Toscanella City, nel famosissimo mar di Bologna

Io ve lo dico così come mi esce dalla tastiera, perchè son oltre due mesi che lavoro ad un progetto nuovo ed è giunto il momento di presentarlo..... o la va o la spacca.

Ho frequentato corsi su corsi: marketing, creazioni siti, videomaking, social media, copyright, mi hanno spiegato la differenza tra Facebook, Instagram e Tik Tok, a fare le foto, cosa sono i reel, le stories, i follower e mille altre parole che ad una antitecnologica come me sapete cosa succede? Che queste parole entrano dalle orecchie (come a tutti) poi iniziano a rimbalzare tra i neuroni, che si guardano l'un l'altro con aria interrogativa; io me li immagino: "Cos'ha detto stavolta? Seo? Te ti ricordi cos'è?" "Mah, io ho capito Semo, avrà i maroni girati offende così" "No no, ha proprio detto Seo, dai sono quelle parole magiche dei siti internet che a seconda se piacciono o no ai robottini di google ti sparano su nelle ricerche oppure ti nascondono per sempre in seconda pagina" "ah"   E nel frattempo di parole ne hanno dette altre 15 e tra una discussione e l'altra dei miei neuroni io faccio come i criceti che le immagazzino tutte riproponendomi di riprenderle una ad una in un secondo momento. Na faticaccia.

Ma bando alle ciance, vi svelo cosa sta per succedere: sto organizzando il primo giro di corsi per Hostess di barca. E perchè? Perchè questo lavoro mi piace da morire, mi ha fatto vivere una vita che ciao, ma chi se la sarebbe mai aspettata una vita cosi? (e poi che in questo blog mancano gli ultimi anni, che forse sono quelli in cui ho vissuto le avventure più avventurose ma non avevo voglia di scriverli) e quindi dicevo: questo lavoro fantastico va fatto conoscere di più. Perchè se quando ho iniziato io di hostess eravamo poche e quelle poche eravamo fin troppe per la richeista che c'era, adesso la tendenza si è totalmente ribaltata: ci vorrebbero i banchetti di hostess per darle via come il pane. Ma non ci sono.
Allora io le voglio creare, instradare, lanciare. Figo no? Si, molto figo. Molto facile, nella teoria.

Nella realtà a parte l'organizzazione e la stesura del programma del corso stesso, che mettendo da parte la modestia mi dico brava da sola, c'è dietro tutto un lavoro di strategie di marketing per farsi vedere che io non immaginavo. E quindi io ho stramaledetto il giorno in cui ho smesso di scrivere su questo blog, l'ho lasciato andare alla deriva. Adesso che la visibilità è tutto..... io sono invisibile. Mi hanno detto "rispolveralo". Ok, ho aperto. Cigola, ci sono le ragnatele, è infestato di link vuoti. Gli ultimi post sono noiosi, certo non fanno venir voglia di fare questo lavoro. Allora mi hanno detto "reindirizza i link, metti in alto quelli belli e nascondi quelli noiosi. Ma non cancellare, a Google non piace!" E allora visto che:

- gli ultimi post, che sono quelli che si vedono in alto, sono noiosisismi e sarebbero controproducenti, praticamente mi farei autogol a lasciarli li
- pare che il Signor Google non vada mai contrariato, sia mai che mi punisca spedendomi per sempre dietro la lavagna dei cattivi 
- non so reindirizzare un bel niente; scusate ma ne ho imparate un sacco, non mi sento in colpa per non aver neanche capito cosa significhi reindirizzare. Se volete vi faccio una gassa ad occhi chiusi ma non so reindirizzare un bel niente.
- se anche sapessi reindirizzare non avrei tempo.
- se anche avessi tempo non ne avrei voglia.
- non ho cose cosi divertenti da raccontare, o almeno le avrei ma non ho tempo di scriverle. Lo farò....e questa è una promessa da marinaia...
- però mi ricordo alcuni dei posti più divertenti della mia carriera di blogger

