Canale St.Vincent, 08 gennaio 2010Che pace!! 9 nodi, solo il rumore delle onde e del vento nelle vele, lo skipper che come ho già detto non si può certo definire un gran chiacchierone, nessuno che mi fa domande o si lamenta di qualcosa…. sto benissimo!! L’exploit finale non c’è stato, il saluto è stato in linea con i 10 gg di crociera: grazie Vaifra, ciao, e pacca sulla spalla. Non voglio dire che gli americani siano meglio, ma almeno lasciano certe mance da far girar la testa, i francesi lasciano mance standard, gli italiani ti fanno ammattire il doppio e alla fine ti dicono “grazie, è stato bello”, e quando sei fortunata ti stringono la mano. Di buono c’è che siamo più simpatici, questo si.
Pensieri personali: merda che charter difficile!!!!! Difficile è l’unico aggettivo che si addice a quest’ultima crociera. Non particolarmente duro fisicamente, solo difficile. Ho rischiato un paio di volte di avere crisi isteriche, per fortuna sono riuscita a controllarmi. Avrei fiumi di parole da scrivere, ma sarebbero troppo dure nei confronti di persone che in fondo prese singolarmente sono simpatiche, intelligenti e piacevoli, era il gruppo tutto insieme che era davvero snervante! (a parte qualcuno, che era davvero simpatico e sempre accomodante). Cosa c’è oggi da mangiare? E cosa ci metti dentro? Nel mio niente cipolla. Nel mio tanta cipolla. E come lo cucini? E poi che altro c’è? Che schifo! Io voglio un’altra cosa. Io un’altra ancora. E dove andiamo? Io voglio andare lì. Io voglio andare là. Ma laggiù non ci andiamo? Io voglio andare sulla collinetta a vedere il panorama ma non voglio fare la salita (io non ti carico in spalla, sia chiaro!). Compra solo un tonno. Un tonno è troppo poco, perché non ne hai presi due? A noi il dorado che non sappiamo cos’è fa schifo, comprane poco. Ma perché il dorado che è così buono è già finito, non potevi prenderne di più? La sabbia è bianca ma io la volevo bianchissima (spe va là, fammi scendere un attimo che con un po’ di candeggina ti sistemo tutto). L’acqua ha la sabbia in sospensione e non si vede niente (ce l’ho io il retino per pulire, dammi solo 5 minuti). Io non ho visto le tartarughe (si ma non hai neanche fatto il bagno, aspetta va là che faccio una telefonata e dico alle tartarughe di venire un attimo a bordo, in fondo in agenzia ti hanno detto “a Tobago Cays vedrete le tartarughe” e tu hai il sacrosanto diritto di vederle, diversamente chiedi il rimborso, mi pare chiaro che nel contratto debba esserci un’indennità tartaruga). Piove, che vacanza di merda. Ha smesso di piovere e il sole picchia troppo, che vacanza di merda. Voglio un cocco. Il cocco è difficile da aprire. Voglio la papaya che fa bene. La papaya mi fa schifo. Voglio l’insalata tutti i pasti. Che palle, non ne posso più di vedere l’insalata in tavola. Compra le banane. Non comprare le banane, a me fanno schifo. Ma non c’è una banana? (Fra un po’ sai dove te la trovi la banana???). Il generatore fa rumore. Mi serve la corrente. Non puoi darmi la corrente senza accendere il generatore? (si, mi chiamo Newton). La barca si muove troppo (adesso diciamo allo skipper di mettere il freno a mano e vedrai che passa tutto). C’è una nuvola che copre il sole e non posso abbronzarmi. La nuvola è andata via e rischio di bruciarmi. C’è troppo vento, mi gira la testa. Il vento è cessato, non tira un filo d’aria e si boccheggia dall’afa. L’acqua è salata (cazzo, si alza il colesterolo! Chi è quel deficiente che ha salato il mare!!!). Ci sono troppe onde. Ci sono poche onde. Ci sono troppe poche onde. Questa barca fa vomitare (ah, non è il tuo stomaco che è delicato, è questa barca che fa vomitare!!). Non c’è il sole (che è colpa mia????). Posso lavarmi i capelli oggi? (e me lo chiedi a me??). Perché Mustique è così a est, che ci tocca di andare contro vento? (questa no comment). Ce l’hai questo? Ce l’hai quello? Non si può avere quell’altro? Ooooooohhhhhh!!!!! Ma dico io, dove siamo????