Le Marin, 16 febbraio 2009
Perciò attenzione… concentrazione… ritmo e…. vitalità. Ho sempre un piede sul motore; devo dare di gas, voglio energia, metto carbone e follia…..(ma soprattutto) se mi rilasso….collasso!!! Mi manca l’aria e l’allegria... Dice così no?
Due settimane a manetta per le grenadine. Up-down-up-down senza stop e senza passare dal via. Giusto un veloce pit-stop a St.Lucia per sbarcare e reimbarcare. Almeno sono riuscita a passare una serata con Simon e a farmi un break (leggi:disintossicazione) dalla mia barca. Anche se il povero Simon non sarà stato felicissimo di passare la serata guardando un film di fianco a un relitto umano che se la ronfava sonoramente….Ma è un amico, mi capisce, mi perdona e mi vuole bene lo stesso.
La prima settimana è andata benissimo, un gruppo di 5 scatenate american girls (non proprio ragazzine all’anagrafe….ma con uno spirito da fare invidia!) con cui sono stata davvero benissimo. Forti, simpatiche, divertenti, quando al 3° giorno gli ho detto che erano nella mia personale top ten dei clienti in barca sono uscite di testa e han deciso di voler a tutti i costi entrare nella top five… e devo affermare che ci sono riuscite! Anche lo skipper è entrato nella mia top five….si ma dal basso!! Il greco più serioso ed ansioso dell’universo. Era arrivato circa una settimana prima e a terra era anche simpatico (????) ma poi l’ho conosciuto meglio. Elettroencefalogramma piatto. Nessuna attività celebrale. Mi dispiace esser così secca ma non posso fare a meno di dire le cose come van dette… E d’altra parte ricordo che anche a scuola non mi piaceva studiare gli antichi Greci, preferivo di gran lunga gli Egizi ed i Fenici… era già un segno! Il terzo giorno abbiamo avuto una discussione (eh, mi aveva fatto girare l’elica e gli ho spiegato un paio di cosette…..), dopodichè abbiamo trovato un accordo: lui iniziava a muovere il culo e io in cambio smettevo di lanciargli sguardi come lame rotanti di Mazinga Z. Ero talmente innervosita che gli ho fatto una sintesi istantanea del “decalogo della hostess”. In Greco. Antico. Da lì il suo neurone ha iniziato (ogni tanto) a risvegliarsi dal suo perenne stato di torpore e tutto è andato decisamente meglio. Non penso che sia nata un’amicizia ma la collaborazione è stata portata a termine pacificamente e positivamente con civile tolleranza da entambe le parti.
Diciamo che forse la prima settimana era un po’ sopraffatto dall’equipaggio tutto femminile, in effetti le girls erano davvero scalmanate, una figata di equipaggio, sempre ballare e cantare, sempre buonumore e allegria, e a lui questo non andava giù molto. Seriooooso. La seconda settimana invece avevamo una coppia a cui evidentemente mai nessuno ha spiegato i metodi contraccettivi inventati nell’era moderna, vista la quantità di figli che ha sfornato….e me li hanno portati tutti in barca (!). Tranquilli come possono essere un branco di bambini in vacanza, e con tutte le necessità alimentari del caso (leggi: dei gran spacca****), ma tutto sommato, anche se esigenti ai massimi livelli sono stati sempre gentili e molto educati, mai arroganti. Il più piccolino mi ha dato non pochi problemi sul fronte mangereccio: non so che problemi abbia a livello psiconutrizionale (roba ereditaria): mi chiedeva cibo con la stessa frequenza ed ansia con cui un tossicodipendente chiede roba, ad un certo punto non sapevo proprio più cosa fargli perché oltre ad avere mille allergie qualunque mia proposta veniva fermamente bocciata o da lui o dalla madre (e te pareva); se fosse stata una partita a carte avrei affermato che avevo finito le briscole, rimanevano solo gli scartini… comunque il pargolo non è morto di fame e quindi anche su questo fronte tutto è finito bene.
Buffi gli americani, tutte le volte che ci ho a che fare mi fanno morire dal ridere, soprattutto (e torniamo lì) per quanto riguarda l’alimentazione. Semplicemente siamo diversi, abbiamo abitudini diverse e di conseguenza secondo me anche gli stomaci si sono sviluppati in maniera diversa. Merita una citazione la seguente frase dettami all’ora di pranzo in vista di una navigazione pomeridiana: “Vaifra io non mi sento tanto bene e non vorrei star male quindi non ti dispiace vero se non mangio? Magari dammi solo un po’ di pane con burro d’arachidi e un sacchetto di patatine. Ah, anche la maionese, grazie!”. Penso non ci sia bisogno di commentare
Sono solo stanca, ma felice di aver ricominciato finalmente a lavorare e di esser tornata alle mie grenadine. La seconda settimana a Tobago Cays c’è stato un simpatico quadretto che mi ha fatto sorridere: clienti e skipper spediti a fare il barbecue in spiaggia, io in barca con la scusa che qualcuno ci deve stare per forza….e finalmente relax!!! Giù in acqua subito subito, poi era ora di pranzo e mi stavo facendo un’amatriciana bella ignorante, alla faccia di Lady-mi-fa-schifo-tutto quando è passato Willy per salutarmi, poi è arrivato Dalo a chiedermi i soldi del barbecue, e vai tutti insieme a mangiare pasta! I piatti li ho fatti lavare a Dalo, almeno che faccia qualcosa! Poi mi ha fatto la cresta di 20 dollari sul lambi ma fa niente, non è lui se non tenta di fregarmi, e a volte ci riesce anche. .

Concludo questo post con il sondaggio del secolo: perché quando lavoro con skipper professionali non ci sono mai problemi di ancoraggio (Oddio, a volte può succedere di dover fare il secondo o anche il terzo tentativo, ma sono casi eccezionali, come pure arare… capita a tutti!), invece altre volte (come in questo caso) ogni ancoraggio conta almeno 6-7 tentativi e poi comunque si ara almeno un paio di volte al giorno? Per non parlare della notte… Ma lo sanno sti skipper che la hostess avrebbe anche altro da fare che star lì un’ora e mezza a tirar su e giù la catena? Il record personale della mia esperienza l’ho vissuto in questa crociera, con ben 3 arature in una mezza mattinata a Tobago, almeno 8 tentativi a Palm Island prima di fermarci, dopodiché 6-7 arature a distanza di circa mezzora l’una dall’altra, l’ultima addirittura quasi tragica: la barca che andava per i fatti suoi, io al comando che cercavo maldestramente di non sbattere contro i vicini (coi parabordi alla mano) e lo skipper perso alla deriva sul tender, a remi perché era l’appuntamento quotidiano tra cima ed elica, mentre cercava di recuperare la canoa che si era slegata dalla barca (strano). Fantozzi in confronto è un dilettante. Non credo sia colpa dell’ancora….Io una mia idea me la sono fatta perché vedo come manovrano la barca gli uni e gli altri durante l’ancoraggio, ma è anche vero che io non sono skipper, non so come si faccia… e quindi taccio. Ma mi pongo domande.
Ora desidero solo annegare lo stress in un mare di ti-punch e pina colada, ho deciso di diventare alcolista almeno quando mi ricapitano skipper di questo stampo posso ubriacarmi a morte e non pensarci troppo…. ma purtroppo vedi che son sfigata anche in questo? Il greco non mi ha permesso di prender nulla della cambusa rimasta, e qui in Martinica c’è lo sciopero quindi supermercati chiusi, difficoltà a trovare cibo, benzina ed altri generi necessari, figuriamoci l’alcool!!!

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