Martinica, 24 marzo 2010

Se la vita è fatta di fotografie, vorrei uno scatto di questo periodo, possibilmente in controluce per mettere in risalto la serenità d’animo che ho in questo momento, e al tempo stesso celare una profonda tristezza in altro ambito. La mia linea degli stati d’animo è contemporaneamente al top e sottoterra, strano ma è così.

E’ finito un altro charter, andato davvero bene, ed il rientro in Martinica è stato diverso dal solito: solitamente sono un orso, sprofondo in letargo vegetativo per almeno due giorni e poi riemergo pian piano alla vita e alle persone; stavolta è stato tutto un susseguirsi di serate, barbecue, shopping day in compagnia, scherzi, giochi e risate, tante risate per cose tutto sommato molto semplici, ma in compagnia delle persone giuste anche una battuta mediocre può far scompisciare dal ridere. Domani arrivano Ira e John e mi aspettano altri giorni che prevedo già piacevoli. Poi un altro charter, il contatto iniziale col gruppo è ottimo e ho buonissime sensazioni in merito. Dopodichè aereo, voletto intercontinentale e atterraggio nell’altra vita, quella dove si ride meno. Piacevole per certi versi come rivedere la famiglia ma anche iperdifficile, quella dove i doveri annientano ogni serenità d’animo per lasciar spazio a giri burocratici, problematiche di ordine pratico e constatazione che in Europa si vivrà sì più agiati che qui, ma anche più stressati e chiusi in certe schematiche che qui non vedo, qui schemi non ce n’è, io qui vedo solo libertà e, come ben riassunto nel saluto locale (pugno chiuso battuto all’altro e poi portato al cuore)…. respect! Mi dispiace interrompere tutto ciò….sopravviverò 6 mesi lontana da questo stile di vita?
Intanto mi mancano ancora 20 giorni buoni e non ci voglio pensare prima del tempo, mi sto godendo ogni istante che passo qui; anche quest’anno risate non sono mancate, personaggi strani in giro ce ne sono stati (lo spagnolo vagabondo che non so come ci ha appioppato la valigia da custodire mentre si aggirava per Marin col suo carrello della spesa per trasportate zaino ed effetti personali, con tanto di banane appese fuori… l’americano pazzoide che si crede che tutte le donne gli caschino ai piedi e invece non se lo fila nessuna… la hostess francesina hippie specializzata in scrocco… il bambinetto svizzero che sta facendo il giro del mondo, che come lo vedi ti vien voglia di mollargli uno schiaffone che glielo fai fare in fretta sto giro del mondo….. ), un susseguirsi di amici venuti in visita mia o di altri inqulini di Melrose Place (tutta gente piacevolissima!!), nuovi amici e vecchie conoscenze che si rifanno vive… e sempre presente il nocciolo buono della popolazione di Marin, alcune persone che mi fanno sentire come in una piccola e felice famiglia d’oltreoceano. Si susseguono scene di vita intense, rido con tutti e trovo sempre il modo di passare la giornata in maniera allegra in compagnia di persone positive. Sto proprio bene, le persone che mi circondano sono fantastiche e vivo momenti indimenticabili fatti di cose semplici… E’ in questo modo che riesco a tenere a bada i pensieri tristi, semplicemente li ho messi in stand-by nel retro della mente, quando tentano di mettersi in primo piano li scalcio via. So anche che mi si riverseranno addosso tutti insieme e sarà un patapum, ma ci penserò poi...

Adesso è tardi, bisogna che smetta di scrivere e cerchi anche un po’ di dormire, domani altra giornatina di partenze e arrivi qui a Melrose Place! Meno male che ormai la stagione è finita se no dovevamo iniziare a tenere un registro per starci dietro!

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