
dicendo buono buono? No, non sarà più la stessa cosa. Mi mancherai un sacco Nau-au
ma prima o poi ci rivedremo, parola di Faivra.
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