HO UNANIMAMENTE DECISO (con me stessa)

che ora pubblico questo post perchè se qualcuno arriva sul blog ha tutto il diritto di arrivare al punto senza dover leggere i 600 post vecchi, e vi linko PROPRIO QUI IN QUESTO POST i post vecchi che vale la pena leggere per capire chi sono, cosa faccio, perchè e quando. E ve li presento così, tac!














un charter riuscito MALISSIMO (eh beh si, in 18 anni ne ho avuti 2 disastrosi: questo è uno, l'altro è stato talmente traumatico che non ho mai scritto una parola in merito: scriverò un libro)



Sia ben chiaro questi sono solo alcuni post pescati a caso.

Se vi piace leggete il resto. Se non vi piace ma vi sto un po' simpatica fate almeno finta, cosi google mi spara in su. Se proprio vi sto antipatica spiegatemi perchè avete letto fino a qui...









Toscanella bay, 10 maggio 2023

 No raga, io vi ringrazio tantissimo che appena ho riaperto il blog e la pagina fb mi avete mandato dei messaggi carinissimi di bentornata, ma anche se mi è tornata la voglia di scrivere non ce la faccio a pensare di fare dei post regolari come facevo anni fa, non ancora per il momento.

Sto facendo mille cose per riorganizzarmi la vita, che come tutti sanno andrebbe rivoluzionata  ogni qualche lustro….  e io in questo senso mi ci applico. Ho ottomila cose in testa, mille post da scrivere ma al momento non ho tanto tempo, quindi quasi quasi mi limito a mettere qualche foto degli ultimi viaggi, quelle non mi mancano. Cosa volete? Maldive? Bahamas? Thailandia? Fiji? Nuova Zelanda? I soliti Caraibi? Mediterraneo?  Va beh io le mescolo tutte e bravo chi indovina.  

Come dice una bellissima canzone: se mi rilasso collasso, voglio energia: metto carbone e follia.  E poi ce la faccio di nuovo a cambiare vita. 




















CUCUSETTETE!!!
dal mondo vintage dei boomerblogger ....  ARIECCOLA!


Da Toscanella City - 20 aprile 20023 


 .... E si rientra in pista. Mi sento come Cristoforo Colombo quando credeva di essere arrivato nelle Indie e invece aveva scoperto l'America = una pirla.     E quindi riesumiamo questo blog ormai vecchio, triste, abbandonato e vuoto in tutti i suoi link e buttiamoci dentro una ventata di freschezza mettendo una foto a caso giusto per far capire a quei 5 follower rimasti (grazie a Dio ho una famiglia numerosa che mi segue) che passano gli anni ma ancora non ho imparato a fare delle foto decenti.
     E a dire il vero non ho ancora imparato nemmeno a cazzare la randa, però faccio un polpettone che spacca, può interessare?

 Poi per chi fosse interessato farò un breve aggiornamento di cosa ho combinato in questa lunga assenza (nuove cose, nuovi viaggi, nuove persone, perfino nuovi centimetri sul giropanza…. tutto nuovo insomma!). Che poi io e la parola “breve” viaggiamo su due binari paralleli, ma ci proverò. Mi dicono che ora i contenuti devono essere di poche parole e tante immagini e subito la cosa mi ha messo in crisi perché io sono esattamente l’opposto, fin troppo prolissa, descrittiva con le parole e menefreghista delle immagini. Poi ci ho pensato e mi son detta: vecchio o nuovo, questo è un BLOG e si legge, per scorrere veloci ci sono ISTAGRAM e TIKTOK (Vaifra…. adesso si dice scroll…..)

E poi ci ho ripensato: la foto non la metto a caso anzi vado a pescarne qualcuna del charter che ho fatto a dicembre scorso con un gruppo auto-organizzato da me: stufa di avere tanti amici che “voglio fare una crociera con te” ma non riuscivano a fare un gruppo li ho presi, presentati, mescolati e messi su una barca ai caraibi: eravamo in 11 compresi tra i 18 ed i 56 anni, nemmeno tutti italiani, caratteri totalmente diversi ma….. che belli eravamo! Allegria, buonumore, tanta pesca (skipper Claudy number one come sempre), tanto rhum, tanta roba!