….ragazzi….mi avete vista bene? Quante braccia ho? Se mi vedete con più di due braccia andate a farvi controllare da un oculista. E poi: mettetevi d’accordo tra di voi per favore!!!!! Ma soprattutto: per itinerario e barca… lo so che non parla e può capitare di dimenticarsi della sua presenza, ma abbiamo un comandante, ve lo giuro che ce l’abbiamo, lo vedo almeno 3 volte al giorno durante i pasti, esiste veramente!!! E lui, bello pacioccone, che come trovavamo un wifi lo perdevamo definitivamente. Durante le manovre dovevo improvvisarmi paragnosta, lui non parlava. Partiva, ma non si sapeva per dove. Gli chiedevo “andiamo alla boa?” e lui dopo averci pensato mezzora mugugnava un qualche monosillabo che io interpretavo come un “si” solo perché mentre lo emetteva mi pareva di cogliere un impercettibile movimento della testa in senso verticale, poi mentre preparavo le cime per la boa lo vedevo che iniziava la manovra per il pontile, ma zitto mi lasciava preparare per la boa. Allora mi veniva il dubbio e gli chiedevo “per caso hai cambiato idea e andiamo al pontile?” e dopo un quarto d’ora, mentre nel frattempo quasi sbattevamo contro il pontile stesso, e io intanto iniziavo a correre come fosse la finale olimpionica di corsa ad ostacoli x mettere i parabordi mentre qualcuno mi chiedeva “ma stasera che si mangia?” (e sentivo il commento “oggi Vaifra dev’esser nervosa, manco mi risponde, in fondo la mia era solo una domanda…..”) e l’altro dall’altra parte “posso avere un panino per favore, ho fame ADESSO” (questo circa mezzora dopo aver sparecchiato), vedevo di nuovo un impercettibile movimento verticale della testa dello skipper, e allora capivo che si, andavamo al pontile. Ma prendere l’iniziativa di dirmelo no eh? Parlare è un verbo che indica “comunicazione a terzi delle proprie intenzioni per mezzo di movimenti labiali sincronizzati con emissione suoni vocali composti da vocali e consonanti, che insieme danno luogo all’articolazione di parole di senso compiute, che se ben messe in fila l’una all’altra, nella tua lingua natia o in quella del soggetto che ti sta di fronte, facilitano la comprensione delle intenzioni di cui sopra da parte di chi è in attesa di tuoi ordini, e invece sta lì come una pirla saltellando da poppa a prua con parabordi e cime, cercando di schivare clienti sdraiati a prendere il sole, senza peraltro aver ben chiaro il concetto di destinazione imminente”. Gli ospiti chiedevano (giustamente) spiegazioni sull’itinerario, e lui non parlava. Dogana l’ho fatta io perché se no eravamo ancora lì fermi con la bandiera gialla; per la cassa non ti dico il casino a capire le spese che dovevano essere a carico degli ospiti e quelle a carico della barca, mi ha fatto rifare i conti almeno 3 volte, confondendosi tra dollari ed euro, lui diceva la cifra che aveva anticipato e io “dollari o euro?” e lui “oui”. Ok, adesso si che è chiaro. Arrivavamo nei posti e lui si perdeva nel pc mentre io avevo 8 persone che mi tempestavano di domande (vedi sopra), dovevo cucinare 3 menu differenti, dovevo telefonare al tassista, e c’era il tipo sul barchino che voleva i soldi. Lui tranquillo. Poi mentre con una mano apparecchiavo lanciando i piatti modello fresbee, con l’altra affettavo il pane, con un piede spegnevo il forno, con l’altro lavavo una pentola, e giravo il risotto con i denti mentre aprivo il vino (non posso dire come), sempre mentre rispondevo alle quattromila domande sul menu (pur se affisso all’esterno ogni mattino)…..ecco, allora lì qualche volta ha parlato: una volta mi ha chiamata per farmi vedere una foto di suo figlio che suona la chitarra, tutto orgoglioso. Bene, io sono contenta che tu sia orgoglioso di tuo figlio musicista, e mi può anche far piacere vedere una sua foto ma……ti sembra il momento???? A proposito, tu che vuoi da mangiare? Ti va bene una delle 3 versioni del menu o vuoi altro? Risposta, ovviamente, “oui”. Chiaro.
Però gentile, questo devo dirlo: mai arrogante, mai antipatico, mai stronzo. Sempre gentile ed educato, professionale, competente, mangia nella sua ciotola e non sporca in giro. Quasi quasi lo adotto.
Mi scappa da ridere perché è appena stata pubblicata una mia intervista (wow!!!!) su http://www.voglioviverecosi.com/, e ho dichiarato che il mio lavoro è facilissimo…. Ora, capita a tutti di sbagliare a fare affermazioni, pertanto vorrei chiedere alla redazione di correggere la frase nel seguente modo: il mio lavoro non è quasi mai difficile. E’ quando capita quel quasi che è veramente una sfida ai nervi!!!!
Oltre a quanto sopra, la barca stessa ha deciso di dare qualche problemino fin dal primo giorno: niente di compromettente ai fini della crociera ma tante piccole fastidiose noie (davvero tante tante, sembrava la crociera del “vediamo cosa si rompe oggi”….e se non fosse una barca che conosco bene penserei che è stata tenuta malissimo…. me la ghignavo troppo!). Qui avevano ragione a lamentarsi, ma faccio sempre parte della scuola di pensiero “energie”: se sei negativo emani energie negative che si ripercuotono sull’ambiente/persone a te circostanti, e la sfiga sarà con te, alias: se continui a lamentarti per delle cazzate assurde, è certo che qualcuno lassù provvederà a fornirti dei reali motivi di lamentela. Lo fa per te, per non farti parlare a vanvera (che poi scocci chi ti sta intorno) . Questo è certo. Va beh dai, alla fine comunque è andata bene, mi dispiace solo che il risultato finale sia stata una crociera standard e non una supercrociera, la simpatia dei personaggi ci sarebbe stata tutta….se solo fossero stati un po’ meno complicati (e in qualche caso lamentosi) se la sarebbero goduta il doppio! E’ successo così che il mio abituale entusiasmo è via via scemato fino a trasformarsi in demotivazione totale e completa: il mio lavoro l’ho fatto, ma è altro che di solito intendo per fare la hostess in barca. Però sono stata brava, non ho alzato le mani anche se prudevano tanto, e ho tenuto a freno la lingua anche se picchiava costantemente contro i denti per uscire. Ho capito perché gli Italiani in vacanza sono così malvisti, finora si vede che tutte le volte che ho avuto italiani ero stata fortunata…o forse mi sono solo abituata troppo bene coi francesi e ora trovo intolleranti certi comportamenti che invece fino a qualche anno fa mi sarebbero sembrati assolutamente normali….. Qualcuno sa rispondermi???
Dopo “il decalogo della hostess” ho perfino avuto l’ispirazione per scrivere il “decalogo dell’equipaggio”, ovvero tutto ciò che un ospite a bordo può dire e fare per far uscire pazzo chi è lì che lavora… qualche appunto l’ho buttato giù, mi resta da consultarmi con qualche skipper per il loro punto di vista (anche se chiacchiere da bar mi tengono sempre aggiornata sulle cose che disturbano lo skipper) e poi pubblicherò.
Ho litigato con Dalo, per l’ennesima volta ci siamo mandati a quel paese. Poi abbiamo fatto pace. Poi abbiamo rilitigato. Poi siamo tornati amici. Poi abbiamo ricominciato daccapo. Tutto questo nell’arco di un paio d’ore. Non mi ricordo se quando son partita eravamo litigati o in pace. Alla fine, dopo tutti questi anni di continui battibecchi, devo mio malgrado confessare che gli voglio anche quasi bene. Poi da quando ha deciso che non sono la donna per lui e possiamo essere solo amici devo ammettere che è diventato più onesto (Oddio, questa parola abbinata a lui scricchiola un po’….) e mentre mi riaccompagnava in spiaggia per andare a pagare Jean Claude mi ha detto “Faifa, remember: in a couple there is love and then there is war. A friend is forever, is like family. And you and me we are friends, it will be forever”. Pillole di saggezza! Per poi aggiungere “I don’t want that you give business to others. We are friends and you must give your business to me”. Ah, ecco, così si che lo riconosco!!!
Chiudo questo post con un messaggio personale: AUGURI BABBO!!!! E mi chiedo: se “per i tuoi 10 lustri ci siamo spostati in 12” (ricordi?), facendo una veloce equazione algebrica mi risulta che per i tuoi 12 lustri ci si dovrebbe spostare in 14,4. Di quei 12 manchiamo in 2, ma si sono aggiunti 4 nuovi arrivi e quindi fin qui i conti tornano. E’ il virgolaquattro che mi dà da pensare….Ho qualche cugina incinta?

4 commenti:

Francesco ha detto...

Ahah bellissimo! Per quelli che chiedono personalizzazioni del piatto (poca/tanta cipolla etc) considera di portare in tavola un piatto alla volta (non la pentola) e chiedere "chi era con poca cipolla?" "e quello con tanta carota?", e lucideranno tutti il piatto senza fiatare. Naturalmente i piatti erano tutti uguali!

vaifra ha detto...

OTTIMO CONSIGLIO, SEGUIRO' SENZ'ALTRO!

Anonimo ha detto...

hi hi bellissimo!!! francesco sei un genio!!
Ira

Carmen ha detto...

Da morir dal ridere!

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