NO, non me lo ricordo proprio più come si faccia a mettere le foto alternate al testo. E no, nemmeno mi ricordo come si tolgono quei brutti link che ora portano a pagine non più esistenti. 

Riaprire questo blog dopo tanti anni è stato un po' come quella volta in cui ho aiutato la mia amica a sfoltire casa della vecchia zia: era il 2020 e dopo esserci fatte strada tra ragnatele che pendevano dal soffitto come tende abbiamo trovato fustini di detersivo con attaccato il buono sconto di Lire 100 sul prossimo acquisto, vecchi numeri di Sorrisi & Canzoni con un sorridente Enzo Tortora ed il suo Portobello e la pubblicità dell'imminente uscita di Titanic. Uguale. 

aria fresca

Toscanella, 16 settembre 2016


Quanto tempo senza scrivere, di nuovo. Mi sa proprio che questo blocco dello scrittore persista un po’ troppo, e penso di essere arrivata alla fine della mia “carriera”. Non ho nulla di interessante da dire e condividere, ormai è tutta routine, chissà forse dovrei di nuovo cambiare vita
Ma, perché c’è sempre un ma, sono stata ispirata. Purtroppo non avevo dietro il mio fido pc per sfogare subito la cosa quindi è rimasto tutto filaccioso ed intorcigliato tra il cervello e la tastiera, e ora che sono ferma provo di districare un po’ la matassa, vediamo cosa ne esce.

Breve riassunto delle puntate precedenti: ho passato un’estate poco simpatica. E dunque, nonostante i miei buoni propositi di resistere fino alla fine, quasi a “redimere” la pasionaria Vaifra dei primi anni che mandava a cagare armatori e comandanti uso ridere, ho ceduto; mi dispiace perché ce l’avevo quasi fatta cazzo,  ma quando mi si è spalancata la porta verso la libertà non ho resistito e ho preso l’occasione al volo!!! Un po’ mi spiace… ma un po’ no. Combattuta come solito.

Bref, quella ormai è storia vecchia; dopo due giorni senza catene , tra il frastornato e l’incredulo di fronte a cotanta inaspettata libertà stavo quasi decidendo che non avevo bisogno di decidere niente riguardo il mio futuro imminente: avevo solo bisogno di respirare aria fresca per spurgare il negativo che mi si era accumulato nel sangue, e stavo pregustandomi relax e fancazzismo ma ecco  che mi suona il telefono ed è un’amica che mi fa tantissimo piacere sentire, ma non porta buone notizie…. anzi purtroppo il motivo è dei peggiori. Mi chiede di sostituirla perché ha un’emergenza di quelle che non si vorrebbero avere mai nella vita. E così 12 ore dopo sono in aereo per Olbia.
Il piacere e la gioia di raggiungere Omero purtroppo sono offuscati dalla circostanza, ma show must go on quindi ci rimbocchiamo le maniche e sotto le sue direttive cerco di aiutarlo in qualche modo finchè la sera con un bel sorriso accogliamo i nuovi ospiti a bordo e si comincia

Skipper ne ho passati tanti in quasi 12 anni, ma posso solo dire: Omero = un altro mondo. Non so se con questo post riuscirò mai a spiegare cosa significa essere in barca con lui, potrei provare a risassumere il tutto confermando quel che ho sentito dire tante volte: con Omero non è una vacanza in barca a vela, con Omero è un’esperienza.
Amo follemente quell’uomo -  nel senso ampio del verbo - da quando l’ho conosciuto, e mi piace perchè è una persona vera: è schietto, diretto e non usa tanti giri di parole, e poi vuole fare tanto il burbero ma ha un cuore grande, è una persona corretta, seria, leale; ma proprio perché lo conosco ero anche un po’ timorosa di lavorare con lui, avevo paura di non andargli bene perché sappiamo tutti che un conto è l’amicizia e un altro conto il lavoro.
Invece è andato tutto bene, anche se io i primi giorni ero emozionata a fare il marinaio di Omero: so perfettamente che le mie capacità strettamente marinaresche sono deludenti rispetto all’esperienza che ho maturato perché per me è ancora “le vele queste sconosciute”,  ma sotto le direttive di un buon comandante mi reputo un discreto aiuto in coperta. Con lui? Come se non avessi mai visto una barca in vita mia, come se non avessi mai navigato, come se non avessi mai fatto un charter! Lo osservavo cercando di adattarmi al suo stile e all’impostazione che lui dà alle sue crociere, e tutto quello che riuscivo a pensare era “ecco come si fa” . Non so spiegare bene, ma Omero ha uno stile tutto suo: come ogni skipper mette delle regole a bordo ma le sue, forse più strette di quelle di altri, solo per il modo in cui te le dice ti entrano in testa che non c’è bisogno che te le ripeta la seconda volta. Sulla Freya non ci sono clienti da servire e riverire come principini: ci sono amici in viaggio, è diverso, e sono tutti lì a bordo per vivere un’esperienza che lui riesce a rendere unica se non altro per il modo in cui rende tutti partecipi: pronto a spiegare l’abc della vela a chi ha voglia di capire e partecipare, paziente nel ripetere le cose, a volte con calma a volte con una battuta da ridere, sempre attento a che l’itinerario sia il migliore secondo la meteo, preciso negli orari in modo che le giornate siano scandite da un ritmo piacevole che possa conciliare navigazione, nuotate, pasti e relax. E poi, diciamocelo: come cucina quell’uomo? Ho mangiato tante volte in barca da lui, e devo dire che mai una sola volta ho mangiato “normale”, ho sempre mangiato BENISSIMO, ma pensavo che un conto è farci una mangiata tra amici di tanto in tanto, un altro conto è un charter giorno dopo giorno pasto dopo pasto. 10 e lode alla cucina di Omero, buona e SANA senza paciughi né porcherie.
E mi chiedo: come mai io ho sempre da fare almeno due menu diversi se non tre, e se anche riesco a conciliare tutti con un unico menu e metto in tavola millecinquecento cose ce ne sono sempre almeno due che mi chiedono quello che non c’è? Io per esempio ho smesso di condire l’insalata perché uno vuole più sale mentre quell’altro la trova troppo salata, uno vuole l’aceto e l’altro il limone, uno vuole l’olio d’oliva e l’altro l’olio di stocazzo, e poi non ce l’hai un po’ di soja? Io posso avere una fetta di formaggio? Posso avere un pomodoro intero e tagliarlo come piace a me? A me le carote solo grattugiate, a me alla julienne, a me intere (si ma poi sai dove te le devi mettere?). Vogliamo poi parlare della colazione? Per me è un dramma: ci metto una quarantina di minuti io a prepararla, e ci sono sempre ottomila cose in tavola: fette biscottate, pane tostato, cereali, frutta, yogurt, biscotti, minimo 3 gusti di marmellata e 5 tipi di dolcificanti diversi, la cesta delle bustine di the (perché chi vuole earl grey chi vuole english breakfast chi vuole deteinato…..) latte freddo, latte caldo, latte alla temperaturaprecisachevuoitu…..e ti chiedono il muesly alle 4 noci perché ci sono solo quello ai frutti rossi e quello al cioccolato. Con Omero? Questo c’è, fatto in questo modo ed è buono ma se proprio non ti piace c’è quello, fatto così ed è buono pure quello. E va sempre bene e sono tutti contenti. E allora io tante domande me le sono fatte, ma tante proprio. Sto ancora cercando le risposte.
Adesso basta tessere le lodi perché se no pare esagerato, ma io queste cose dovevo scriverle perché mi ha veramente ispirata per scrivere un post sul mio blog ormai in disuso.
Per quanto mi riguarda mi sono rilassata, mi sono divertita, ho nuotato tantissimo e non sapevo nemmeno dove stesse di casa lo stress,  ho conosciuto persone interessanti,  a Bonifacio ho incontrato amici italiani e francesi…  concludendo: io sono tata proprio bene e soprattutto dopo i quasi tre mesi di arresti domiciliari queste due settimane  sulla Freya mi hanno fatto far pace col mondo.

Omero forever, un uomo un mito.

boh

Toscanella, 13 aprile 2016




Boh, come il titolo del post.
Boh è il riassunto di quel che mi gira per la testa, ed è anche la risposta a tutte le domande, prima tra tutte quella che in molti mi pongono: “perché non scrivi più?”. Quindi non tenterò di trovare scuse tipo ho avuto un’invasione di cavallette annidate nella tastiera del pc che mi impedivano di produrre.
Riassunto delle puntate precedenti: la stagione invernale è finita. Molto bella, quest’anno tutti bei gruppi, mi sono sempre divertita un sacco anche se spesso avevo la testa ben altrove, ho avuto qualche disguido professionale, mi sono presa la testa con un’agenzia per la quale lavoravo tantissimo (e sottolineo lavoravo), ho patito qualche grossissima delusione a livello personale che per qualche settimana mi ha messo moralmente in ginocchio, ho avuto anche qualche difficoltà organizzativa, ma nel complesso direi che la stagione è andata davvero bene: appena mollavo il pontile tutto spariva e mi sono fatta tutto un susseguirsi di charter che per quanto faticosi (barche sempre piene!!! E soprattutto OGNI SACROSANTA CROCIERA almeno una persona che mangiava diverso) erano anche facili e piacevoli grazie proprio al fatto di aver avuto tutti bei gruppi. Come dire: distrutta ma contenta.

Ed eccomi alla fine: come cuscinetto per ammortizzare l’ormai classico shock da rientro a distanza di meno di 12 ore dal mio rientro in Italia ho ripreso l’aereo e me ne sono andata un paio di giorni a Barcellona con le mie cugine, alcune loro amiche e Ira. Ci siamo ammazzate di risate. Poi a seguire un bel cinquantesimo di nozze degli zii, tanto per ricordarmi che se io non riesco a far durare le mie storie 50 giorni (e a volte nemmeno 50 ore) non vuole dire che le storie belle e di lunga durata non esistano.

Sono un po’ sottotono rispetto al mio solito ma è perchè sto riflettendo sul mio futuro, e mi scappa da ridere al pensiero che dopo anni di riflessioni e paure ho preso la mia decisione: voglio passare il diploma di Capitaine 200. Ecco, proprio il 1 aprile 2016 sono cambiate tutte le regole, e la cosa brutta è che nonostante la data non si è trattato del classico pesce d’aprile quindi se fino all’anno scorso avrei potuto iscrivermi ed accedere facilmente al corso di formazione, ecco che adesso sono necessari alcuni requisiti che io HO ma non posso documentare a causa delle solite  interpretazioni delle convenzioni internazionali in materia marittima (ma non credo che negli altri settori sia diverso). E poi non mi si dica che non sono sfigata, dai!!!! E quindi da brava gemella che sono non so se impuntarmi e fare tutto l’iter per arrivare all’obiettivo che mi sono posta o se prendere tutto questo come un segno che forse la mia strada non è questa, e ripartiamo daccapo: qual è la mia strada? Ho quasi 45 anni e ancora non so cosa fare da grande.


Intanto mi faccio un po’ di male mettendo su qualche foto, si chiama masochismo.

 


Capodanno crew con Jean Claude

colleghe ma soprattutto amiche

attenti a quei tre

Strani turisti in Martinica

Le Marin, 12 dicembre 2015


Ci sono voluti 10 anni, ma alla fine ho vinto io: babbo in Martinica, e abbiamo fatto i turisti. Bellissimo; non aggiungo altro, non ce n’è bisogno.